14 aprile 2025

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 14 al 20 aprile

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Una selezione degli spettacoli e dei festival più interessanti della settimana, dal 14 al 20 aprile, in scena nei teatri di tutta Italia

Commander - Ph Michal Hančovský

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 14 al 20 aprile.

Danza e Teatro

Focus sulla compagnia praghese Farm in the Cave

Per In Levare, la stagione del Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita Spellbound, un focus sulla compagnia della Repubblica Ceca di teatro fisico Farm in the Cave, con due spettacoli di danza contemporanea, in prima nazionale (il 15 e 17 aprile allo Spazio Rossellini di Roma), per partecipare alla sofferenza di chi fugge e per capire come un adolescente qualunque si possa trasformare in un neonazista. Due spettacoli per sprofondare nel cuore nero del mondo contemporaneo.

In Rifugio le strade di tre fuggiaschi si incrociano. Si sono messi in viaggio. Per paura. Senza garanzie. Legati l’uno all’altro, navigano su un terreno di ansia, coraggio, fallimento e compassione, cercando rifugio in un mondo indifferente. Al punto di non ritorno, non resta che il risveglio.

Commander trae spunto dalla cattura da parte della polizia estone del leader di un’organizzazione online neonazista internazionale, dell’età di tredici anni. Lo stupore e le domande sollevate dal comunicato stampa divengono lo spunto per il progetto di Farm in the Cave che comprende una performance, un film d’autore e un’installazione espositiva. Commander riflette sul mondo online abitato dagli adolescenti. Cosa serve a una persona di dodici anni per passare dalle parole ai fatti?

Refuge, Ph Michal Hančovský

Il Béjart Ballet Lausanne a Ferrara

Coreografo rivoluzionario del XX secolo, Maurice Béjart ha reinventato il linguaggio del balletto classico, creando uno stile unico che ha influenzato generazioni di artisti. Il Béjart Ballet Lausanne, custode della sua straordinaria eredità, e oggi, dal 2024, diretto da Julien Favreau, è una delle compagnie più prestigiose al mondo, capace di incantare platee immense.

Giunge a Ferrara, al Teatro Comunale, il 16 aprile, con quattro titoli in programma: L’Oiseau de Feu, Variations pour une porte et un soupir, Danse Grecque, e Tango de Faust su musiche di Igor Stravinsky, Pierre Henry, Mikis Theodorakis, Gerardo H. Matos Rodriguez. L’occasione ci farà ammirare una scelta delle più celebrate creazioni di Béjart, dagli anni Settanta alla maturità, spaziando tra le fonti multiculturali di ispirazione del genio marsigliese, tra cui Danse Grecque, in cui egli sfiora lo spirito della Grecia, quella delle radici profonde; e il “russo” Oiseau de Feu, balletto diventato un classico del repertorio internazionale delle migliori compagnie.

BBL 7, danses grecques © Laurent Philippe

I canti corali di Alessandro Sciarroni

U. è una performance musicale, un concerto, la cui drammaturgia, curata da Alessandro Sciarroni con Aurora Bauzà e Pere Jou, è costituita da canti corali tratti dal repertorio italiano composti tra la metà del secolo scorso e i giorni nostri. Per l’occasione l’artista mette assieme un nuovo gruppo di interpreti. Attraverso un accurato processo di ricerca e selezione, nasce un coro di sette cantanti con formazione ed esperienze vocali molto diversificate: Raissa Avilés, Alessandro Bandini, Margherita D’Adamo, Nicola Fadda, Diego Finazzi, Lucia Limonta, Annapaola Trevenzuoli.

La prima intuizione sulla ricerca nasce grazie a una commissione della Fondazione Cartier che invita l’artista, assieme al musicista francese Alexis Paul, a co-curare nel Novembre 2022 una delle sue Soirées Nomades. Per l’occasione vengono invitate formazioni soliste e cori vocali a eseguire a cappella il proprio repertorio negli spazi della Triennale di Milano. Lo spettacolo è in scena, il 16 e 17 aprile a Cango Cantieri Goldonetta, Firenze, per il festival La Democrazia Del Corpo.

U. © Alessandro Sciarroni

Simone Zambelli nella fine del sentimento amoroso

L’addio all’amore si fa danza, immagine, corpo nell’inedita creazione di Simone Zambelli, che ricrea con delicatezza e sensibilità un’atmosfera di contemplazione silenziosa e riflessiva nella messa in scena di Lacrimosa (anteprima nazionale il 15 e il 16 aprile, Teatro India, Roma). Lo spettacolo, ispirato a La morte del Cigno di Michel Fokine, con musiche di Camille Saint-Saen, diventa sul palco una potente indagine sulla fine del sentimento amoroso e sull’inevitabile ritorno alla solitudine quotidiana.

Con Zambelli – danzatore e attore che ha lavorato sia in teatro che al cinema con Emma Dante – il Teatro di Roma inaugura un progetto dedicato alla giovane coreografia under 35, che si caratterizza per un’incisività scenica audace e immersa nel presente, al servizio di tematiche profonde per perlustrare e intercettare le creazioni e gli approdi più recenti e innovativi di una nuova generazione di coreografi.

Lacrimosa con Simone Zambelli, Ph Vitaliano Marrucci

Anteprima del Festival Conformazioni

Il Festival ConFormazioni di Palermo amplia i confini della IX edizione distribuendo la programmazione in due fasi nell’arco dell’anno: in aprile l’anteprima, mentre il corpus principale del Festival si svilupperà tra novembre e dicembre.

Il 17 aprile, Alessandra e Roberta Indolfi in Non ho chiesto (io) di venire al mondo, quattro corpi si fanno megafono dell’insostenibilità del presente e forma incarnata di contestazione sociale. Tupétupà di e con Federica Marullo è il viaggio intimo e profondo di una donna, una figlia, una madre che esplora la mancanza, l’ingombro del passato, la trasformazione e la riscoperta di sé attraverso un linguaggio simbolico e onirico.

Il 22 aprile, Solo Naviganti (site specific) nasce dalla sperimentazione sonora di Pierfrancesco Mucari, che combina sassofono, marranzani ed elettronica, e dalla ricerca sul movimento e sul linguaggio del corpo di Giorgia Di Giovanni.

Il 23 e 24, Gli anni di Marco D’Agostin vede Marta Ciappina misurarsi con le forme di un racconto biografico generazionale per tessere un viaggio che fa la spola tra presente e passato, una trama che confonde storie, canzoni, ricordi. Il 26, Tra ordine e caos di Giuseppe Muscarello è l’incontro di due corpi che in un continuo alternarsi di distacco e vicinanza, di controllo e abbandono, ricercano un equilibrio tra passato e presente, tra tradizione e modernità.

Giuseppe Muscarello, Tra ordine e caos , ph. Giacomo Ceste

Il Manifesto Cannibale del Collettivo Cinetico

Sono i corpi i protagonisti di questo lavoro, Manifesto Cannibale, della compagnia Collettivo Cinetico di Francesca Pennini, che segue un insieme di codici e convenzioni per alimentare l’atto performativo, in un linguaggio che interseca la danza, il teatro e le arti visive, tipico delle creazioni della compagnia ferrarese. Lo spettacolo (il 17 aprile al Teatro Arena del Sole di Bologna) nasce da una riflessione sul mondo vegetale, inteso come emblema di un’alterità irrisolvibile e che chiama a rileggere la collocazione dell’umano, la consistenza del tempo e le forme di pensiero della carne.

La creazione è avvenuta a distanza dalla sua autrice, Francesca Pennini, che si è tenuta in una condizione di “cecità” affidando la messa in scena a un sistema di comunicazione filtrato solo da indizi: «fare azioni senza produrre suoni; pranzare a occhi chiusi; passare un intero giorno in compagnia senza parlare; stare immobili in luoghi pubblici; guardare attraverso le palpebre; smettere di usare la sveglia (e non fare tardi)».

Collettivo Cinetico, Manifesto Cannibale

L’Empireo delle donne

Regista fra le più apprezzate del teatro italiano, Serena Sinigaglia porta in scena al Lac di Lugano, il 15 e 16 aprile, L’Empireo della grande drammaturga inglese Lucy Kirkwood, un testo contemporaneo ma ambientato nel Settecento che affronta le questioni fondamentali della vita delle donne di ogni epoca.

Inghilterra, marzo 1759. Una giuria di dodici donne è convocata da un giudice che non può giustiziare per omicidio una ragazza perché si dichiara incinta. La giuria femminile dovrà decretare la verità o meno di questa affermazione, e avrà in questo modo su di lei potere di vita o di morte. Da questo microcosmo femminile emergono le questioni fondamentali e intramontabili della vita delle donne di qualsiasi epoca. Primo tra tutti, il trattamento iniquo che la legge scritta dagli uomini esercita ancora oggi sulle donne e sul loro corpo.

L’Empireo regia Serena Sinigaglia

Io e tu, due ragazzi, due pronomi

Un pomeriggio, Anthony arriva inaspettatamente alla porta della compagnia di classe Caroline con una copia malconcia di Leaves of Grass di Walt Whitman, un compito urgente della loro insegnante di inglese. Costretta in casa a causa di una malattia, Caroline non va a scuola da mesi, ma è tanto arguta e sardonica quanto Anthony è atletico, sensibile e popolare. Mentre i due ragazzi si liberano delle loro corazze e condividono i loro segreti, questa ricerca sulla poesia apparentemente noiosa svela un mistero molto più profondo che li unisce.

Io e te, testo di Lauren Gounderson, messo in scena da Gianluca Merolli, interpreti Aurora Spreafico e Derli Do Rosario Soares (allo Spazio Diamante di Roma, il 14 e 15 aprile), è un’ode alla gioventù, alla vita, all’amore e alla singolare bellezza del legame umano. Io e tu sono due persone ma anche due pronomi e proprio sull’uso dei pronomi e sul valore delle parole scelte verte la ricerca che devono svolgere. Ma cosa vanno ricercando veramente questi due adolescenti? Verso quale destino corrono così in fretta?

Io e tu, regia Gianluca Merolli

La piccola Odissea di Andrea Pennacchi

Una passione nata quando era solo un ragazzino, quella di Andrea Pennacchi per l’Odissea, che però non ha mai abbandonato l’attore padovano al punto da spingerlo a vestire i panni di un antico aedo per portare sul palcoscenico il testo di Omero, pensato per la narrazione orale. Da qui nasce Una piccola Odissea, che Andrea Pennacchi porta sul palcoscenico (a Treviso, Teatro Del Monaco, il 15 e 16 aprile). Come l’antico cantore dell’epica greca, Pennacchi narra le vicende di Odisseo e dei suoi compagni, accompagnato nella narrazione dalle musiche eseguite dal vivo da Giorgio Gobbo (chitarra e voce), Annamaria Moro (violoncello) e Gianluca Segato (lap steel guitar).

«Partiamo dalla capanna dei racconti, quella capanna del chiaro Eumeo, principe e guardiano di porci, in cui inizia la vera e propria riconquista di Itaca da parte di Odisseo – dichiara l’autore -. Così vicina alla mia infanzia, nucleo rovente da cui nacque il mio amore per il racconto».

Una Piccola Odissea Ph Alessandro Pittarella

La Borto di Saverio La Ruina

Terzo ed ultimo appuntamento della rassegna monografica dedicata Saverio La Ruina dal Teatro Quirino Vittorio Gassman di Roma, il 15 aprile, con lo spettacolo La Borto, intenso monologo scritto, diretto e interpretato da La Ruina. Non è solo la storia di un aborto. È la storia di una donna in una società dominata dall’atteggiamento e dallo sguardo maschili: uno sguardo predatorio che si avvinghia, violenta e offende; un atteggiamento che provoca gli eventi ma fugge le responsabilità.

L’aborto ne è solo una delle tante conseguenze. Attraverso una narrazione intensa, La Borto porta in scena quella parte di universo femminile del Sud Italia, dove ancora resistono modelli culturali arretrati e opprimenti. Con consueta sensibilità e profondità, La Ruina ci regala un ritratto vivido e toccante, capace di scuotere le coscienze.

La Borto – Ph Le Pera

Salveremo il mondo prima dell’alba, di Carrozzeria Orfeo

Dopo aver esplorato in diversi spettacoli il mondo degli ultimi, dei reietti, degli esclusi e dei perdenti, in questa nuova produzione Salveremo il mondo prima dell’alba, Carrozzeria Orfeo indaga il mondo del benessere e dell’apparente successo, attraverso il racconto dei primi, dei vincenti, della classe dirigente, dei ricchi, paradossalmente, però, imprigionati nello stesso vortice di responsabilità asfissianti, doveri castranti, sensi di colpa e infelicità che appartengono a tutti e, quindi, frantumati da tutto ciò che la mentalità capitalista non può comprare: l’amore per se stessi, la purezza dei sentimenti, gli affetti sinceri, la ricerca di un senso autentico nell’esistenza.

Salveremo il mondo prima dell’alba, Carrozzeria Orfeo, Ph Manuela Giusto

Salveremo il mondo prima dell’alba”, drammaturgia Gabriele Di Luca, con Sebastiano Bronzato, Alice Giroldini, Sergio Romano, Roberto Serpi, Massimiliano Setti, Ivan Zerbinati, regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi, musiche originali Massimiliano Setti, scenografia e luci Lucio Diana, costumi Stefania Cempini. Una coproduzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini. A Roma, Teatro Vascello, dal 15 al 19 aprile.

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