Categorie: Teatro

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 31 luglio al 6 agosto

di - 31 Luglio 2023

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 31 luglio al 6 agosto.

Danza e Teatro

LA DANZA DEI CENTO PASSI A L’AQUILA
Il festival “I cento passi” de L’Aquila, con la direzione artistica di Loredana Errico e Amalia Salzano, presenta un ricco calendario di spettacoli e performance. Il 2 agosto, Sergio Bernal, star internazionale del balletto classico e del classico spagnolo, presenta Una noche con Sergio Bernal (Produzione Daniele Cipriani Entertainment), uno spettacolo ispirato alla cultura iberica e allo spirito gitano in cui si fondono l’eleganza della danza classica e il fuoco e la passione del flamenco tra vertiginosi assoli, raffinati pas de deux e pas de trois.

Il 3, Coreofonie – #Le sacre della compagnia Egribianco. La performance prevede prima dello spettacolo un percorso itinerante in cui il pubblico determinerà l’ordine dello spartito musicale e di conseguenza anche del taglio drammaturgico. Il pubblico si trova dunque a partecipare in modo attivo a questa rilettura della Sagra della primavera, dove emerge una nuova prospettiva della figura dell’Eletta, una figura femminile trainante contemporanea, che riattualizza le dinamiche tra l’eletta e la comunità. e attraverso la relazione tra comunità e “sacrificio” affronta la tematica tanto attuale della violenza sulle donne.

Il 6 agosto, Performative speech: studio sul fauno della Compagnia Zappalà Danza / Scenario Pubblico che prevede anche, il 5, un Laboratorio performativo dedicato ad allievi, danzatori, appassionati con alla fine una performance aperta al pubblico. In scena il coreografo Roberto Zappalà così descrive questo lavoro: “Performative speech è una sintesi, un breve capitolo, del mio mondo creativo che insieme ad alcuni dei miei danzatori renderemo performativo con parole, immagini, movimenti e quant’altro che di volta in volta riterremo opportuno presentare. Un viaggio attraverso alcune suggestioni che ci hanno portato a costruire il linguaggio MoDem e il mondo creativo della Compagnia Zappalà Danza”.

Studio sul fauno di Roberto Zappalà

VELIATEATRO
Nell’area di Ascea (Salerno) – l’Elea Velia dei Focei, dove vissero Parmenide e Zenone, ora Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, teatro e filosofia si incontrano nel luogo che ha visto nascere il pensiero classico occidentale: il Teatro del Parco Archeologico di Velia, e poi l’arena Zenone, il suggestivo spazio realizzato da Paolo Portoghesi.

L’inaugurazione della mostra 25 anni di immagini per Veliateatro festival con le fotografie di Michele Calocero, aprirà il 5 agosto la XXVI edizione della manifestazione ideata e organizzata dall’Associazione Cilento Arte. La rassegna si apre con Voci dall’Orestea. Una storia di sangue e giustizie. La conferenza spettacolo – tenuta da Emanuele Stolfi (Ordinario di diritto romano e diritti dell’antichità – Università di Siena), con la voce recitante di Paola Tortora e la chitarra di Fernando Pantini – svilupperà in cinque quadri i nuclei tematici della trilogia di Eschilo, evidenziando i valori civili ancora attuali del testo, e restituendolo all’oralità estatica e dolente che fu la radice stessa del tragico.

Il 7 agosto Andrea Tidona, affiancato da Carolina Vecchia, presenta Agamennone di Ghiannis Ritsos, regia di Alessandro Machia. Il 13, Stefano Massini sarà protagonista di Massini racconta. Dialogo con i classici. Cortocircuiti tra passato e presente, una carrellata di personaggi del mondo antico con cui dialogare per provare a comprendere cosa hanno da dirci oggi.

Si continua con Lisia – o della giusta parola, il 17, testo di Massimo Canepa interpretato da Paolo Faraone e dedicato – con passo ironico e a tratti brillante – al grande logografo ateniese che visse e si formò in Magna Grecia. Inoltre Antonio Calenda con la lezione spettacolo Indagine sull’Orestea di Eschilo, il 24, e la commedia, Acarnesi di Aristofane, il 25, regia e adattamento di Alessandro Di Murro, insieme allo scrittore Anton Giulio Calenda: un appello finale alla pace come utopia possibile.

AndreaTidona in Agamennone

FESTIVAL RILIEVI IN DANZA
Fino al 4 agosto a Cerveteri (Rm), la terza edizione del Festival con la direzione artistica di Paola Sorressa, con otto compagnie del panorama nazionale. Dopo l’inaugurazione con la creazione site specific Anime della Compagnia Atacama diretta da Patrizia Cavola e Ivan Truol, segue, il 31 luglio, ResExtensa Dance Company con la prima assoluta di Nest 1: Semeval coevo, coreografie di Serena Angelini. Al centro della performance le inclinazioni della mente che tendono a fare i conti con l’indole più segreta. Segue Without Colour di Gruppo E.Motion diretto da Francesca La Cava, dove il protagonista è il corpo, la sua pelle, deposito del vissuto dell’individuo.

Martedì 1 agosto A_way di EgriBiancoDanza del coreografo Raphael Bianco che si interroga, in un periodo di profonda inquietudine, sul ruolo dell’artista come testimone e interprete del tempo presente. Si continua con Sciara (genesi) di Petranuradanza, un quadro shortime tratto dall’opera completa di Sciara.2, regia e coreografia di Salvatore Romania e Laura Odierna. Un filo invisibile unisce l’uomo e la Terra, un flusso unico che nasce e cresce insieme, in cui il corpo è lo strumento che consente di mantenere salda l’unione tra questi due poli in un rapporto simbiotico e nello stesso tempo autonomo.

Il 2, Mandala Dance Company presenta White Integrale 22, un viaggio attraverso le opere di Antonio Canova dedicate al femminile; e Amorosamente di ARB Dance Company, coreografia di Irma Cardano, ispirato a L’albero e il bambino di Shel Silverstein. Il 3 agosto il progetto coreografico d’esordio della collaborazione tra GDO – Gruppo Danza Oggi di Patrizia Salvatori e UDA – Urban Dance Academy di Ilenja Ross: Assenza Squilibrio Equilibrio è il trittico nato dall’estro compositivo di Ilenja Rossi e del Collettivo, in tempi di pandemia. Tutto prende forma, permettendo l’accesso a contenuti inconsci, a quello squilibrio fondamentale che osserva, destruttura, innesta, cesella e ricostruisce: riequilibra.

In chiusura, il 4, Black&White vs Colors di Mandala Dance Company, coreografie e regia di Paola Sorressa, un viaggio cromatico, dal bianco e nero al colore, attraverso due produzioni simbolo della compagnia: Riti di Passaggio e Crossover.

Mandala-Dance-Company

SEGESTA TEATRO FESTIVAL
La seconda edizione del Festival diretto da Claudio Collovà (dal 28 luglio al 27 agosto), è partita con la sua programmazione, dopo il vasto incendio che ha colpito l’ampia area circostante il Parco Archeologico di Segesta, distruggendo ettari di vegetazione e anche strutture di servizio del sito regionale ma lasciando intatti il Teatro Antico e il Tempio di Afrodite Urania. Jan Fabre con Sonia Bergamasco e Ruggero Cappuccio, Stefano Bollani, Alice, Gabriele Vacis, Ginevra Di Marco e Gaia Nanni, Giuseppe Pambieri, Lino Patruno, Giovanni Sollima, Enzo Cosimi, Michela Lucenti e Balletto Civile, Elena Bucci, Cinzia Maccagnano, Francesco Giunta, Roberta Ferrara e Equilibrio Dinamico Dance Company, Sofia Nappi con il suo Komoco, sono solo alcuni degli artisti che compongono il cartellone del Festival, fra teatro, musica e danza.

Dopo l’inaugurazione con la cantante Alice, e l’Accademia d’Arte dell’Inda, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico con lo spettacolo I conflitti di Lisistrata di Aristofane, il 3 agosto Equilibrio Dinamico Dance Company della coreografa Roberta Ferrara presenta Confini Disumani, ispirato al romanzo in versi di Erri De Luca, Solo andata, spettacolo che racconta storie di emigrazione, di viaggi della speranza e indaga il sentimento di umanità svanito o soverchiato dalla frenesia e dalla paura nella società odierna. Sempre il 3, dal racconto dell’Odissea di Omero va in scena il mito di Penelope, rivisitato in chiave poetica e sperimentato attraverso uno studio sulla percezione del tempo, dalla riscrittura di Enzo Caputo per Officina Teatro.

Tra gli spettacoli all’alba, il 6 debutta Autodifesa di Ismene, elogio della sopravvivenza, riscrittura del mito e dei luoghi della tragedia classica che indaga sulla figura di Ismene. Lo spettacolo su un testo di Flavia Gallo, è una delle tre albe programmate al Segesta Teatro Festival ed è interpretato da Luna Marongiu e Raffaele Gangale, diretti da Cinzia Maccagnano.

Confini disumani di Equilibrio Dinamico

LA PICCOLA ODISSEA DI ANDREA PENNACCHI
Con Piccola Odissea (il 2 agosto al Chiostro di Sant’Agostino di Ascoli Piceno nel cartellone del TAU Teatri Antichi Uniti), Andrea Pennacchi restituisce al pubblico il sapore della narrazione orale dell’opera considerata “il racconto di racconti” proponendone una versione a più voci, che dà il giusto peso anche alla ricca componente femminile, con le musiche dal vivo di Giorgio Gobbo, Gianluca Segato e Annamaria Moro.

«Sono venuto in possesso di una copia dell’Odissea abbastanza presto – racconta Pennacchi – quand’ero alle medie, mio padre gestiva lo stand libri alla festa dell’Unità del mio quartiere. La pioggia aveva danneggiato una versione in prosa della Garzanti e mio papà me la regalò. Non c’era differenza, per me, tra Tolkien e Omero, era una grande storia, anzi una storia di storie, in cui non faticavo a riconoscere le persone che amavo: mio padre che torna dal campo di concentramento, mia madre che aspetta, difendendosi dagli invasori, i lutti, la gioia. E ho sempre desiderato raccontarla. …Pochi si ricordano che gran parte della storia si svolge nell’arco di pochi giorni, tra la partenza di Odisseo da Ogigia e il suo trionfo contro i proci e il ricongiungimento con moglie, figlio e padre.

Il resto della storia, la parte più conosciuta, è raccontata, da aèdi, dai suoi vecchi compagni, da Telemaco e Penelope, e da Odisseo stesso. Partiremo dalla capanna dei racconti, quella capanna del chiaro Eumeo, principe e guardiano di porci, in cui inizia la vera e propria riconquista di Itaca da parte di Odisseo. Così vicina alla mia infanzia, nucleo rovente da cui nacque il mio amore per il racconto».

Andrea Pennacchi. Ph. Sonia de Boni

COLLETTIVO CINETICO A ROMA
Per la terza edizione di “Sotto l’Angelo di Castello” (a Roma, Castel sant’Angelo), rassegna di danza, musica e spettacolo a cura di Anna Selvi, tra i progetti site-specific che mettono in relazione e dialogo il luogo e la sua storia con la creazione contemporanea, arriva IN A LANDSCAPE, terzo capitolo del progetto “Dialoghi” della compagnia CollettivO CineticO, guidata da Francesca Pennini, con un invito, questa volta, rivolto all’artista Alessandro Sciarroni (in scena il 2 agosto, due repliche, ore 19 e ore 21).

Due estetiche a confronto: due modi di pensare e vivere la danza, la relazione con il corpo e con il pubblico. La strabordante visionarietà di CollettivO CineticO che crea drammaturgie sempre complesse di significanti e virtuosismo. Il gesto semplice, una partitura scenica basata su frasi ripetute ieraticamente, come a dilatare il tempo partecipato dai ballerini e dal pubblico, per Alessandro Sciarroni. Un dialogo che genera crescita e condivisione per entrambi. Come nei suoi precedenti lavori, Sciarroni gioca sull’ostinazione della ripetizione traendo spunto per il titolo dall’omonimo brano di John Cage composto per “calmare la mente e disporla alle influenze divine”.

Dialogo Terzo IN A LANDSCAPE

FESTIVAL MUSA MADRE
Nell’ambito del festival “MusaMadre. Suoni, corpi, visioni” diretto da Valeria Orani, nel Borgo Antico di Rebeccu, in Sardegna, il 2 agosto Red Reading Un giorno bianco. Dove il noi dimora in me, di Tamara Bartolini e Michele Baronio a partire dal libro Ho Costruito una casa da Giardiniere di Gilles Clement (ed. Quodlibet).

«Con questo RedReading – spiegano i due artisti – ci domandiamo dove stiamo andando, cosa stiamo lasciando, come vivere tra le rovine, e cos’è casa. Quali sono i residui che compongono la nostra possibilità di un Terzo Paesaggio? Dove sono i luoghi marginali di cui riappropriarci perché diventino spazi di resistenza, pratiche di cambiamento? Dov’è la memoria delle cose, l’io che diventa noi, i territori, la comunità, la terra su cui camminare, da nutrire, tutelare? E allora scopriamo quanto ci sia bisogno di cura e di fare cose difficili – come scrive Gianni Rodari: guardare, ascoltare, avere pazienza. Insieme a Clément e ai nostri ospiti ci immergiamo nel tempo dell’edificazione della casa ideale proprio per curarne le rovine».

Segue, il 3 agosto, Su muru prinzu di Paolo Puppa, di e con Giovanni Carroni, regista e interprete, tratto dall’opera autobiografica Memorie di Orani di Costantino Nivola, e le musiche originali composte ed eseguite da Battista Giordano.

Bartolini e Baronio. © Margherita Masè

ORIZZONTI VERTICALI A SAN GIMIGNANO
Cambiamento, trasformazione, metamorfosi. Queste le tematiche di Orizzonti Verticali_Arti sceniche in cantiere 2023 (a San Gimignano, dal 3 al 5 agosto), con il progetto “Sentieri di carta” che la compagnia Giardino Chiuso ripropone dopo l’esperienza del 2020. La proposta di OV23 è incentrata sul completamento dell’opera “Sentieri di carta”, un’azione collettiva e partecipata per riflettere sul nostro patrimonio culturale, difendere un mestiere oramai confuso nei suoi confini tra professionalità e volontariato. Collateralmente al palcoscenico installato al centro della Piazza del Duomo si snoderanno tre eventi.

Il 3 agosto sarà presentato Peaceful Places di Margherita Landi e Agnese Lanza in Piazza del Duomo. La performance è stata l’ispirazione della stesura del progetto “Abbraccia un Borgo” vincitore del bando PNRR TOCC, che sarà il precursore di un percorso più ampio e articolato nel 2024: un viaggio dell’arte dello spettacolo dal vivo che partirà, come porto originario, da San Gimignano per diffondersi su un più vasto territorio toscano, abitando i borghi.

Il 4 sarà di scena Apocatastasi di Teatro Akropolis (Genova), che mostra con il linguaggio del mito, e negando il principio di identità, l’immagine della nascita e della rinascita, la natura oscura di un processo di trasformazione continuamente in atto. Chiuderà, il 5, un concerto per quattro violoncelli dell’Accademia Musicale Chigiana a cura del Maestro Antonio Meneses.

Apocatastasi con Roberta Campi e Giulia Franzone, ph. Clemente Tafuri

SOIRÉE VINTAGE
Nelle serate del Siena Summer Festival 2023, torna in scena, il 3 agosto, la Compagnia Balletto di Siena, diretta da Marco Batti con lo spettacolo Soirée Vintage. Accanto all’impostazione comica e divertente di alcuni dei più grandi capolavori, si inserisce un’atmosfera romantica e nostalgica, capace di cullare gli spettatori più grandi tra i ricordi della loro infanzia e far sognare i più piccoli rievocando e celebrando un’Italia felice e spensierata.  Alternando brani di repertorio classico, pietre miliari dell’opera lirica italiana e storie d’amore dal sapore più leggero, le coreografie di questo spettacolo vogliono richiamare il profumo di un passato e di epoche che da sempre affascinano i cuori di intere generazioni.

Balletto di Siena Soirée Vintage

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