Categorie: Teatro

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 2 all’8 gennaio

di - 2 Gennaio 2023

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 2 all’8 gennaio.

Teatro e danza

FAMILIE FLÖZ
La compagnia berlinese icona del teatro di figura europeo che ha conquistato la critica internazionale, con migliaia di repliche, arriva in prima nazionale a Cesena, il 7 e 8 gennaio, con “Hokuspokus, la loro ultima produzione. Il titolo gioca con l’espressione latina “Hoc est enim corpus meum” (Questo è il mio corpo).

Lo spettacolo è un’occasione per immergersi nel mondo divertente e squinternato di questi artisti che hanno fatto delle maschere sproporzionate indossate in scena il tratto distintivo di spettacoli ironici e allo stesso tempo pervasi di umanità e poesia. Creati con una serie di personaggi archetipici, in un gioco di improvvisazione e scrittura originale. Questa volta c’è una scatola al centro del palco, che innesca il gioco fra finzione e realtà. È lo spazio vitale delle figure mascherate che si trasforma: dal paradiso alla casa di una famiglia, fino ai luoghi più diversi. Gli attori si muovono fuori e raccontano la storia attraverso la musica, la manipolazione, il linguaggio (fantastico), il canto e i suoni, le telecamere dal vivo, i disegni: costruiscono il mondo delle maschere davanti agli occhi del pubblico.

La storia parte da una domanda: come sarebbe un’opera teatrale che inizia con l’inizio di tutto? E soprattutto, come finirebbe? Racconta il viaggio di vita di due personaggi archetipici che si ritrovano e formano una famiglia, con tutte le turbolenze, i colpi del destino e i bei momenti che questo percorso offre. Si avvicina la fine: ma i protagonisti sono davvero mortali?

Familie Flӧz HOKUSPOKUS © Simon Wachter 2

“Hokuspokus”, un’opera di Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Süthoff e Michael Vogel, regia e maschere Hajo Schüler, costumi Mascha Schubert, set design Felix Nolze, (rotes pferd), musica Vasko Damjanov, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, disegni Cosimo Miorelli, luci e video Reinhard Hubert. Produzione Familie Flöz, in coproduzione con Theaterhaus Stuttgart e Theater Duisburg, opera supportata da Hauptstadtkulturfonds. A Teatro Bonci, Cesena, il 7 e 8 gennaio.

CIRCO SUITE – SPETTACOLO IN TRE MOVIMENTI
Il SIC – Stabile di Innovazione Circense, inaugura all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” di Roma la rassegna OPS!, una sei giorni dedicata al meglio del circo contemporaneo in Italia. Tre centri di produzione si alternano per svelare tre differenti visioni del circo: sul palco la produzione torinese blucinQue Nice con una suite per movimento, elettronica e violoncello con Alexandre Duarte e Beatrice Zanin, il Teatro Necessario con un estratto da un loro classico “Clown in libertà” e Circo El Grito con Giacomo Costantini e Fabiana Ruiz Diaz che ripercorrono 15 anni di attività in 15 minuti, una performance che vede il debutto sulla scena di una “piccola grande” stella nascente del circo.

Si prosegue il 6 gennaio con la data unica di “Nuova Barberia Carloni”, spettacolo ormai di culto della compagnia Teatro Necessario, il trio di clown composto da Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini e Alessandro Mori; infine il 7 e l’8 gennaio chiude la rassegna “L’Uomo Calamita”, diretto da Giacomo Costantini in cui Circo El Grito e Wu Ming Foundation incrociano i loro percorsi artistici per dare vita a uno spettacolo di circo, musica, magia e letteratura, adatto a tutta la famiglia una vicenda tra storia e fantasia, quella di un circo clandestino durante la seconda guerra mondiale.

Uomo Calamita, ph. Paolo Cudini

IL PICCOLO RE DEI FIORI

Della fiaba c’è il classico “C’era una volta” e anche l’immancabile “Re”, che però qui è piccolo e curioso, vive in solitudine, ama il suo giardino e ha le tasche piene di bulbi di tulipano. Della fiaba c’è anche il tema “dell’attesa”, la lunga attesa del Re prima dello sbocciare dei fiori e anche quello della “mancanza”. Mancanza di cosa? Il Re non lo sa, ma sa che i suoi tulipani, pur bellissimi, non riescono a renderlo felice. E allora ecco il “viaggio” alla ricerca di ciò che può colmare la sua mancanza. Un viaggio che è come un sogno, su rotte nuove e sconosciute al Re, che dura solo un giorno e una notte ma che sembra racchiudere il tempo di una vita.

Il piccolo Re dei Fiori è il testo di Květa Pacovská intorno al quale si sono ritrovate due storiche strutture del teatro e della danza come Balletto di Roma e Teatro Gioco Vita, che da cinquant’anni dalla fondazione e alla fine degli anni Settanta ha incontrato il teatro d’ombre e ha dato un contributo originale alla nascita del teatro ragazzi. Con questo progetto hanno voluto esplorare una forma di contaminazione tra linguaggi come la danza, l’ombra e la musica, pensandola espressamente per i più piccoli.

Il piccolo re dei fiori, coreografia Valerio Longo

Il piccolo re dei fiori”, fiaba per musica, ombre e danza, una creazione di Valerio Longo e Fabrizio Montecchi, con Marcello Giovani e Isabella Minosi, drammaturgia Enrica Carini e Fabrizio Montecchi, coreografie Valerio Longo, regia e scene Fabrizio Montecchi, musiche Paolo Codognola, sagome Nicoletta Garioni e Agnese Meroni (tratte dai disegni di Květa Pacovská), costumi Sara Bartesaghi Gallo e Nicoletta Garioni, luci Anna Adorno. Coproduzione Balletto di Roma e Teatro Gioco Vita. A Trento, Teatro Sociale, l’8 gennaio.

ALICE UNDERGROUND
Torna ogni anno il cartoon teatrale del Teatro dell’Elfo dove gli interpreti si moltiplicano per dar vita a un viaggio di puro piacere visivo, meraviglia continua, suspense con un pizzico di rock e psichedelia. Una lanterna magica d’acquarelli ed effetti “speciali” che racconta le avventure di “Alice nel paese delle meraviglie” e “Al di là dello specchio” sorprendendo per le invenzioni sceniche, sospese tra tecnologia dei video e arte del disegno. Rumori, sillabe, suoni, rime baciate, poesie e canzoni compongono un tessuto musicale e canoro che restituisce la realtà ‘insensata’, sospesa e sovvertita del capolavoro di Carroll. Si viaggia sottoterra, nei territori misteriosi del sogno e dell’inconscio, alle radici dell’individuo e della collettività. Uno spettacolo che si rivolge a tutti, grandi, piccoli e soprattutto ai bambini che sono dentro di noi.

“Alice underground” da Lewis Carroll, uno spettacolo scritto, diretto e illustrato da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, con Elena Russo Arman, Ida Marinelli, Matteo de Mojana, Umberto Petranca, luci Nando Frigerio, suono e programmazione video Giuseppe Marzoli, direzione e arrangiamento delle canzoni Matteo de Mojana. Produzione Teatro dell’Elfo. A Milano, Teatro dell’Elfo, fino all’8 gennaio.

LA CANTATA DEI PASTORI
Peppe Barra mantiene l’appuntamento rituale con questa rappresentazione popolare, da più di quaranta anni. Prima con Roberto De Simone, che l’aveva riscritta come spettacolo della Tradizione musicale Campana, poi con la madre Concetta Barra e Lamberto Lambertini, nei teatri d’Italia e d’Europa, infine da solo per tutti gli anni seguenti. Uno spettacolo che, pur attenendo al poema religioso, al dramma pastorale e alla commedia dell’arte, il popolino aveva trasformato, nel corso del settecento, dell’ottocento e del novecento, in un gustoso e glorioso pasticcio di sentimento religioso e di teatro comico

. Peppe Barra, di nuovo insieme con Lamberto Lambertini, la ripropone quest’anno in una nuovissima edizione, indossando l’amata maschera di Razzullo, pulcinellesco scrivano, mentre i panni di Sarchiapone li indossa Lalla Esposito, per reinventare le buffe vicissitudini dei due poveracci napoletani catapultati in Palestina, dalla fame il primo, dai suoi crimini il secondo, proprio nei giorni dello scontro titanico tra gli Angeli e i Demoni, mentre Maria e Giuseppe cercano un riparo per la nascita del Figlio di Dio.

Peppe Barra, ph. Fiorenzo Niccoli

“La cantata dei pastori”, di Peppe Barra e Lamberto Lambertini, con Lalla Esposito e con Luca De Lorenzo, Serena De Siena, Massimo Masiello, Antonio Romano, Rosalba Santoro, musicisti Pasquale Benincasa (percussioni), Giuseppe Di Colandrea (clarinetto), Agostino Oliviero (violino e mandolino), Antonio Ottaviano (pianoforte), musiche Giorgio Mellone, scene Carlo De Marino, costumi Annalisa Giacci, luci Luigi Della Monica, regia Lamberto Lambertini. A Roma, Sala Umberto, dal 3 al 15 gennaio.

BALLETTO TEATRO DI TORINO
Una serata con due coreografie del Balletto Teatro di Torino. “Beso De Agua” è un duetto istintivo e consapevole che si rivela racconto fluido e denso in bilico tra passato, presente e futuro alla ricerca di un respiro profondo, di vicinanza, accettazione, possibilità. Una narrazione lenta e intensa in grado di muovere e mettere a nudo la vulnerabilità di ogni essere umano. “Timeline” racconta delle somiglianze e delle diversità di comportamento tra esseri umani, in relazione alle convenzioni sociali e di come le stesse vengano percepite nelle differenti culture. Utilizzando movimento e teatro, il linguaggio che la contraddistingue, la coreografa ha esplorato le personalità e le relazioni del gruppo, riuscendo a creare un unico grande, meraviglioso, cupo e umoristico mondo.

Timeline, Balletto Teatro di Torino

“Beso De Agua”, coreografia di Jose Reches, costumi Maria Teresa Grilli Atelier, danzatori Nadja Guesewell e Luca Tomasoni, light designer Simona Gallo, in coproduzione con il Festival AbanoDanza. “Timeline”, coreografia Ella Rothschild, danzatori del Balletto Teatro di Torino, disegno luci Yoav Barel, costumi Walter&amp. Al Teatro Francesco Torti di Bevagna, l’8 gennaio.

GOLEM IN PUGLIA
Il primo appuntamento con la rassegna “L’arte dello spettatore”, l’8 gennaio, sul palco del Teatro Traetta di Bitonto, all’interno della nona edizione del Network Internazionale Danza Puglia, ospite il coreografo e danzatore belga Julien Carlier con “Golem”, spettacolo creato nel 2019, un lavoro costruito intorno all’incontro tra Carlier e lo scultore Mike Sprogis, entrambi in scena. Golem è stato presentato in diverse prestigiose vetrine tra cui Objectif Danse 9 (Fédération Wallonie-Bruxelles), Aerowaves Spring Forward e il Fringe Festival di Edimburgo.

In chiusura il dibattito “A bordo palco”: in dialogo Ezio Schiavulli con Julien Carlier e lo scultore Mike Sprogis, un’occasione concreta per approfondire la ricerca che ha portato alla creazione coreografica. “Golem” è un dialogo tra due artisti di diverse discipline e generazioni, crea una performance continua, scavando nelle analogie e nelle rispettive pratiche artistiche: della scultura e della breakdance. Il titolo che richiama la leggendaria figura dell’automa di argilla in forma di mostruosa figura umana, cui si poteva infondere la vita, simboleggia la doppia natura della performance che, attraverso l’argilla, gioca sull’influenza che entrambi gli artisti esercitano l’uno sull’altro.

LE CIRQUE WORLD’S TOP PERFORMERS
Liberamente ispirato al film “Ready Player One”, di Steven Spielberg, “TILT” rilegge il mondo virtuale. Rifugiandosi in un mondo dove tutto quello che accade non è reale, si perde il senso di ciò che è vero e tangibile. E alla fine, per quanto possa sembrare fantastico e perfetto, questo mondo virtuale implode e va in TILT.

Il capolavoro di Spielberg ha offerto lo spunto per ideare e realizzare questo show internazionale che, come è nella tradizione di Le Cirque World’s Top Performers (oggi la più grande compagnia in Europa con una storia tutta italiana che porta la firma di Gianpiero e Alessandro Garelli), vede protagonisti un cast internazionale di oltre 25 artisti dal Nouveau Cirque e del Cirque du Soleil. In scena, tra gli altri, maestro di acrobazia ed eleganza Anatoliy Zalevskyy (a cui è affidata anche la direzione artistica di “Tilt”), con “White Act”, il numero che lo ha reso celebre a livello mondiale; dal Cirque du Soleil la coppia Skating Jasters con fantastiche acrobazie sui pattini a rotelle.

E ancora, potenza e abilità nel sensazionale numero di giocoleria di Jasters, l’aerealista Aurelie Dauphin, il team acrobatico Rizoma e Riccardo Forte nei panni di maestro di cerimonia. In TILT vengono introdotti nuovi elementi come la narrativa, interpretata attraverso il movimento, il linguaggio del corpo. C’è musica naturalmente e anche danza. Uno spettacolo elettrizzante e romantico al tempo stesso. Dal 5 all’8 gennaio 2023 sul palco del Tuscany Hall di Firenze.

TILT ®Sargentini, Le Cirque WTP

CENERENTOLA A TORINO
Il balletto in due atti firmato dal coreografo e regista Luciano Cannito per il Roma City Ballet Company, vede in scena, quali protagonisti principali, Ana Sophia Scheller del New York city Ballet e San Francisco Ballet, e Claudio Cocino, primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma. La storia di Cenerentola a tutti nota, parla di una fanciulla già orfana di madre, ridotta in povertà e angustiata dalle sorellastre e dalla matrigna alla morte del padre. Ma lei non smette di sognare, aspettando il suo principe azzurro. Con l’aiuto della fata e di un pizzico di magia il sogno diventa realtà.

Cenerentola RCB © Luca Vantusso

“Cenerentola”, regia e coreografia Luciano Cannito, con Ana Sophia Scheller e Claudio Cocino, musiche Sergej Prokofiev, scene Michele Della Cioppa, costumi Giusi Giustino, luci Alessandro Caso. Roma City Ballet Company. Produzione Fabrizio Di Fiore Entertainment. A Torino, Teatro Alfieri, dal 6 all’8 gennaio.

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