In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 26 giugno al 2 luglio.
INEQUILIBRIO FESTIVAL DI CASTIGLIONCELLO
“Sconfinare” sarà la parola guida per l’edizione del 26/mo Inequilibrio Festival: un inno alla vita, alla rigenerazione, alla fusione tra elementi. La kermesse dedicata al panorama contemporaneo di teatro, danza e performance a cura di Fondazione Armunia, per il primo anno con la direzione artistica esclusiva di Angela Fumarola, è in programma dal 28 giugno al 9 luglio tra il Castello Pasquini di Castiglioncello, il borgo medievale di Rosignano Marittimo e la Costa degli Etruschi (Li).
150 artisti e oltre 60 eventi tra spettacoli, concerti, proiezioni, tavole rotonde e incontri per intrecciare identità territoriale e fermenti internazionali, avanguardie sceniche e contaminazioni digitali. Tra i protagonisti: Olivier Dubois, Abbondanza/Bertoni, Virgilio Sieni, Fanny & Alexander, Motus, Teatrino Giullare, Niccolò Fettarappa Sandri, Francesco Pennacchia, Marta Ciappina, Marco D’Agostin, Paola Bianchi, Teri Weikel, Giovanna Daddi, Antonella Questa, Rita Frongia, Lorenzo Covello, Zoe Bernabéu, Claudia Catarzi, Renata Palminiello, Michele Ifigenia Colturi/Tyche, Gruppo Nanou, Teatro Patalò, Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, Giuliano Scarpinato, Teatro dell’Elce.
Da segnalare il focus su corpo e identità femminile, dal mito greco alle battaglie di oggi, e quello sul convivere delle differenze, che vedrà in scena performer con e senza disabilità. Inoltre l’apertura del Laboratorio Permanente di Maurizio Lupinelli ed Elisa Pol con “Marat/Sade”, la ripresa del progetto Residenze Digitali con la rielaborazione live di due progetti nati per l’online e tra le novità la sezione dedicata al video, che intreccerà linguaggio cinematografico e spettacolo dal vivo.
Tra i debutti “Femina”, la nuova creazione firmata dal duo Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. Quattro figure, femminili nel gioco dell’identità come modo di stare insieme, identificandosi con l’identica – l’altra – e contemporaneamente come inconfondibile segno di irripetibile unicità.
BLANCA LI E SHARON EYAL A SPOLETO
La coreografa andalusa Blanca Li apre nuovamente le porte del suo universo irreale e senza tempo al pubblico del Festival, invitato a immergersi in un’esperienza interattiva e partecipativa creata per scoprire in modo spettacolare la realtà virtuale attraverso la danza e la musica. “Le Bal de Paris” è uno spettacolo totale in cui ognuno è libero di danzare, farsi coinvolgere e interagire con chi desidera. Grazie all’uso della realtà aumentata, dei visori ottici e dei sensori di movimento, infatti, lo spettatore diventa protagonista dell’azione scenica, fra sale da ballo monumentali e magiche feste in giardino (dal 28 giugno al 6 luglio, al Teatro Nuovo).
“Into the Hairy” è la nuova creazione di Sharon Eyal e Gai Behar in collaborazione con il musicista e produttore di musica elettronica Koreless e Christian Dior Couture per i costumi di Maria Grazia Chiuri. Lo stile unico è quello che da sempre contraddistingue il dirompente duo: movimento, musica e spazio si intersecano, la danza esce dai suoi canoni convenzionali, il classico si fonde con la cultura dei club underground e la danza contemporanea viene spinta ben oltre i suoi confini (dal 30 giugno al 3 luglio, Teatro Nuovo).
EMIO GRECO A CASTEL SANT’ANGELO
Un appuntamento d’eccezione apre il 29 giugno la rassegna romana di danza, musica e spettacolo “Sotto l’Angelo di Castello”, curata da Anna Selvi: “WE, the Angel”, un viaggio di danza creato appositamente per Castel Sant’Angelo da Emio Greco e Pieter C. Scholten, fondatori della ICK Dans Amsterdam. “WE, the Angel” è una performance dislocata nello spazio basata sull’angelo e in particolare sull’Angelus Novus: un’immagine di un angelo creato da Paul Klee che, nell’interpretazione del filosofo Walter Benjamin, affronta il passato. Le sue ali spiegate catturano il vento del paradiso e la tempesta che cresce spinge l’angelo in un’avventura incerta. Eccoci arrivati: ritorno al futuro. Apriamo le nostre ali. La tempesta si alza. Il lavoro, in vari spazi di Castel Sant’Angelo, con 10 performer, di cui 8 ballerini e 2 percussionisti, fa parte del “WE-Cycle”, una serie con cui i due coreografi vogliono mostrare la meraviglia del corpo in rivolta e il modo in cui può ispirarci (Tre repliche al giorno: 29 giugno ore 18.30 – 19.30 – 20.30; 30 giugno e 1 luglio ore 19.30 – 20.30 – 21.30). Spettacolo itinerante per 30 spettatori a recita. I
l progetto di valorizzazione del sito della Direzione Musei statali della città di Roma e il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, diretti da Mariastella Margozzi, presenta in questa edizione della rassegna molti progetti site-specific che metteranno in relazione e dialogo il luogo e la sua storia con la creazione contemporanea. Il risultato sarà tutto da vivere.
MOBY DICK DEL TEATRO DEI VENTI
Prosegue la fortunata tournée europea del Teatro dei Venti col mastodontico spettacolo “Moby Dick” che porta in piazza la nave del capitano Achab e la sua ossessione per la Balena bianca, con una grande macchina teatrale e un cast di 20 artisti, tra attori, musicisti, acrobati e macchinisti teatrali. Il Teatro dei Venti con questo progetto artistico – premiato nel 2019 con il Premio Ubu per l’allestimento scenico, attribuito al regista Stefano Tè e agli scenografi Dino Serra e Massimo Zanelli, con il premio Rete Critica per l’organizzazione e la progettualità – ha compiuto una ricerca artistica pluriennale negli spazi urbani, affrontando i temi di un classico della letteratura mondiale.
L’ambientazione marinaresca ed epica del romanzo di Melville incontra il suono arcaico delle botti della tradizione di Macerata Campana, in un lavoro costituito dalla riflessione filosofica sull’ignoto, da una contaminazione tra linguaggi da occidente a oriente e dall’uso di una grande macchina teatrale, come in un grande cantiere navale. Il 30 giugno ad Arzachena (SS).
KOREAN STREET DANCE
Per la prima volta a Roma (Teatro Vascello, il 30 giugno) uno spettacolo di Street Dance coreana, Korean Street Dance by Artgee, una performance non verbale che superando i limiti del linguaggio, porta gli spettatori nel dinamico mondo del K-POP, che sta avendo un grande successo in tutto il mondo. In programma “Tic Toc Dance”, finalista della competizione americana “World of Dance (WOD)” insieme a tante altre coreografie di Hip Hop, B-boying, Locking, Popping, Waacking, e House. È la performance che rappresenta per eccellenza Artgee, gruppo street-dance che negli ultimi dieci anni ha ricevuto riconoscimenti sulla scena internazionale. Nello specifico è uno spettacolo gala-show, sette esibizioni distinte (“Tiktok”, “Illusion”, “Delight”, “Shadow”, “Mirror Man”, “This is K-DANCE, THIS IS K-POP”, “Last Dance”) che mettono in luce il carisma del gruppo. Ciascuna esibizione mostrerà l’essenza della street-dance e ognuna di queste verrà introdotta in modo divertente dal Mimo Ppikppik, che aiuterà gli spettatori a comprendere la cultura della street-dance e susciterà aspettative per l’esibizione successiva.
MARAT/SADE DI NERVAL TEATRO
All’interno della programmazione di Ravenna Festival, debutta al Teatro Alighieri il prossimo 29 giugno, “Marat/Sade. Le due rivoluzioni”, uno spettacolo di Nerval Teatro con il gruppo di attrici e attori diversamente abili del progetto “Il teatro è differenza”. In scena, accanto a loro, Maurizio Lupinelli anche regista, ed Elisa Pol di Nerval Teatro, Marco Cavalcoli (già Premio Ubu 2022 come Miglior Attore), Carlo Garavini e Miriam Russo.
È il compimento di un percorso pluriennale di laboratorio con un grande spettacolo corale, che giunge all’indomani dei molti lavori realizzati con il parallelo Laboratorio Permanente di Rosignano Marittimo. Liberamente ispirato al testo “Marat/Sade. La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat”, di Peter Weiss, nell’elaborazione affidata al ravennate Eugenio Sideri, a 60 anni dalla prima pubblicazione dell’opera del drammaturgo tedesco, lo spettacolo vede anche il coinvolgimento di un’ulteriore piccola comunità della città, ovvero un gruppo proveniente dall’esperienza della non scuola del Teatro delle Albe e dalle associazioni teatrali del territorio. Complessivamente 14 giovani attrici ed attori al centro di una importante sfida formativa sia teatrale che sociale ed umana.
FESTEN – IL GIOCO DELLA VERITA’
Tratto dal film di Thomas Vinterberg, “Festen” racconta di una grande famiglia dell’alta borghesia danese “i Klingenfeld” che si riunisce per festeggiare il sessantesimo compleanno del patriarca Helge. Alla festa sono presenti anche i tre figli: Christian, Michael e Helene. Il momento di svolta sarà il discorso di auguri del figlio maggiore Christian che una volta pronunciato cambierà per sempre gli equilibri della famiglia…L’opera scava all’interno dei tabù più scomodi, affrontando la nostra relazione con la figura paterna, la verità, il rapporto con il potere e l’autorità imposta. Impossibile non pensare ad Amleto, alla tragedia greca, ma anche all’universo favolistico dei Fratelli Grimm. Chi potrebbe mai tentare di rovesciare il mondo dei nostri padri?
“Festen – il gioco della verità”, prima versione italiana traduzione e adattamento di Lorenzo De Iacovo e Marco Lorenzi, regia Marco Lorenzi, con Danilo Nigrelli, Irene Ivaldi, Yuri D’Agostino, Elio D’Alessandro, Roberta Lanave, Carolina Leporatti, Barbara Mazzi, Raffaele Musella, Angelo Tronca; dramaturg Anne Hirth, visual concept e video Eleonora Diana, costumi Alessio Rosati, sound designer Giorgio Tedesco, luci Link-Boy (Eleonora Diana & Giorgio Tedesco). Produzione TPE – Teatro Piemonte Europa, Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti, in collaborazione con Il Mulino di Amleto. A Milano, Teatro Elfo Puccini, dal 27 giugno al 1 luglio.
PABLO GIROLAMI AL FESTIVAL NUTIDA
Serata d’autore il 28 giugno al Pomario dell’Acciaiolo di Scandicci (Fi) per il Festival Nutida, con il debutto di “LPPMDVDM (Le plus petit musée de vie du monde)”, del coreografo Pablo Girolami, per il Nuovo Balletto di Toscana (coproduzione NBDT / IVONA / Stazione Utopia – NUTIDA). La nuova creazione è una prosecuzione dell’indagine che Girolami porta avanti sulla natura e sull’evoluzione. I performer rappresentano una sorta di universo parallelo, elementi osservati al microscopio, con misure e particelle in movimento le cui grandezze risultano alterate. Segue la prima regionale di “Rer”, coreografata da Girolami per la sua compagnia IVONA e reduce dal recente successo della prima assoluta ad Hannover.
Scrive Karen Stenico, dramaturg, a proposito della performance: «Non spera nella via più breve, si espande a conoscere ogni angolo dello spazio e solo quando tutto è stato compreso, assimilato, sceglie una via. Devi starci nel labirinto, non sempre è uscire il suo senso. Non farmi scegliere tra la strada ripida ed impervia e quella larga e soleggiata, lasciami brancolare tra scale infinite sapendo che se fossi nata physarum polycephalum non avrei dovuto scavare tombe».
SACRO A BOLOGNA
La danza contemporanea di Monica Casadei dialoga con un luogo di culto antico accompagnata dalla musica sacra di Bach, Verdi e Donizetti con la partecipazione dell’organista della Cappella Musicale Arcivescovile dei Servi Roberto Cavrini. “Sacro#Passione” è una preghiera collettiva, senza tempo, universale. Un cammino che attraversa i molti paesaggi della fede: speranza, pietà, compassione, estasi, struggimento. Un corpo liturgico disincarnato, che si fa spirito, elemento liquido sempre in movimento. In questa creazione, i danzatori della Compagnia Artemis Danza si svestono delle loro individualità per divenire coro, comunità, onde sonore, parte di una sola musica, che vibrano all’unisono legate da una polifonia complessa (il 29 giugno, ore 21, presso la Basilica di Santa Maria dei Servi, nell’ambito di Bologna Estate 2023).
LA MAMA UMBRIA INTERNATIONAL
Continua la collaborazione de La MaMa Umbria International di Adriana Garbagnati, responsabile di La MaMa Umbria, con il Festival di Spoleto, con un cartellone vario di spettacoli che seguono lo spirito de La MaMa: il supporto ad artisti emergenti, ricerche contemporanee nelle arti performative, progetti di Residenze artistiche e Internazionali. Nove i progetti multidisciplinari tra danza, teatro e musica, uno spazio anche all’arte visiva con una mostra temporanea dedicata ad Ellen Stewart, la fondatrice.
Da segnalare il 26 giugno “La pace al tramonto”, di Nicola Mariuccini, regia di Francesco Bolo Rossini. Lo spettacolo – omaggio al filosofo Aldo Capitini, figura di spicco nella storia della libertà individuale e di uguaglianza – vede la presenza di protagonisti in studio e in collegamento video che mandano in scienza un rinnovato “Tramonto dell’occidente”, ormai incapace di coniugare prosperità e libertà a partire anche dal proprio campo e di contrastare l’ascesa di un oriente degli ultimi di tutto il mondo.
Il 27 e 29 “U.MANI.TÀ” di e con Jacopo Tealdi le cui mani, attraverso il teatro danza e il playback theatre, raccontano storie, danzano e dialogano con il pubblico, in uno spettacolo pieno di colpi di scena, risate, stupore e poesia.
DIGNITÀ AUTONOME DI PROSTITUZIONE
49 edizioni, oltre 450 repliche e circa 700mila spettatori di numerose città italiane sono i numeri che sintetizzano il successo di “Dignità Autonome di Prostituzione”, spettacolo/evento che torna in scena per un nuovo ciclo di repliche ideate e costruite per l’imponente fortezza partenopea di Castel Sant’Elmo (dal 22 giugno al 9 luglio). Circa 45 interpreti, di più generazioni, tra attori, performer, cantanti e musicisti animeranno le antiche mura del Castello.
L’originale format inventato da Luciano Melchionna con Betta Cianchini ripropone il suo irresistibile gioco teatrale, capovolgendo il segno negativo legittimamente attribuito al termine di “casa chiusa”, retaggio di altre epoche fortunatamente passate, offrendo oggi, in quello che è definito “bordello dell’Arte”, solo “pillole di piacere per la mente e per il cuore dello spettatore”, frammenti di teatro civile che, attraverso i tanti monologhi e le varie performance, anche “one-to-one”, compongono il composito canovaccio e la drammaturgia dello spettacolo.
«Storie di vita e sempre diverse – aggiunge l’autore e regista – con qualche piccola eccezione per alcuni monologhi che nel tempo hanno conquistato il cuore del pubblico come, per citarne uno tra tutti, quello di Lia, personaggio amatissimo interpretato da Daniele Russo. La sua storia e tutte le altre ritraggono tanti uomini e donne in lotta per la verità e in cerca della libertà di essere se stessi».
THE LAST LAMENTATION A CAGLIARI
Presso il Faro di Sant’Elia (Cagliari), uno dei luoghi più belli ed emblematici della città, alla luce suggestiva del tramonto e di fronte all’immensità del mare, si svolgerà il 27 giugno, il primo studio performativo aperto al pubblico di “The Last Lamentation”, progetto dell’artista Valentina Medda realizzato grazie al sostegno di Italian Council (XI edizione, 2022), all’interno della programmazione di Respiro, festival nomade di arti performative e pratiche sensibili, in collaborazione con ZEIT e nell’ambito della coproduzione della rete europea larga scala Stronger Peripheries, di cui i produttori sono Sardegna Teatro, Bunker (Lubljana) e L’Arboreto.
13 performers professioniste e non, vestite a lutto e di spalle al pubblico, impegnate in un lento rituale vocalistico di grande forza ipnotica: «Una sorta di preghiera preverbale – afferma Medda – la scomposizione e destrutturazione di un pianto i cui suoni si stratificano», modulato dalle musiche composte da Claudia Ciceroni con Alessandro Olla, qui in un intervento live in collaborazione con l’Universitat Politècnica de València. Una rivisitazione in chiave contemporanea tesa ad indagare la tradizione del pianto rituale funebre nel Mediterraneo, una pratica ancora in uso in alcuni paesi che si richiama con grande forza al presente, alle questioni più urgenti dell’attualità, come quella della tragedia dei migranti e al ruolo della donna nella società.
LE VOLPI DI CAPOTRAVE
Nell’ombra di una sala da pranzo, all’ora del caffè, in un’assolata domenica di agosto, si incontrano due piccoli notabili della politica locale e la figlia di una di loro. Tutto intorno i pensieri volano già al mare e alle vacanze, eppure restano da mettere in ordine alcune faccende che interessano i protagonisti della storia. Davanti a un vassoio di biscotti vegani, si confessano legittimi appetiti e interessi naturali, si stringono e si sciolgono accordi, si regola la maniera migliore di distribuire favori e concessioni, incarichi di servizio e supposti vantaggi. La provincia italiana è la vera protagonista della vicenda, quale microcosmo in cui osservare le dinamiche di potere, che hanno sempre a che fare con i desideri e le ossessioni degli individui. Morbidamente, si scivola dentro un meccanismo autoassolutorio per cui è legittimo riservarsi qualche esiguo tornaconto personale, dopo essersi tanto impegnati nella gestione della cosa pubblica. La corruzione consiste in questo concedere a se stessi lo spazio di una impercettibile eccezione.
Il nuovo testo “Le volpi”, della compagnia CapoTrave, scritto da Lucia Franchi e Luca Ricci, che ne cura anche le scene e la regia, e interpretato da Antonella Attili, Giorgio Colangeli e Luisa Merloni, dopo l’anteprima all’interno della programmazione di Asti Teatro Festival, lo spettacolo prosegue una serie di anteprime (fino al debutto nazionale il 9 settembre, a Rimini, a Città Visibili Festival) l’1 luglio, a Ferrara Off – Bonsai Festival, il 7 a Maglie (Le), Villa Tamborino, Chiari di luna Festival, il 4 agosto, a Casalgrande (Re), Aria Aperta Teatro Festival, il 2 settembre a Todi Teatro Festival.
ATTRAVERSAMENTI MULTIPLI
“Fragile” è la parola che accompagna una nuova fase di ricerca per il festival Attraversamenti Multipli, tracciando un percorso che ruota intorno alla performità dei corpi in dialogo i paesaggi naturali urbani / gli spazi verdi metropolitani in un’ottica green e sostenibile. “Fragile” è “qualcosa” da maneggiare con cura, sia che si tratti del pianeta su cui viviamo, di noi stessi e dell’universo delle performing arts. La 23a edizione del festival abiterà dal 29 giugno all’8 luglio il Parco di Torre del Fiscale, all’interno del Parco Archeologico dell’Appia Antica di Roma, con un denso programma di performance, spettacoli, site specific e laboratori.
Coinvolge 21 compagnie di artisti, di cui cinque compagnie internazionali e presenta 32 performance / spettacoli / site specific di cui 6 in prima nazionale e 4 formati performativi creati in esclusiva per il festival. Ecco gli artisti: Arnau Pérez (Spagna) – Adriano Bolognino, Beercock (Ita/Uk) – C&C Company / Carlo Massari , Cie Little Garden / Fabrizio Solinas (Francia), Cie Mf | Maxime & Francesco (Francia), Chiasma / Salvo Lombardo, Compagnia Zappalà Danza / Roberto Zappalà, Dom- / Valerio Sirna, Arianna Lodeserto, Leonardo Delogu, Fossick Project / Cecilia Valagussa, Marta Del Grandi, Iron Skulls Co / Diego Garrido (Spagna), La Reina Del Fomento – Lacasadargilla / Lisa Ferlazzo Natoli, Maddalena Parise, Liz / Flxer / Avnode (Nl) – Margine Operativo, “Progetto Notturno Scaldati” / Daria Deflorian, Melino Imparato, Gioia Salvatori, Stefano Scialanga, Emanuela Villagrossi, Spellbound Contemporary Ballet / Mauro Astolfi, Twain – Unterwasser / Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti, Giulia De Canio.
Sulle note di All I Want for Christmas Is You di Mariah Carey o di Last Christmas, ma anche dell’intramontabile…
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