In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 26 dicembre all’1 gennaio.
SCALO MARITTIMO A NAPOLI
In prima nazionale, il capolavoro di Raffaele Viviani del 1918 sul tema dell’emigrazione e il suo rimando alle problematiche e alle cronache dei flussi migratori del nostro presente, un’antica storia raccontata da un coro su direzione musicale di Mario Tronco. Scrive il regista Giuseppe Miale di Mauro nelle note sullo spettacolo: «Non c’è tempo migliore di questo per ripercorrere la storia della migrazione italiana. Non c’è tempo migliore di questo in cui l’Italia è la meta sognata dagli immigrati che decidono di fare il lungo e tortuoso viaggio verso la libertà. “Scalo Marittimo” ci permetterà d’indagare sulla genesi del pregiudizio che accompagna da sempre i fenomeni migratori. Raffaele Viviani ha scritto questo testo nel 1918, più di cento anni fa, ambientando l’atto unico su una banchina del porto di Napoli nei minuti che precedono la partenza del piroscafo “Washington”. Il molo si anima e prende forma grazie al susseguirsi di svariati personaggi: marinai, facchini, venditori ambulanti, truffatori e viaggiatori di varie estrazioni sociali. Un’antica storia d’emigrazione che sarà raccontata da un coro di immigrati africani di seconda o terza generazione, quindi già perfettamente ambientati nel nuovo territorio».
“Scalo marittimo” di Raffaele Viviani, regia Giuseppe Miale di Mauro, con Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino, e con Andrea Vellotti, Pasquale Aprile, Federica Carrubba Toscano Francesca Fedeli, Irene Scarpato, musicisti Simona Boo, Maryam Germinario, Simone Ndiaye, direzione musicale Mario Tronco, scene Luigi Ferrigno, costumi Giovanna Napolitano, disegno luci Luigi Biondi. Un progetto Compagnia Nest, produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale. A Napoli, Teatro San Ferdinando, dal 26 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023.
GL’INNAMORATI DI GOLDONI
Il regista Andrea Chiodi si confronta con la commedia offrendo nuovi spunti al classico goldoniano. Quella dei litigiosi Eugenia e Fulgenzio è una storia d’amore molto più sfaccettata di quel che sembra, dietro la quale si nascondono tensioni capaci di superare anche le contraddizioni tipiche dell’amore romantico.
I protagonisti sono due giovani molto più vicini al nostro tempo di quel che pensiamo. Due giovani che pur appartenendo a quello che definiamo “ceto medio” non possono ancora ambire all’indipendenza economica e quindi decidere autonomamente di formare una famiglia. Due giovani pressati dalle circostanze che, in preda alla gelosia, alla rabbia o alla paura cedono all’impulso di ferirsi, contraddicendo la sbandierata profondità dei loro sentimenti. Due giovani che, tra pochi alti e molti bassi, impareranno dalle loro disavventure che l’amore non basta a se stesso ed anzi gestirlo è assai complesso. «Mettiamo in scena – scrive il regista – questa gioventù sconsigliata al limite degli enfants gatès, un incrocio di umanità disperate e divertite dentro un decadimento dell’anima, un decadimento dei valori forse, ma che nasce dalle colpe dei grandi, una generazione che non sa amare ma invidiare, che vuole essere altro da quello che è e dove aleggia anche una strana confusione tra l’amore vero, il sesso e il desiderio di potere».
“Gl’innamorati”, di Carlo Goldoni, adattamento Angela Demattè, con Alessia Spinelli e gli attori e le attrici della Compagnia Giovani del TSV: Gaspare Del Vecchio, Elisa Grilli, Cristiano Parolin, Francesca Sartore, Leonardo Tosini, Gianluca Bozzale, Riccardo Gamba e con Ottavia Sanfilippo, regia Andrea Chiodi, scene Guido Buganza, costumi Ilaria Ariemme, musiche Daniele D’angelo, luci Nicolò Pozzerle. A Venezia, Teatro Goldoni, dal 28 al 31 dicembre.
I LUSTRINI DI ANTONIO TARANTINO
Una storia di disperazione, violenza, sopraffazione e d’amore, generata da ignoranza e miseria. Cavagna e Lustrini sono due reietti, due barboni, due emarginati, due sbattuti ai confini più estremi della società, uniti nel tentativo di derubare un noto chirurgo della città; il bottino garantirebbe loro un ricovero e una tavola di maggiore dignità rispetto alla vita di strada cui sono destinati. Un rapporto fatto di litigi e umiliazioni che, solo alla fine, quando tragicamente si interrompe, riemergerà il vero significato di questa unione. Il testo dello scomparso Antonio Tarantino, nel suo svilupparsi ha risvolti sociali e politici che ci avvicinano a quanto quotidianamente stiamo vivendo e che, purtroppo, non sembrano mutare mai nonostante il passare del tempo e delle situazioni.
“Lustrini” di Antonio Tarantino, regia Luca Toracca, scene e costumi Ferdinando Bruni, con Luca Toracca, Ivan Raganato. Produzione Teatro dell’Elfo. A Milano, teatro Elfo Puccini, dal 27 dicembre al 22 gennaio 2023. Prima nazionale
SPIRITILLI A NAPOLI
Il Teatro di Napoli-Teatro Nazionale a sostegno delle attività e della programmazione del Nuovo Teatro Sanità sospese lo scorso 7 novembre, accoglie lo spettacolo Spiritilli ed altri movimenti. “Spiritilli” con “Little Peach” e “Cartesiana” formano il trittico “Ritornanti” di Enzo Moscato, titolo che il drammaturgo partenopeo mutuò da Anna Maria Ortese. «Il racconto – scrive il 51enne regista partenopeo Costantino Raimondi – è un momento di affabulazione, è ritornare bambini rimanendo incantati in una storia magica. La fascinazione della favola classica, trasmessa attraverso l’eco di credenze popolari, la casa come luogo metafisico abitato da presenze: buone, bonarie o malefiche. La favola narra di vicende tragiche, a tratti comiche, di Nannina, Totore e Tittinella, giovane famiglia alla ricerca di una casa. Gli altri “movimenti” sono due racconti: “Trompe l’oiel” e “Guerra di religione”, anch’essi ricchi di atmosfere oniriche tra sacro e profano».
“Spiritilli ed altri movimenti” di Enzo Moscato, regia Costantino Raimondi, con Annalisa Arbolino, Liliana Castiello, Carlo Gertrude, Michele Ferrantino, Fiorenza Raimondi, scene e luci Omar Esposito, costumi Tata Barbalato. Produzione Teenspark di Antonio Nardelli. A Napoli, Ridotto del Mercadante, dal 28 al 30 dicembre.
LO SCHIACCIANOCI NELLE MARIONETTE COLLA
Il celebre balletto di Čajkovskij rivive nelle marionette della storica Compagnia Carlo Colla & Figli. Partendo dalle fonti impiegate da Pëtr Il’ič Čajkovskij per il suo Schiaccianoci – il racconto di Alexandre Dumas e, ancor più, quello di E. T. A. Hoffman –, lo spettacolo marionettistico si ispira alla concezione ballettistica di Jean Georges Noverre, che utilizza la forma della pantomima, del gesto e dell’azione coreografica come linguaggio narrativo ed espressivo. Lo spettatore viene accompagnato da alcune didascalie recitate che sottolineano i momenti drammaturgici dell’azione, restituendo il sapore del racconto e delle storie sussurrate dai genitori ai bambini prima di addormentarsi. Il tepore della casa, l’intimità della notte di Natale, lo stupore dei regali, i sogni e gli incubi notturni, oltre alla meraviglia di un viaggio fantastico, costituiranno la cornice nella quale le marionette e il teatro di figura, potranno esaltare tutte le loro doti e le loro potenzialità, in un caleidoscopio di visioni che toccano le sensazioni più recondite che ogni essere umano porta con sé nei ricordi dell’infanzia e nella magia che questa particolare notte ha donato a ognuno di noi. A Milano, Piccolo Teatro Grassi, dal 28 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023.
NATALE IN CASA CUPIELLO PER UN SOLO ATTORE
Una messinscena non convenzionale che vede un unico attore, Luca Saccoia, diretto da Lello Serao, interagire con sette pupazzi realizzati dallo scenografo Tiziano Fario e animati da un gruppo di manovratori coordinato da Irene Vecchia attraverso un laboratorio di formazione aperto ai giovani del territorio. Lo spettacolo, fedele al celebre testo di Eduardo de Filippo, evoca le vicende della famiglia Cupiello, aprendo uno squarcio dentro l’immaginario e la memoria di ogni spettatore. Un sogno che prende vita attraverso il teatro di figura nel quale l’attore s’immerge riemergendone come “Tommasino” che, dopo aver detto il fatidico “sì” a suo padre, rivive e fa rivivere quel “Natale” che ci accompagna da 90 anni.
«Il presepe è l’orizzonte dentro cui si muove tutta l’opera sia in senso reale che metaforico – scrive Lello Serao -, è l’elemento necessario a Luca Cupiello per sperare in una umanità rinnovata e senza conflitti, ma è anche la rappresentazione della nascita e della morte, è il tempo del passaggio dal vecchio al nuovo, è la miscela tra passato e presente, è una iconografia consolidata e al tempo stesso da destrutturare di continuo, il Presepe si rifà ogni anno, è ciclico come le stagioni, può piacere e non piacere. È proprio da questa ultima affermazione che siamo partiti, cosa è diventato quel Tommasino, “Nennillo”, così come lo appella la madre, considerandolo un eterno bambino? Come si è trasformato dopo quel fatidico “si” sul letto di morte del padre?».
“Natale in casa Cupiello”, Produzione Teatri Associati di Napoli e Interno 5 con il sostegno di Fondazione Eduardo De Filippo e Teatro Augusteo manovratori Salvatore Bertone, Paola Maria Cacace, Lorenzo Ferrara, Oussama Lardjani, Irene Vecchia formazione e coordinamento manovratori Irene Vecchia luci Luigi Biondi e Giuseppe di Lorenzo costumi Federica del Gaudio musiche originali Luca Toller realizzazione scene Ivan Gordiano Borrelli. A Napoli, Teatro Bellini, fino all’8 gennaio 2023.
LO SCHIACCIANOCI DI NUREYEV
Nel nome di Rudolf Nureyev, di cui nel 2023 ricorre il trentesimo anniversario dalla scomparsa, si è aperta la Stagione di Balletti, con il grande ritorno dopo sedici anni del suo Schiaccianoci, che lo ha visto tante volte in scena a interpretare Drosselmeyer che si trasforma in uno splendente Principe. Nello storico allestimento di Nicholas Georgiadis, sognanti fiocchi di neve, battaglie di topi e soldatini, splendidi valzer e straordinari passi a due accompagnano il sogno di Clara con il suo Principe e affascinano anche i più piccoli, nella magica atmosfera natalizia, ideale cornice per ripresentare questo capolavoro di maestria coreografica e musicale. Nel cast Nicoletta Manni, Timofej Andrijashenko, Mattia Semperboni, Vittoria Valerio. Artista ospite Jacopo Tissi nelle repliche del 31 dicembre e del 4 e 7 gennaio.
“Lo schiaccianoci”, coreografia e regia Rudolf Nureyev, direttore Valery Ovsyanikov, scene e costumi Nicholas Georgiadis, luci Andrea Giretti. Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, con la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Fino all’11 gennaio 2023.
LA CARMEN DI GADES E SAURA
Il Teatro Comunale di Bologna chiude la sua Stagione 2022 con uno spettacolo iconico come “Carmen”, nella versione nata dalla collaborazione tra il leggendario danzatore, coreografo e intellettuale Antonio Gades e il regista Carlos Saura, balletto in un atto ispirato all’opera di Prosper Mérimée, creato nel 1983 al Théâtre de Paris.
«Creata da Mérimée, resa eterna dalla musica di Bizet: questi due inscindibili lavori sono alla base della nostra opera – avevano spiegato Gades e Saura, che ne hanno curato drammaturgia, coreografia e luci. La nostra versione di Carmen è interamente ballata, la danza qui è protagonista assoluta, e per danza intendiamo ritmo, musica, movimento. Il nostro intento è stato quello di estrarre dalla nostra razza, dalle nostre caratteristiche, gli elementi che costituiscono Carmen, e per questo motivo abbiamo utilizzato il ballo e il canto flamenco, non tralasciando tuttavia la meravigliosa partitura di Bizet, che anzi ci è servita da contrappunto». Protagonista nei panni della nota gitana Carmen, impulsiva e sanguigna, è Esmeralda Manzanas. Accanto a lei Don José è Álvaro Madrid, Il Torero è Jairo Rodríguez e Il Marito Miguel è Ángel Rojas. Nella recita del 30 Carmen e Il Torero sono interpretati da Cristina Carnero e Miguel Lara.
“Carmen”, Compañía Antonio Gades diretta da Stella Arauzo, scene di Antonio Saura, musiche dalla “Carmen” di Georges Bizet, accanto a quelle di Antonio Gades, Antonio Solera e Ricardo Freire, e ancora da “El gato Montes” di Manuel Penella e “Verde que te quiero verde” di José Ortega Heredia su testi di Federico Garcìa Lorca. Dal vivo le voci di Alfredo Tejada, Enrique Bermúdez “El Piculabe” e Aser Giménez e le chitarre flamenche di Basilio García e Diego Franco. A Bologna, Auditorium Manzoni, il 29 e 30 dicembre.
Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…
Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…
Una mostra interattiva per scoprire il proprio potenziale e il valore della condivisione: la Casa di The Human Safety Net…
Al Museo Nazionale di Monaco, la mostra dedicata all’artista portoghese Francisco Tropa indaga il desiderio recondito dell’arte, tra sculture, proiezioni…
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…