06 giugno 2022

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 6 al 12 giugno

di

Una selezione degli appuntamenti più interessanti della settimana dal 6 al 12 giugno, in scena nei teatri di tutta Italia e, questa volta, anche oltre, dall'Opera di Parigi alla Reggia di Capodimonte

LES ITALIENS

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 6 al 12 giugno 2022.

DANZA

Les Italiens de l’Opéra de Paris.

È uno sciame di stelle di origine italiana ma che brilla all’Opèra di Parigi quello capeggiato da Alessio Carbone e che torna a farsi ammirare in patria. Dieci danzatori di talento che si sono fatti strada all’Opéra de Paris, dove solo una piccola percentuale della compagnia può essere straniera e dove loro primeggiano con orgoglio. Rinnovando una tradizione che fin dall’Ottocento ha visto étoiles italiane sfavillare nel firmamento francese. Con un imprinting di danza ben fissato nel suo dna (coreografo il padre, Giuseppe Carbone, ballerina la madre, Iride Sauri), Alessio coordina il gruppo con un programma che alterna classico e contemporaneo. Mettendo in luce le qualità di ognuno grazie al repertorio variegato di una delle compagnie più prestigiose del mondo.

Les Italiens Bianca Scudamore e Giorgio Foures

Gala di danza, direzione artistica Alessio Carbone, maestro del ballo Francesco Vantaggio, light designer James Angot, con Valentine Colasante, Paul Marque, Ambre Chiarcosso, Antonio Conforti, Bleuenn Battistoni, Nicola di Vico, Francesco Mura, Sofia Rosolini, Andrea Sarri, Bianca Scudamore. Al Ravenna Festival, Pala de Andrè, 12 giugno.

Enzo Cosimi a Fuori Programma

Settima edizione del festival romano (dal 4 giugno all’8 luglio), con la direzione artistica di Valentina Marini. Ospiti internazionali e nazionali e molti debutti pensati in sinergia con gli spazi urbani che li ospitano, attraverso azioni sceniche inclusive, capaci di coinvolgere la collettività e pubblici diversi da quelli “tradizionali”, sotto il tema “Comunità in transito”. Enzo Cosimi, nome storico della coreografia d’autore, l’11 e il 12 giugno presenta in Piazza del Quarticciolo lo spettacolo La bellezza ti stupirà, a conclusione di un laboratorio di creazione con la partecipazione dei cittadini. Una sfilata visionaria, video ritratti di persone migranti o senza fissa dimora nei loro luoghi di vita, diventano un tableau vivant, un unico piano sequenza che prende le sembianze di un racconto fiabesco immerso in un’inquietudine sospesa e rarefatta.

Compagnia Enzo Cosimi, La bellezza ti stupirà, © Daniela Zedda

Pratica performativa dell’antico gioco del Pallone al bracciale

Nel lungo e largo Sferisterio delle Cascine, un performer – un giocatore di Pallone al bracciale – permea di solitudine l’imponente spazio. Con il pesante manicotto di legno scaglia la palla di cuoio sul muro d’appoggio. La potenza dei palleggi insiste, incessante. La leggerezza nei piedi e la forza nelle braccia creano un dispositivo dinamico che, nel movimento del corpo e nel carambolare della palla, trova una danza. Il Pallone al bracciale, un gioco di squadra, viene qui restituito nella dimensione solitaria di un essere umano che, in uno spazio enorme, gioca la sua personale partita, sfidando i propri limiti e riempiendo il vuoto di echi e risonanze. In questa nuova creazione, commissionata e prodotta da Fabbrica Europa, che trae origine dall’antico gioco del Pallone al bracciale, Sciarroni attinge alla memoria e alla tradizione per dare vita a un nuovo e del tutto personale segno artistico e performativo.

PLAY di Alessandro Sciarroni, ph. Monia Pavoni

“Play”, performance / installazione di Alessandro Sciarroni, con Luca Gigli, Sara Miccoli, Rodolfo Sorcinelli, musica Aurora Bauzà e Pere Jou, disegno luci Valeria Foti. Produzione Fondazione Fabbrica Europa, in collaborazione con corpoceleste_C.C.00#, MARCHE TEATRO. A Firenze, Sferisterio delle Cascine, dal 10 al 12 giugno, ingresso libero dalle 21:30 alle 24.

Our Lockdown Spaces

L’ultimo appuntamento della stagione con Citofonare PimOff è con la coreografa e danzatrice Rita Góbi insieme alla ballerina di origine svizzera Michèle Stéphanie Seydoux, a conclusione di una residenza creativa presso lo spazio scenico. Due danzatrici, due abitazioni e un lungo lockdown. Lo spettacolo da un lato racconta l’isolamento, la solitudine e il desiderio di contatto umano vissuti durante la pandemia; dall’altro mette al centro la nozione di gioia, esplorata attraverso una danza ricca di umorismo, giocosità e intimità. Il rapporto tra Rita e Michèle ha inizio nell’infanzia: da bambine si allenavano insieme, condividendo l’amore per la danza e per il movimento. Continuano ad allenarsi insieme, ma si incontrano nella sfera digitale, una dal soggiorno di casa sua, l’altra dalla sua cucina. Durante la performance lo spazio si espande così dagli appartamenti privati alla platea pubblica, dalla dimensione online al palcoscenico fisicamente esistente. Gli “spazi di blocco” appaiono in maniera astratta, tramite giochi di proiezioni e luci.

Gòbi Dance Company

“Our Lockdown Spaces”, di Góbi Dance Company, musiche originali Dávid Szegő, light design Pavla Beranová, visual design Gábor Papp, drammaturgia Tamás Somogyi, coreografia Rita Góbi. A Milano, Pimoff, il 9 giugno.

Attraversamenti Multipli

22° edizione del festival multidisciplinare dedicato alle arti performative contemporanee, curato dal gruppo Margine Operativo con la direzione artistica di Alessandra Ferraro e Pako Graziani (dal 10 al 18 giugno a Roma, quartiere Quadraro tra Largo Spartaco e il Parco di Torre del Fuscale, e il 25 e 26 giugno a Toffia, provincia di Rieti). In programma 22 compagnie di artisti tra cui 4 compagnie internazionali, 30 performances, 10 prime nazionali. In questa edizione coinvolge un nuovo spazio: il Parco di Torre del Fiscale – parte del Parco Archeologico dell’Appia Antica – che viene abitato da site specific in dialogo con il suo paesaggio naturale/archeologico in un’ottica green e sostenibile. Il festival è accompagnato, all’ interno di una progettualità triennale, dal tema everything is connected – tutto è connesso.

Nelle prime tre giornata del festival sono presenti la compagnia basca ERTZA  e la compagnia spagnola UNAIUNA, quattro prima nazionali – Sleeping Beauty-Outdoor di Cornelia, Otempodiz di Ertza, Dosis di Unaiuna, Cartoline di Francesco Leineri, Memorie dal sottosuolo di Margine Operativo -, la presentazione degli site specific Kurup del coreografo  Nicolas Grimaldelli Capitello, Billennio di lacasadargilla con la regia di Lisa Ferlazzo Natoli, l’installazione sonora urbana Rosetta. Storie di mondi possibili di lacasadragilla.

ATTRAVERSAMENTI MULTIPLI, Frantics Dance Company, Senz less, 18 giugno

HOW TO_just another bolero

Duo creato sulle celeberrime note del Boléro di Maurice Ravel, la pièce di Emanuele Rosa e Maria Focaraccio si pone come metafora dell’odierna condizione esistenziale: le diciotto immagini si plasmano l’una nell’altra, cercano un proprio spazio vitale e si adattano al tempo sospeso. I due performer, come animali in cattività, sono forzatamente costretti in una gabbia priva di sbarre, divenuta familiare e casalinga. Sembrano entrambi aver dimenticato la propria natura, i rispettivi ruoli e le norme di comportamento per una pacifica coesistenza. Alla stregua di animali addomesticati e dipendenti l’uno dall’altro, sono osservati a 360° dall’esterno, come principali attrazioni di uno zoo. Quasi totalmente denudati dei propri abiti terreni, i due sono destinati alla ripetizione delle medesime azioni, in un goffo loop di tentativi, sbagli e una finale, illusoria, fuga dall’alto. Senza alcun lieto fine, i due performer si arrendono alla propria condanna.

HOW TO_just another bolero, Rosa Focaraccio

“HOW TO_just another bolero” concept, coreografia,  performance e costumi Emanuele Rosa e Maria Focaraccio, luci Michele Piazzi, con il supporto di Morphine Raum, Berlin (DE), C&C Company / Carlo Massari. A Torino, Cascina Roccafranca, nell’ambito del Festival Interplay, il 9 giugno.

TEATRO

Al Campania Teatro Festival

Tra gli spettacoli che inaugurano il festival diretto da Ruggero Cappuccio segnaliamo “Bee Riot”, “La mancanza”, e “Illusioni”.

Bee Riot Immaginiamo Adamo e Eva che reagiscono alla cacciata dal Giardino separandosi e scegliendo due modalità di resistenza. Il Primo Uomo mette nel bagaglio la parola, per restituirla all’etere attraverso una radio, la Prima Donna riempie il baule di giochi. Cercano un luogo in cui riorganizzarsi per riprendersi l’Eden con una rivolta, scoprendo però che non sanno cosa sia veramente un Paradiso Perduto. Forse è in quella parte dell’altro che non conoscono ancora. Allora la rivolta cosa diventa?

“Bee Riot”, drammaturgia e regia Linda Dalisi, con Valia La Rocca, Isacco Venturini, elementi scenici Giuseppe Stellato, costumi Graziella Pepe, musiche Federica Furlani, supervisione al disegno sonoro Franco Visioli, disegno luci Simone De Angelis. Produzione Stabilemobile Con Il Sostegno “L’arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale”. A Napoli Capodimonte – Giardino Paesaggistico Di Porta Miano, l’11 giugno.

La mancanza «È una sceneggiatura, integrata da stralci di racconto per un corto dedicato a mio fratello morto di Covid nel gennaio del 2020», racconta Lina Sastri. «Malato da tempo le sue basse difese immunitarie non hanno retto all’assalto del virus che lo ha portato alla morte. Si racconta la storia di un uomo che ha amato la vita, l’arte, la bellezza e di come il vento furioso del Covid che ha colpito tanti di noi lo abbia trasportato in un ospedale dal quale non è più uscito. La musica che ogni tanto spezza o commenta la lettura è quella di Mozart, che lui molto amava».

“La Mancanza”, di e con Lina Sastri, pianoforte Ciro Cascino, violino Gennaro Desiderio. A Napoli, Capodimonte, Cortile della Reggia, il 10 giugno.

Illusioni. Quattro storie d’amore che durano una vita: al centro di tutto la verità e la menzogna, l’amore corrisposto e l’amore nascosto. Con Illusioni, Ivan Vyrypaev regala un testo intriso di gelida ironia, che non smette mai di stupire. Si mostra fine conoscitore del comportamento umano, rivelandone tutte le mutevolezze. Perché, dunque, trattare l’amore, la menzogna e la mutevolezza? Perché le vite di tutti noi ne sono intrise, perché sono onnipresenti nel nostro stare al mondo, così come la ricerca costante di qualcosa di eterno in questa nostra mutevole e finita esistenza: l’amore?

CAMPANIA TEATRO FESTIVAL, Vinicio Marchioni e Milena Mancini

Uno studio su “Illusioni” di Ivan Vyrypaev, traduzione Teodoro Bonci Del Bene, con Vinicio Marchioni, Milena Mancini, Paola Giannini, Marco Vergani, regia Vinicio Marchioni, luci Giuseppe D’alterio. Produzione Anton Art House. A Napoli, Capodimonte, Cortile della Reggia, l’11 giugno.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui