Categorie: Teatro

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 19 al 25 giugno

di - 19 Giugno 2023

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal dal 19 al 25 giugno.

Teatro e danza

DAP FESTIVAL A PIETRASANTA
Ha un intenso programma dal respiro internazionale la settima edizione del DAP Festival (a Pietrasanta (LU) dal 25 giugno all’8 luglio), con ben 24 appuntamenti tra gli spazi aperti della città, il Chiostro di Sant’Agostino e il Gran Teatro della Versiliana. Il Festival, diretto da Adria Ferrali, s’inaugura il 25 con lo spettacolo “…Nel volgersi infinito delle sue onde”, co-produzione tra DAP Festival, Pietrasanta in Concerto e la Compagnia Simona Bucci che coinvolge il violinista Michael Guttman, la violoncellista Jing Zhao e il pianista Roberto Prosseda. Tra tutti gli appuntamenti che seguiranno spiccano le date del 2 e 8 luglio con il Contemporary Dance Gala e il Gran Gala con alcune tra le grandi star mondiali della danza. Il primo mette a confronto coreografi italiani e israeliani e protagonisti quali Marion Barbeau e Antonin Monie, primi ballerini dell’Opéra di Parigi, nelle coreografie di Shahar Binyamini presentate da MART Foundation NYC. On stage anche Alice Mariani e Gabriele Corrado, primi ballerini del Teatro alla Scala, nelle coreografie di Emanuela Tagliavia, con le musiche di Gianpaolo Testoni e le coreografie e l’interpretazione di Tamara Fragale accompagnata dalla musicista newyorkese Vita Zambetti di Zsauce Music NYC.

Si prosegue con Maria Kochetkova, che si esibirà con Sebastian Kloborg e le musiche dal vivo di Alexander McKenzie direttore del Kammerballeten DK in una coreografia dell’israeliana Ella Rothschild. Lo spazio dedicato all’arte vede, anche quest’anno, il rinnovarsi della collaborazione tra il Festival e Oblong Contemporary Art Gallery che porta in scena quali scenografie le opere di Stefano Bombardieri e Antonio Signorini e presenta una mostra nella Sala delle Grasce di Pietrasanta. Il programma completo su dapfestival.com.

DAP FESTIVAL 2023 Maria Kochetkova e Sebastian Kloborg

FESTIVAL FUORI PROGRAMMA
Artisti nazionali e internazionali, autori dalla solida carriera e le nuove scoperte del panorama coreutico sono le voci plurali che danno corpo e senso al tema Unisono. A più voci, titolo della VIII edizione di Fuori Programma (dal 19 giugno al 7 luglio), il festival internazionale di danza contemporanea di Roma con la direzione artistica di Valentina Marini, tre settimane di spettacoli, incontri con gli autori, residenze, workshop e progetti speciali fra il Teatro India, Castel Sant’Angelo, il Teatro Biblioteca Quarticciolo e il Parco Tor Tre Teste.  L’apertura è con Jacopo Godani che presenta in prima nazionale “Symptoms of Development”, la sua nuova produzione per la Dresden Frankfurt Dance Company, uno spettacolo dal forte taglio umoristico-satirico, che mette in scena una sorta di laboratorio scientifico in cui analizzare le origini e le connessioni di ogni movimento ed esplorare le potenzialità del corpo.

Il programma spazia dalla folta presenza di produzioni israeliane con le creazioni di Ophir Kunesch, Lior Tavori, Olivia Court Mesa e Andrea Costanzo Martini agli sguardi di coreografi e danzatori provenienti da diverse parti del mondo come l’australiano di base in Francia Thomas Alfred Bradley, Elìas Aguirre e il collettivo Qabalum dalla Spagna e l’artista di origini bulgare Krassen Krastev che arriva al Festival con una produzione svizzera. E poi gli italiani Francesco Marilungo, Salvo Lombardo, mk e Daniele Ninarello con una creazione che coinvolge la pluripremiata indie-rocker Cristina Donà e il Premio Tenco Saverio Lanza, l’italo-giapponese Masako Matsushita, e, in chiusura il progetto speciale site specific di Silvia Gribaudi.

FUORI PROGRAMMA Andrea Costanzo Martini, Mood Shifters

PEER GYNT A PARMA
Un cast di 15 attori diretti da Daniele Abbado. Le musiche di scena originali composte da Edvard Grieg nel 1875, eseguite da La Fil – Filarmonica di Milano, orchestra capace di far incontrare generazioni diverse di artisti, affiancando giovani talenti a grandi musicisti di famosi ensemble internazionali, diretta da Marco Seco. “Peer Gynt” di Henrik Ibsen, è uno degli appuntamenti di teatro musicale più attesi del Reggio Parma Festival 2023. Lo spettacolo, prodotto per questa edizione di Reggio Parma Festival da Fondazione Teatro Due, in collaborazione con LaFil – Filarmonica di Milano, prosegue la ricerca sul teatro musicale cara alla Fondazione, tesa a indagare il rapporto tra parola e musica, tra azione scenica e tessitura musicale.

Caposaldo del canone teatrale europeo, “Peer Gynt” coniuga l’universalità delle grandi storie picaresche con il folklore nordico più fiabesco e mitologico. Un’opera mastodontica, scritta in Italia tra Roma, il Lazio e la Campania, andata in scena parecchi anni dopo la sua stesura, grazie al sodalizio vincente tra Ibsen e Grieg. Personaggio centrale dell’opera è lo scanzonato sognatore Peer che attraversa i mille rivoli di un’esistenza continuamente smottata dal Destino.

“Peer Gynt”, di Henrik Ibsen, musiche di Edvard Grieg, regia Daniele Abbado, con Roberto Abbati, Valentina Banci, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Davide Gagliardini, Michele Lisi, Carlotta Mangione, Andrea Mattei, Elisabetta Mazzullo, Ilaria Mustardino, Luca Nucera, Chiara Sarcona, Massimiliano Sbarsi, Francesca Tripaldi, Pavel Zelinskiy; scene e Luci Angelo Linzalata, costumi Giada Masi, movimenti scenici Riccardo Micheletti. Produzione Fondazione Teatro Due. A Parma, Arena Shakespeare, Teatro Due, il 21 e 22 giugno.

Peer Gynt

AL RAVENNA FESTIVAL
Con la prima mondiale di “WE, the EYES” (23 giugno) si torna ad ammirare uno dei più felici sodalizi del nostro tempo: per la loro compagnia ICK Dans Amsterdam, Emio Greco e Pieter C. Scholten hanno creato una nuova coreografia per undici interpreti che – su musiche di Pink Floyd, Arvo Pärt, Beethoven, Xenakis – emergono come sopravvissuti da una pandemia alla ricerca di una vita migliore, per la quale è necessario imparare nuovamente a guardare il mondo. “WE, the EYES” rappresenta la seconda tappa di un ciclo-riflessione sul futuro, sugli incerti cambiamenti che ci attendono. Tra ritmi incalzanti di canti e percussioni, i danzatori dell’ensemble ICK innescano una sorta di rito tribale, scandito dalle parole ambigue di un monolite/oracolo. Diventando protagonisti simbolo di un’umanità post-pandemica che esplora gli orizzonti di un mondo apocalittico. Inedito quanto imprevedibile.

Ritorna a Ravenna il gala “Les étoiles” a cura di Daniele Cipriani: interpreti provenienti da teatri di tutto il mondo, si misurano con estratti del repertorio classico e contemporaneo e nuove creazioni (20 giugno). Oltre all’italiana Eleonora Abbagnato, ci saranno Sergio Bernal (già Ballet Nacional de España), Audric Bezard (Opéra de Paris), Claudia García Carriera (Balletto Nazionale Ungherese, già Ballet Nacional de Cuba), Ricardo Castellanos de Rojas (Balletto Nazionale di Norvegia), Seomyeong Heo (Balletto Nazionale Coreano), Hyo-Jung Kang (Balletto dell’Opera di Vienna), Tatiana Melnik (Balletto Nazionale Ungherese), Matteo Miccini (Stuttgart Ballet) e Daniil Simkin (già Staatsballet Berlin e American Ballet Theatre).  Completano il cast Sasha Riva e Simone Repele (già del Ballet Grand Théâtre de Genève).

Ravenna Festival ICK DANS AMSTERDAM, WE, the EYES © Alex Avgud

BENJAMIN MILLEPIED A SPOLETO
Sceglie il Festival di Spoleto Benjamin Millepied per il suo ritorno alla danza. Dopo il suo poetico “Romeo e Giulietta” come coreografo, Millepied torna a ballare su un bellissimo programma musicale eseguito al pianoforte dall’amico Alexandre Tharaud in uno spettacolo leggero, divertente e pieno di charme. La nuova creazione “Unstill Life”, in programma al Teatro Romano sabato 25 giugno, è il racconto di una amicizia d’arte fatta di gesti, di sorrisi, di contatto fisico e spirituale, tra ricongiungimenti e separazione, tra condivisione e individualità. Un solo diventa un duetto che scorre fluido tra le note di Rameau a Beethoven passando da Bach e Schubert, immagini in bianco e nero, dialoghi in sottofondo in cui i due artisti sembrano invertire i loro ruoli.

Una riflessione sul tempo e sul ruolo dell’interprete, attraverso il corpo e attraverso le note, in cui tornano chiari gli elementi dei maestri, da Jerome Robbins a George Balanchine, in una atmosfera suggestiva intrisa di romantica ironia. Alexander Tharaud fa danzare le sue mani, ripreso in video da Millepied, che a sua volta sembra volteggiare nella musica in un continuo dialogo con il pianoforte, a cui torna ogni volta per ripartire.

Sharon Eyal Into the Hairy Ph Katerina Jebb

LA DANZA AL MUSEO DELLA NATURA
Il Museo di Padova riapre, in occasione degli 800 anni festeggiati dall’università veneta, con Emiliano Pellisari, coreografo esperto di ottica e macchine sceniche, fondatore della Nogravity Dance Company, una compagnia di danza che sfida i confini della fisica e esplora il mondo della scienza, chiamato come concept art designer e creative director dell’allestimento. Un’installazione multimediale immersiva a 360 gradi sarà al centro di un percorso in 80 stazioni interattive multisensoriali, per inaugurare il Museo della Natura e dell’Uomo dell’Università (23 giugno, con apertura al pubblico dal 24) nella sede restaurata di Palazzo Cavalli a Padova. Il museo si annuncia come una fusione esplosiva di arte e scienza. L’immaginazione si unisce alla conoscenza per trasmettere i concetti scientifici in modo coinvolgente e accessibile. Sarà un viaggio emozionante attraverso 80 postazioni interattive, in cui la drammaturgia e il linguaggio del teatro e della danza si intrecciano per creare un’esperienza multisensoriale unica.

Pellisari, albero della vita

IL GIARDINO DELLE ASPERIDI
XIX edizione, organizzato da Campsirago Residenza con la direzione artistica di Michele Losi, il Giardino delle Esperidi Festival accoglie opere di performing art nel paesaggio, spettacoli site-specific, titoli di prosa, performance itineranti e accessibili, spettacoli tout public e concerti nei comuni di Colle Brianza, Olgiate Molgora, Ello, La Valletta Brianza, Sirtori, Valgreghentino, Olginate, con i loro sentieri romanici, antiche cascine, giardini, ville storiche e boschi (dal 23 giugno al 2 luglio).

Apre il festival a Valgreghentino, “Cucine(S)” di Floriane Facchini & Cie, progetto internazionale prodotto da Les Thérèses in coproduzione con sei realtà europee: un banchetto partecipativo che nasce dal lavoro e dall’incontro di Floriane Facchini e del fotografo Clément Martin con 12 abitanti di Valgreghentino. Dieci giorni di interviste, racconti, indagini sulle pratiche culinarie che fa emergere le culture orali e popolari e mette al centro di un banchetto, in piazza, il patrimonio umano e culinario, le storie intime e universali nascoste nel cuore delle case. Il 24 giugno a Villa Sirtori di Olginate in scena il pluripremiato spettacolo “Aldo morto” di Frosini/Timpano.

Partendo dalla vicenda del tragico sequestro di Aldo Moro, Daniele Timpano si confronta con l’impatto che questo evento ha avuto nell’immaginario collettivo. In scena, insieme al suo corpo e a pochi oggetti, solo la volontà di affondare fino al collo in una materia spinosa e delicata senza alcuna retorica o pietismo. Tra le altre presenze Dammacco/Balivo, Bocchi/Scarocchia – Compagnia Teatrale, Stefano Cenci, Gabriella Salvaterra, Is Mascareddas. Il programma completo su ilgiardinodelleesperidifestival.it

Aldo morto. di e con Daniele Timpano. Ph. Laila Pozzo

NOZZE DI SANGUE A POMPEI
Lluís Pasqual, il massimo esperto di García Lorca vivente, rilegge il capolavoro del poeta andaluso accentuandone l’aspetto poetico, abbandonando ogni naturalismo. Concepisce lo spettacolo come una contaminazione tra prosa, danza e canto, basandosi sulle eclettiche capacità di Lina Sastri. Il lavoro si presenterà come uno spettacolo di flamenco con sedie in cerchio e tutti gli attori presenti per l’intera durata. Tre musicisti accompagneranno parole, canti e danze. “Nozze di sangue” è uno dei titoli più folgoranti della storia del teatro del Novecento europeo, non è altro che la “cronaca di un fatto di vita” di un poeta.

Lina Sastri. Ph. Carlo Bellicampi

“Nozze di sangue” di Federico García Lorca, regia Lluís Pasqual,con Lina Sastri, Giacinto Palmarini, Giovanni Arezzo, Alessandra Costanzo, Ludovico Caldarera, Roberta Amato, Floriana Patti, Gaia Lo Vecchio, Alessandro Pizzuto, Sonny Rizzo, Elvio La Pira; scene Marta Crisolini Malatesta, costumi Franca Squarciapino, luci Pascal Merat. Produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Palermo. A Pompei, teatro grande per Pompeii Theatrum Mundi, il 23 e 24 giugno.

L’APOCALISSE DI LENZ FONDAZIONE
La riflessione estetica quadriennale di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto sulle letterature del sacro giunge alla terza fase con l’APOCALISSE (dal 22 al 24 giugno, e dal 27 al 30). Dopo l’apparire dell’uomo e della donna sulla terra con la “La Creazione” (2021), l’Apocalisse prosegue il tragitto concettuale di Numeri (2022), in quanto riflessione/azione/visione contemporanea sull’essere umano al tempo della sua massima crisi e delle sue minime prospettive di sopravvivenza nell’era dell’Antropocene.

Con l’Apocalisse l’impulso artistico di Lenz alla contaminazione di complessi monumentali e di grandi spazi urbani sperimentato in molteplici forme in precedenti allestimenti, segna una nuova tappa con la scelta, maturata nel contesto del flusso rigenerativo di azioni artistiche denominata Reidratazioni del Presente Urbano, di trasferire scenicamente la nuova creazione in un luogo di riferimento storico-culturale della città: il Padiglione Nervi e l’area Wopa di Via Palermo, imponente complesso architettonico di archeologia industriale, ex sede dell’opificio meccanico Manzini, situato nella periferia storica di Parma. In scena C.L. Grugher, Boris Kadin, Fabrizio Croci, Sandra Soncini, Tiziana Cappella, Victoria Vasquez Jurado soprano, disegno sonoro di Andrea Azzali e videoinstallazione realizzata con contributi della documentarista Anna Kauber e di Julius Muchai dell’associazione Amici di Kibiko di Nairobi.

APOCALISSE DI LENZ, Ph. Francesco Pititto

VARZI FESTIVAL
Si tiene nel piccolo borgo incastonato nel verde della Valle Staffora (dal 16 al 25 giugno) la prima edizione di Varzi Festival, volto alla valorizzazione dei luoghi più rilevanti sotto il profilo storico, architettonico, artistico e paesaggistico attraverso l’ambientazione dei progetti di spettacolo dal vivo in giardini, piazze, portici, castelli che caratterizzano Varzi, in provincia di Pavia, con spettacoli teatrali e musicali, residenze artistiche, incontri con gli autori, proiezioni cinematografiche, appuntamenti green per tutta la famiglia. Tra gli ospiti Neri Marcorè con il nuovo spettacolo “Gaber”, monologhi e canzoni (il 24, Parco di Villa Mangini); la residenza artistica dell’attore e regista Michele Dell’Utri aperta alla città sotto il titolo “Esprimi un desiderio! Gli abitanti di Varzi raccontano Teatro, paese e futuro”, coproduzione tra ItaliaFestival e Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa; Faber Teater con “Il campione e la zanzara”, spettacolo epico itinerante di strada per attori e pubblico in bicicletta (lungo la GreenWay di Varzi); Teatro a Pedali, format ecosostenibile di Mulino ad Arte con uno spettacolo che permette di alimentare la scena grazie alla pedalata del pubblico; l’attore, scrittore e youtuber Roberto Mercadini; la travolgente verve comica di Bandakadabra; la Compagnia Marionette Colla con il loro spettacolo cult “Teste di Legno”; le acrobazie di Fili Invisibili, uno spettacolo ispirato al mondo di Italo Calvino del Collettivo6tu di circo contemporaneo sostenuto da Fondazione Cirko Vertigo; Teatro dei Burattini di Como; lo scrittore e libraio Alessandro Barbaglia.

FaberTeater, Il campione e la zanzara

TRE SPETTACOLI ALL’ELFO PUCCINI
“Lemnos”, terza tappa al progetto di Giorgina Pi è una riflessione sul mito di Filottete, confrontandosi con l’omonima tragedia di Sofocle e con le vicende biografiche, i diari, le poesie, i racconti delle tante persone antifasciste greche che vennero confinate, torturate, uccise in Grecia dal 1946 al 1974. In primo luogo il grande poeta Ghiannis Ritsos. Nello spettacolo creato dalla regista con alcuni interpreti storici della compagnia Bluemotion, Filottete ed Eracle sono due donne, due polarità che circondano i due diversi modelli maschili di Neottolemo e Ulisse, mentre il coro sarà interpretato da un’attrice greca. Torna in scena “Giusto”, un monologo di Rosario Lima scritto nel 2020, in piena pandemia. È la storia surreale, buffa e dolente di una diversità nel mondo contemporaneo. Ma è anche un invito a superare le certezze che ci proteggono e i limiti che da soli ci siamo dati. Per Nuove Storie, “Il colore X”, coinvolgente spettacolo di Animanera nasce dal lavoro sul campo, da un progetto per la valorizzazione dei quartieri periferici di Milano che utilizza il teatro come strumento di integrazione tra persone di nazionalità diversa.

Tre i drammaturghi coinvolti ai quali sono state affidate le testimonianze e le storie raccolte, per un coinvolgente affresco a più voci portato in scena da attori neri. Composto da tre episodi, tre punti di vista per raccontare la discriminazione razziale come confine e limite del confronto tra le diverse culture: “La panchina” di Davide Carnevali; “L’uomo con gli occhiali” di Greta Cappelletti; e “Mani Blu” di Magdalena Barile. A Milano, Teatro Elfo Puccini, dal 19 al 23 giugno.

Il Colore X

FESTIVAL FISIKO!
Ad aprire la settima edizione di Fisiko! Festival internazionale di azioni cattive (ideato da APS Fuori Luogo, dal 22 al 25 giugno) nel centro di Santo Stefano di Magra (Sp), sarà Twain Physical Dance Theatre con lo spettacolo itinerante “Juliette on the Road”, liberamente tratto da “Romeo e Giulietta”, coreografia di Loredana Parrella, un viaggio attraverso le sfumature dell’amore che Shakespeare ci ha lasciato in eredità, una lente di ingrandimento che mette a fuoco i tormenti dei padri e la fragilità delle madri. Si prosegue con “The idea of you – primo studio”, di e con Francesco Collavino; “Concerto fetido su quattro zampe-primo studio degli spezzini e figli d’arte Alice e Davide Sinigaglia; “Io non sono nessuno”, spettacolo di Emilia Verginelli, anche in scena con Muradif Hrustic e Michael Schermi; “Star. Essere umani molto da vicino,” della drammaturga e regista Rita Frongia con in scena la coreografa e danzatrice Teri Weikel; la danza di Ilaria Orlandini e le percussioni di Andrès Navarro García, in scena con “Zaman” (in turco Tempo); “L’ombelico dei limbi – studio site specific” di Stefania Tansini; “Now. Prova sul Riccardo III di William Shakespeare, di e con Michele Sinisi; “Gli Anni” di Marco D’Agostin con la danzatrice Marta Ciappina; “If you were a man”, di Spellbound, coreografia di Mauro Astolfi; Balletto Civile con “Gente#FisiKo!”, e in chiusura il coreografo francese Olivier Dubois, con “My body of coming forth by day”, un solo intimo che esplora gli angoli della memoria del corpo e la sua capacità di raccontarci una storia dell’arte.

Olivier_Dubois, ph. Julien Benhamou

VANITY DARK QUEEN
Dopo i lavori su Cleopatra ed Elena di Troia, ecco la terza ‘dark queen’ di Stefano Napoli: “Vanity Dark Queen – Niobe regina di Tebe” (il 26 e 27 giugno presso Villa Floridiana, nell’ambito del Campania Teatro Festival). Niobe, l’antica regina di vanità, che volle farsi felice – anche per il numero dei suoi figli -contro l’antica saggezza per cui solo gli dei potevano dirsi felici. “Cose umane agli umani”, ovvero accetta l’incostanza della sorte e impara il limite. Niobe, ribelle al pari di Prometeo, trasformata in roccia di lacrime, Niobe segnava il confine da non superare. Nel tempo la sua immagine trascolora fino a diventare, con i suoi figli, decorativo elemento di giardini e fontane. Cosa può dirci ancora questa mater dolorosa? Forse in lei, come in un prisma, possiamo vedere riflessi il nostro orgoglio, la nostra fragilità, la nostra paura. Le cifre stilistiche del teatro di Stefano Napoli sono tutte presenti e vivide in queste opere: esiliata la parola ai confini del significante, il linguaggio è interamente assegnato al gesto, agli attori, alle luci e alla musica. L’estetica di Stefano Napoli e il lavoro di Colori Proibiti mescola il figurato, l’astratto e il sonoro in un unico grande fotogramma in movimento.

VANITY DARK QUEEN. Ph. Dario Coletti

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