Categorie: Teatro

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 30 ottobre al 5 novembre

di - 30 Ottobre 2023

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 30 ottobre al 5 novembre.

Danza e teatro

MARTHA GRAHAM DANCE COMPANY

Dopo oltre 30 anni di assenza, torna a Bologna la Martha Graham Dance Company. In cartellone un programma composito, che rivela il nuovo corso della compagnia americana nata nel 1926 ma conferma anche la fedeltà all’eredità della sua leggendaria fondatrice. Agli storici capolavori, tuttora avvincenti, firmati da Martha Graham, si affiancano nuove creazioni, commissionate a coreografi contemporanei ma concepite nello spirito della modern dance. Ospite d’eccezione della compagnia è, a Bologna, l’étoile Eleonora Abbagnato, particolarmente a suo agio nello stile Graham, che interpreterà l’iconico Lamentation sulla musica di Zoltán Kodály. In programma Errand into the maze, Canticle for innocent comedians, ispirato all’opera del 1952 di Martha Graham, con la nuova produzione ideata da Janet Eilber, e Cave, coreografia di Hofesh Shechter. Al Comunale Nouveau, nella nuova sede del Teatro Comunale di Bologna, il 4 e 5 novembre.

Martha Graham Dance Company, Diversion of Angels. Ph. D. Bazemore

DOPPIO ROSSINI PER MAURO BIGONZETTI

Torna dopo oltre dieci anni nel teatro dove si è formato e dove ha iniziato la carriera di ballerino Mauro Bigonzetti, con una nuova versione del suo Rossini Cards (2004), che diventa Rossini & Rossini (al Teatro Costanzi fino al 4 novembre). La grande creatività di Gioacchino Rossini, che non ha mai scritto per il balletto, incontra quella di un coreografo come Bigonzetti, che si lascia ispirare da questa musica per raccontare non una storia, ma la propria visione del compositore pesarese. «Quando dico uno spettacolo rossiniano intendo pieno di brio e ironia, pieno di ritmo e di goliardia, ma anche di dramma – spiega Bigonzetti –. È un balletto fatto di sensazioni, di emozioni, anche di ricordi di gioventù, di leggerezza».

Il coreografo ha pensato lo spettacolo per le étoiles Rebecca Bianchi, Alessandra Amato, Susanna Salvi e Alessio Rezza, per i primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano e per tutto il corpo di ballo. Rossini & Rossini è una creazione astratta, libera da qualsiasi gabbia drammaturgica. Le musiche di Rossini e Benjamin Britten sono affidate a Fayçal Karoui che dirige l’Orchestra del Teatro dell’Opera e i cantanti di Fabbrica Young Artist Program, interpreti delle arie da Otello, La Cenerentola e dalle Soirées Musicales. Tra le musiche in programma anche l’ouverture de La gazza ladra e brani dalla raccolta Péchés de vieillesse. Anna Biagiotti firma i costumi di questo nuovo allestimento, Carlo Cerri le scene, le luci e, con OOOPStudio, i video.

Prove Rossini & Rossini, Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, ph. Fabrizio Sansoni. Opera di Roma

IL CURIOSO ACCIDENTE DI GOLDONI

Tra le commedie goldoniane più tradotte e rappresentate all’estero, Un curioso accidente si svolge in Olanda e, come scrive l’autore nella prefazione alla prima edizione: «Non è che un fatto vero, verissimo, accaduto, non ha molto tempo, in una città di Olanda. Mi fu raccontato da persone degne di fede in Venezia al Caffè della Sultana, nella Piazza di S. Marco, e le persone medesime mi hanno eccitato a formarne una Comica rappresentazione. Il puro fatto, nella maniera colla quale mi venne esposto, era di tal maniera circonstanziato, che quantunque vero, parea inverisimile, e tutta la mia maggiore fatica fu di renderlo più credibile, e meno romanzesco. Tanto è vero, che si danno delle stravaganze in natura, che non sono trattabili sulla Scena, perché contrarie troppo ai caratteri conosciuti, o eccedenti nell’ordine della condotta ordinaria degli uomini!». Una storia tanto intricata da apparire inverosimile, pur se vera. Un curioso accidente è un bellissimo “recupero”, visto che l’opera ha avuto poche rappresentazioni nel nostro paese. Regista e protagonista di questo allestimento è Gabriele Lavia con la sua compagnia.

Gabriele Lavia in Un curioso accidente

“Un curioso accidente”, di Carlo Goldoni, regia Gabriele Lavia, con Gabriele Lavia, Federica Di Martino, Simone Toni, Giorgia Salari, Andrea Nicolini, Lorenzo Terenzi, Beatrice Ceccherini, Lorenzo Volpe, Leonardo Nicolini; scene Alessandro Camera, costumi Andrea Viotti, musiche Andrea Nicolini, suono Riccardo Benassi, luci Giuseppe Filipponio. Produzione Effimera, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro della Toscana. A Roma, Teatro Argentina, dal 31 ottobre al 19 novembre. In tournée.

IL PARADISO DI GRUPPO NANOU

Paradiso nasce dalla riflessione sulle possibilità dello spettacolo dal vivo e la sua necessaria riscrittura in tempi post-pandemici. Lo spazio scenico dello spettacolo (a Reggio Emilia, Fonderia Aterballetto, dal 31 ottobre al 5 novembre, nell’ambito del Festival Aperto), è come un universo liquido, con tappeti specchianti che rifrangono un dolore iridescente e un’estasi languida. La performance è un luogo di relazione, di attesa e di possibilità, con corpi che attraversano, siedono, camminano e roteano con soluzioni inedite. Ispirata al Paradiso di Dante, la performance dalla particolare composizione coreografica, incarna la diffusione della luce e la presenza del suono, con la musica creata da Bruno Dorella e la scena curata da Alfredo Pirri. Le coreografie concepite da Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci attraversano lo spazio con leggerezza, estensione, rapidità, potenza.

Paradiso è un luogo immaginifico dove gli spettatori sono invitati a muoversi liberamente, a prendere posto nello spazio e a condividerlo, a muoverlo e a fluttuare tra gli accadimenti, in una peregrinazione che non ha più meta, bastevole a se stessa, come l’armonia di un canto. La performance è solcata da roteazioni e traiettorie di danzatori e danzatrici. La gioia e la grazia di questo Paradiso sono laconiche e ne permeano l’intera performance.

Gruppo Nanou, PARADISO, ph. Fabrizio Zani

RICORDO DI IRENE

Quali sono le sensazioni che il corpo prova davanti alla perdita? In Irene il danzatore e coreografo Alessandro Marzotto Levy esplora il rapporto con lo spazio fisico e mentale che crea l’assenza, nel tentativo estremo di relazionarsi con l’invisibile. La danza diventa lo strumento per esplorare la linearità del tempo e scontrarsi con un passato che torna per sconvolgere, per creare caos dentro e fuori dal corpo. Il corpo sente, rivela, stabilisce un contatto con l’assenza che attraverso la danza torna presenteSembra assurdo ricostruire il senso di un passato di gioia, follia, rabbia che tornano e sconvolgono. In un istante Irene si slega dalla linearità per intraprendere un percorso caotico che diventa celebrazione. La creazione, vincitrice di DNAppunti Coreografici 2022, che ha debuttato al Festival Romaeuropa, è in scena al festival Gender Bender di Bologna, il 5 e 6 novembre.

Alessandro Marzotto Levy in Irene

LA DEMOCRAZIA DEL CORPO

Questa seconda parte della rassegna La Democrazia del corpo 2023 – progetto di Virgilio Sieni a cura del Centro di Rilevante Interesse per la Danza -, si articola in oltre un mese di programmazione con le proposte di maestri e giovani autori tra i più significativi della scena contemporanea. Il CANGO di Firenze, dal 4 novembre al 14 dicembre, accoglie performance, spettacoli e pratiche di Motus, Chiara Guidi, Jacopo Jenna, Roberto Zappalà, Alessandro Marzotto Levy, Claudia Caldarano e Simone Graziano, Cristiana Morganti. L’indagine sulla danza, sui linguaggi del corpo e le declinazioni performative agisce nel tempo delle azioni che riflettono su come le cose e gli altri tendono verso i gesti d’avvicinamento: il tempo passato e il tempo futuro s’avvicinano alla responsabilità del presente, al vivere il presente nelle sue forme poetiche e dunque politiche quale meta di scambio tra le generazioni che si succedono.

La Democrazia del corpo elabora forme di sensibilizzazione e condivisione dell’arte, restituendo processi creativi, risonanze, visioni, ricerche e percorsi di trasmissione che concorrono ad ampliare l’esperienza artistica, culturale e partecipativa per tracciare una mappa emozionale, espressiva, percettiva tra artisti e pubblico, comunità e territorio. Ad aprire la rassegna, il 4 e 5 novembre, è lo spettacolo della compagnia riminese Motus Of the nightingale i envy the fate, con Stefania Tansini.

MOTUS. Ph. Ilaria Depari

GENDER BENDER A BOLOGNA

La 21esima  edizione  di Gender Bender, il festival che ospita ogni anno artiste e artisti da tutto il mondo per esplorare gli immaginari culturali e artistici legati al corpo e al genere (dal 31 ottobre e l’11 novembre), ospita, nel ricco programma di danza, la prima italiana di Ida don’t cry me love (2 novembre), della coreografa belga Lara Barsacq, un manifesto femminile ispirato a  Ida Rubinstein, musa di Sergej Djagilev e leggendaria danzatrice dei balletti russi; e la prima nazionale di Atlas da Boca (7 novembre), spettacolo selezionato per Aerowaves 2023 della coreografa brasiliana Gaya de Medeiros, che porta in scena due persone trans*, esplorandone i corpi attraverso l’elemento fisico e simbolico della bocca, spazio di intersezione tra la parola, l’identità e la voce. Il programma completo sul sito genderbender.it.

Ida don’t cry me love. Ph. Stanislav Dobak

QUATTRO INEDITI DI TENNESSE WILLIAMS

Perché è così difficile sentirsi felici? Perché siamo vulnerabili e non chiediamo aiuto?Cinque brevi atti unici di Tennessee Williams – di cui quattro inediti in Italia – per un viaggio nella nostra fragilità di esseri umani. Valentina Picello e Francesco Sferrazza Papa – diretti da Andrea Piazza – penetrano con delicatezza nelle paludi della nostra esistenza, attraverso le solitudini quotidiane di cinque coppie, i loro dolori soffocati, le tenerezze dimenticate, l’affannata ricerca di una felicità semplice in una vita sempre troppo piena e troppo vuota. Ecco allora la provincia piena dei relitti dei due bambini di Questa proprietà è condannata; la metropoli de Il figlio di Moony non piange, tanto frenetica da cancellare le stelle; il soffocante sud censorio di Autodafé; il salotto borghese avvelenato dall’interno di Ogni venti minuti; e il mondo sospeso e pieno di disperata tenerezza di Parlami come la pioggia e lascia che io ti ascolti.

Parlami come la pioggia

“Parlami come la pioggia”, di Tennessee Williams, traduzione Masolino D’Amico, con Valentina Picello e Francesco Sferrazza Papa, regia Andrea Piazza, scene e costumi Alice Vanini Tomola, musiche originali Andrea Cotroneo. Produzione Teatro Franco Parenti. A Milano, Teatro Franco Parenti, fino al 5 novembre.

COEFORE ROCK&ROLL

Data l’unicità dello spazio Spazio Rossellini di Roma, il coreografo Enzo Cosimi ha creato una versione inedita dello spettacolo Coefore rock&roll, il secondo capitolo della trilogia dell’Orestea, che si differenzia notevolmente dalla sua versione teatrale, un evento unico site specific/club version, dove lo spettatore avrà la possibilità di immergersi nello spettacolo nella sua totalità. Oltre ai performer della Compagnia Enzo Cosimi – Alice Raffaelli, Francesco Saverio Cavaliere, Luca Della Corte, Roberta Racis -, saranno coinvolte anche 12 danzatrici provenienti dell’Accademia Nazionale di Danza che interpreteranno il ruolo delle Erinni.

Inoltre, grazie alla presenza della musica dal vivo della musicista e Dj, apprezzata nell’ambiente dell’underground romano e internazionale, Lady Maru, il pubblico potrà essere parte attiva dello spettacolo, realizzando così una serata unica nel suo genere dove arti visive, coreografia e musica dal vivo coabiteranno in un unico paesaggio. In un regno di incubi di infanzia, giocattoli rotti, coperte colorate – un orizzonte visivo ispirato al segno dell’artista Mike Kelley -, si profila la ferocia di un delitto efferato che mette in discussione l’individuo e con esso l’umanità intera: l’atto di uccidere chi ha donato la vita. Lo spettacolo, in scena il 4 novembre, è in collaborazione con ATCL.

Coefore rock&roll. Ph. Monia Pavoni

ALVIN AILEY A VICENZA

La nuova stagione di danza del Teatro Comunale Città di Vicenza, prevede 13 appuntamenti di grande spettacolo in programma da novembre 2023 a maggio 2024, una rassegna che nasce sotto il segno dell’eclettismo culturale e della contaminazione tra i generi a segnare, ancora una volta, la precisa identità e la vocazione all’internazionalità che da sempre la caratterizzano. L’apertura è affidata, domenica 5 novembre, alla modern dance che affonda le radici nella tradizione afroamericana di Ailey II, la compagnia che porta il nome del fondatore storico Alvin Ailey. Coreografo e danzatore, oltre mezzo secolo fa intraprese, con le sue creazioni ispirate al blues e agli spirituals, un percorso di rottura degli stereotipi proprio attraverso la danza, affrontando temi come la discriminazione razziale, sessuale e la lotta delle minoranze con un approccio all’epoca pionieristico, ma sempre di straordinaria attualità. La compagnia giovanile è tra le più celebri e acclamate degli Stati Uniti. In programma alcuni estratti di Enemy in the figure, di Freedom series, e i celebri The hunt, e Revelations.

Ailey II, Andrew Bryant and Corinth Moulterie. Ph. Nir Arieli

I TRE INTERROGATORI DI DELITTO E CASTIGO

Non è una riproposizione di Delitto e castigo. Non ci sono le variabili narrative e i paesaggi delle storie parallele. Nella sua messinscena del celebre romanzo, il regista Claudio Collovà si concentra su un solo tema, quello della giustizia e del libero arbitrio, affrontando questioni estreme, concetti forti come quello di pena, crimine, delitto, colpa, perdono e la giustizia in generale. Fulcro della drammaturgia sono i tre incontri tra l’assassino e il suo giudice, nei quali Dostoevskij, attraverso la vicenda tormentata del protagonista, Raskòlnikov, spinge la colpa ai suoi estremi confini, in quella zona dove bene e male, orrore e compassione, si prestano a configurare il concetto di giustizia, il suo valore non è filosofico ma politico.

Gli interrogatori sono i momenti cruciali del romanzo, nei quali emerge chiaro che gli uomini si dividono in due categorie: quelli “comuni”, tenuti ad attenersi alla morale umana, e quelli “eccezionali” svincolati da ogni obbligo morale e legittimati a violare qualunque legge e che per la loro superiorità hanno il diritto di uccidere se il loro atto può servire al bene comune. Agli interrogatori è presente una vecchia, un fantasma dai contorni shakespeariani che vibra ossessivamente nel cervello di Raskòlnikov, e che segna come un angelo nero e muto l’ulteriore sofferenza del protagonista.

Delitto e castigo. Ph. Rosellina Garbo

“Delitto e castigo. I tre interrogatori”, dal romanzo di Fëdor Dostoevskij, adattamento e regia di Claudio Collovà, con Sergio Basile, Nicolas Zappa, Serena Barone, scene e costumi Enzo Venezia, suono e composizione Giuseppe Rizzo, luci Pietro Sperduti. Produzione Teatro Biondo Palermo. A Palermo, Teatro Biondo, fino al 5 novembre.

ANNA KARENINA A CATANIA

A inaugurare la stagione del Teatro Stabile di Catania, è Anna Karenina, il primo vero romanzo di Lev Tolstoj, considerato un capolavoro assoluto della letteratura europea. Come raccontare a teatro una delle storie più belle del mondo? «Abbiamo cercato di rispondere a questa domanda in vari modi – scrive nelle note di regia Luca De Fusco – Innanzitutto con un cast di livello che parte da una delle migliori attrici italiane, Galatea Ranzi, per il ruolo di Anna, ma anche da un insieme di interpreti di altrettanto spessore. Insieme col drammaturgo Gianni Garrera poi, abbiamo deciso di non nascondere l’origine letteraria del testo, ma anzi valorizzarla. Al di là dei dialoghi le parti più strettamente narrative o i commenti di Tolstoj saranno attribuiti agli stessi attori che interpretano i ruoli. I pensieri dei personaggi saranno invece detti dai personaggi stessi, seguendo la lezione del Ronconi del ‘pasticciaccio’ e configurando degli ‘a parte’ tipici del linguaggio teatrale. A queste tecniche puramente teatrali ho aggiunto un montaggio veloce, cinematografico, composto di molte brevi scene e contrassegnato dalla grammatica visivo-musicale di Marta Crisolini Malatesta, Gigi Saccomandi e Ran Bagno. Come nel romanzo tutto inizia e termina con un treno, emblema dell’opera».

ANNA KARENINA con Galatea Ranzi

“Anna Karenina”, di Lev Tolstoj, adattamento Gianni Garrera e Luca De Fusco, regia Luca De Fusco, scene e costumi Marta Crisolini Malatesta, luci Gigi Saccomandi, musiche Ran Bagno, coreografie Alessandra Panzavolta, proiezioni Alessandro Papa; con Galatea Ranzi, Debora Bernardi, Francesco Biscione, Giovanna Mangiù, Giacinto Palmarini, Stefano Santospago, Paolo Serra, Mersila Sokoli, Irene Tetto. Produzione Teatro Stabile di Catania/Teatro Biondo Stabile di Palermo. A Catania, Teatro Verga, dal 3 al 12 novembre.

LA FEROCIA DI NICOLA LAGIOIA

Tratto dall’omonimo romanzo di Nicola Lagioia, vincitore nel 2015 del Premio Strega e del Premio Mondello, lo spettacolo La ferocia della compagnia VicoQuartoMazzini di Michele Altamura e Gabriele Paolocà, mette in scena il trionfo e la rovina della rabbia cieca dell’occidente. Lo fa raccontando la storia della famiglia Salvemini, una saga familiare in cui le colpe dei padri si annidano nella debolezza dei figli. Un bestiario che racconta della nostra incapacità di sopprimere l’istinto di prevaricazione e il nostro essere perennemente incatenati alle leggi della natura.

Vittorio Salvemini è venuto dal nulla e, come da copione, vuole tutto. Costruttore pugliese arrivato a Bari poco più che trentenne, dagli anni ‘70 in poi ha inanellato una serie di successi professionali che l’hanno portato a essere proprietario di cantieri edili su cui non tramonta mai il sole, da Bari a Phuket, passando per Parigi e Istanbul. Solo le contraddizioni di qualunque ascesa sfrenata riusciranno a mandare in frantumi le sue sicurezze. A queste è legata la morte della figlia Clara, trovata nuda e ricoperta di sangue sulla provinciale che collega Bari a Taranto.

La vicenda dei Salvemini ha il calore di una tragedia contemporanea, particolare e universale allo stesso tempo, e si nutre delle parole nate dalla penna di un grande romanziere, nato e cresciuto in un Sud da sempre attraversato da grandi narrazioni.

Michele Altamura e Gabriele Paolocà, compagnia Vico Quarto Mazzini. Foto Luca A. d’Agostino/Phocus Agency © 2023

“La ferocia”, dal romanzo di Nicola Lagioia (Giulio Einaudi Editore), ideazione VicoQuartoMazzini, regia Michele Altamura, Gabriele Paolocà, adattamento Linda Dalisi, con Roberto Alinghieri, Michele Altamura, Leonardo Capuano, Enrico Casale, Gaetano Colella, Francesca Mazza, Gabriele Paolocà, Andrea Volpetti, scene Daniele Spanò, luci Giulia Pastore, musica e sound design Pino Basile, costumi Lilian Indraccolo. Produzione Scarti – Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione, Elsinor Centro di Produzione Teatrale, LAC Lugano Arte e Cultura, Romaeuropa Festival, Teatri di Bari, Teatro Nazionale di Genova. A Roma, Teatro Vascello, per il Romaeuropa Festival, dal 31 ottobre al 3 novembre.

CRISALIDE FORLÌ FESTIVAL

La seconda parte della 30esima edizione di Crisalide Forlì Festival, il festival di teatro, danza, musica, filosofia, con la direzione artistica di Lorenzo Bazzocchi ed Eleonora Sedioli di Masque Teatro insieme alla studiosa Sara Baranzoni e organizzato dalla Compagnia Masque Teatro, continua fino al 19 novembre sotto il tema/titolo dell’edizione 2023 “Pluralità del sensibile”.

Tra gli spettacoli della settimana, il 31 ottobre, A space oddity (remix) degli artisti e cineasti Silvia Maglioni & Graeme Thomson, che remixano per la prima volta in Italia la loro lecture-performance, un viaggio multiforme nell’Universo Infra-quark di Félix Guattari (31 ottobre) e Of the nightingale i envy the fate (Dell’usignolo invidio la sorte) dei Motus, con Stefania Tansini. Seguiranno: Dewey Dell con I’ll do, I’ll do, I’ll do, Francesco Marilungo con Dove lei non è (11 novembre); Aristide Rontini/Nexus con Back Eye Black, e Ateliersi con Il linguaggio degli oggetti (12 novembre). Il programma completo sul sito crisalidefestival.eu.

Ateliersi, Il linguaggio degli ogetti

EVENING SCHOOL ON CARE

La Lavanderia a Vapore di Collegno (To) diventa la casa che accoglie la prima esperienza di Evening school on care, quattro giorni non stop per un festival con laboratori, pratiche e performance, in forma di scuola serale, dal 2 al 5 novembre. Il progetto è ideato da Lavanderia a Vapore, nell’ambito del progetto europeo On Mobilisation, con la co-curatela di Elisabetta Consonni e Daniele Ninarello. Questa evening school vuole promuovere una dimensione orizzontale in cui circola e si trasmette in modo fluido un sapere che nasce dall’esperienza e dall’esperire, con laboratori e workshop gratuiti, previa prenotazione online su form.

In occasione della Notte delle Arti Contemporanee, la Lavanderia ospita, il 4, la prima nazionale dello spettacolo Healing Together di Daniele Ninarello, artista che da anni condivide il proprio percorso di ricerca con la casa della danza di Collegno. Evento che si connette con il lavoro fatto nelle giornate precedenti dalla compagnia nei laboratori mattutini e nuova creazione legata appunto all’immagine di corpo collettivo e alla condivisione di vulnerabilità. Inoltre, il 5, Wow Wide Web di Michela Depetris, una ricerca ibrida tra performance, rituale di possessione, danza, installazione sonora, immaginazione, desiderio, ipnosi e altro non definito. Info su lavanderiaavapore.eu.

Healing Together Nimes di Daniele Ninarello

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