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In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dall’1 al 7 luglio.
Danza e teatro
Virgilio Sieni omaggia il mondo della musica di Ezio Bosso
«Quella di Ezio è una musica pura, onesta, costruita con poche note, ma con un potenziale espressivo nascosto, una carica esplosiva incontenibile, che anche un semplice fiore a pochi petali può avere». Un’amicizia profonda e combattuta quella tra Ezio Bosso e Mario Brunello, che il violoncellista torna oggi a ricordare intersecando la Sonata Roots, che Ezio gli dedicò, con le coreografie di un esploratore della danza come Virgilio Sieni.
Un legame che, per Sieni stesso, «restituisce il senso dell’amore, talmente potente da far pensare al corpo come luce. Allora la danza diviene gesto estremo, forma d’amore che si crea dal sentirsi in vita […], duetti, quartetti, assoli si tramandano la qualità tattile di uno spazio pensato come un vortice che nascendo ogni volta dai dettagli del movimento si unisce al tutto e viceversa». Un’esperienza da vivere.
“Un amico”, Omaggio al mondo della musica di Ezio Bosso, coreografia e spazio Virgilio Sieni, Mario Brunello violoncello, Maria Semeraro pianoforte. Compagnia Virgilio Sieni, interpreti Jari Boldrini, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo, Valentina Squarzoni, Linda Vinattieri, musiche Arvo Pärt, John Cage, Johann Sebastian Bach, Olivier Messiaen, Ezio Bosso, luci Andrea Narese, costumi Marysol Maria Gabriel. Produzione Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, Ravenna Festival, Opera Estate Festival Veneto, Settimane musicali di Stresa, Festival Internazionale. Al Ravenna Festival, Teatro Rasi, il 3 luglio. Prima assoluta. A Bassano del Grappa (VI), OperaEstate festival Veneto, 29 luglio.
Carolyn Carlson e Tero Saarinen a Civitanova Danza
«La danza è il mio tentativo di comprendere la natura umana e le sue molteplici manifestazioni – afferma Tero Saarinen -, amicizia, amore e forza d’animo. Con la mia danza voglio raggiungere il non detto, l’inspiegabile, l’innominabile. Credo nella danza che tocca, nella danza che parla da sola».
Il 4 luglio al Festival Civitanova Danza debutta in prima assoluta, al termine di una residenza di allestimento, Room 7 coreografia di Carolyn Carlson per Tero Saarinen, lavoro di due capisaldi della danza mondiale.
Room 7 è un’avvincente esplorazione della psiche umana in cui i misteri si svelano senza spiegazione. Saarinen incarna una moltitudine di archetipi, offrendo un viaggio dinamico attraverso il tragico, l’assurdo e la miriade di giochi mentali che plasmano le nostre percezioni. Room 7 trascende le barriere linguistiche, offrendo un’esperienza universale in cui l’arte parla direttamente all’anima attraverso le poesie visive create da Carlson e Saarinen.
Completa il programma della serata Westward ho!, un ritratto assurdamente malinconico e pacatamente umoristico dell’amicizia, dell’egoismo e del tradimento. È stato il primo pezzo che Saarinen ha creato nel 1996 per la sua compagnia, nota con il nome di Company Toothpick fino al 2002.
L’Edipo re di Andrea De Rosa a Pompei
Considerato uno dei testi teatrali più belli di tutti i tempi, Edipo re di Sofocle rappresenta il simbolo universale dell’eterno dissidio tra libertà e necessità, tra colpa e fato. Dopo il felice debutto torinese dello scorso marzo arriva al Teatro Grande del sito archeologico di Pompei, nell’ambito del festival POMPEII THEATRUM MUNDI 2024, l’adattamento e la regia di Andrea De Rosa nella traduzione di Fabrizio Sinisi, e con Marco Foschi nel ruolo di Edipo. De Rosa parte dalla storia di Edipo re che ruota attorno alla verità, proclamata, cercata e misconosciuta. “Il sapere è terribile, se non giova a chi sa.”
«La novità più importante di questo adattamento del testo di Sofocle – sottolinea nelle note il regista – consiste nell’aver affidato allo stesso attore – Roberto Latini – i ruoli di Tiresia e di tutti i messaggeri. Non si tratta solo di uno stratagemma registico, ma di mettere in scena un personaggio che, di volta in volta, rappresenti una manifestazione del dio Apollo, della sua voce oscura, dei suoi oracoli».
«Questo spettacolo – continua il regista – per me rappresenta un proseguimento del lavoro iniziato con Le Baccanti. Se in quello tutto ruotava intorno alla figura e alla voce di Dioniso, in questo il protagonista nascosto sarà Apollo. A queste divinità non dobbiamo smettere di prestare ascolto se è vero, come dice Platone, che “i più grandi doni vengono dati agli uomini dagli dèi attraverso la follia”. A quella follia è sicuramente legata la nascita, forse anche il destino, del teatro occidentale».
“Edipo re”, di Sofocle, traduzione Fabrizio Sinisi, adattamento e regia Andrea De Rosa, con (in o.a.) Francesca Cutolo, Francesca Della Monica, Marco Foschi (Edipo), Roberto Latini, Frédérique Loliée, Fabio Pasquini; scene Daniele Spanò, luci Pasquale Mari, suono G.U.P. Alcaro, costumi Graziella Pepe. Una produzione TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. A Pompei, dal 4 al 6 luglio.
A Napoli, dignità autonome di prostituzione
«Dedicata a chi non può difendersi, a chi non c’è più, a chi non sa a chi chiedere aiuto», così il regista Luciano Melchionna introduce la nuova edizione, la cinquantesima, del suo spettacolo/ happening Dignità Autonome di Prostituzione. Torna in scena nella straordinaria cornice di Castel Sant’Elmo (fino al 14 luglio) che accoglie in scena, tra attori e musicisti, 35 artisti di più generazioni, per offrire una rinnovata esperienza immersiva nel teatro (innanzitutto), nella storia, nella poesia e nella musica.
L’originale format inventato da Luciano Melchionna con Betta Cianchini ripropone il suo irresistibile gioco teatrale, capovolgendo il segno negativo attribuito dalla Storia al termine di “Casa chiusa”, retaggio di altre epoche fortunatamente passate, offrendo oggi, in quello che è definito “bordello dell’Arte”, solo “«Pillole di piacere per la mente e per il cuore dello spettatore», frammenti di teatro civile che, attraverso i tanti monologhi e le varie performance, anche one-to-one, compongono il composito canovaccio e la drammaturgia dello spettacolo.
Una formula consolidata, sulla quale il regista costruisce uno spettacolo che si rinnova ogni sera: la luce ‘rossa’ che avvolge il castello già dall’esterno lascia intuire immediatamente la dimensione intrigante e stravagante che accoglierà il pubblico, il quale, raggiunta la Piazza d’Armi munito di “dollarini” (che ritira al botteghino insieme al biglietto d’ingresso), abborderà gli attori scelti e contratterà il prezzo delle singole prestazioni teatrali.
Festival “Le danzatrici en plein air” a Ruvo di Puglia
Decisione consapevole del coreografo Roberto Tedesco, con interpreti Mattias Amadori, Eleonora Dominici, Laila Luchetta Lovino, Francesco Misceo, è in scena il 4 luglio nell’ambito del festival “Le danzatrici en plein air” a Ruvo di Puglia. «Abitare lo spazio utilizzando la consapevolezza di ogni interprete – scrive nelle note il coreografo -. Il rispetto del gusto gioca un ruolo fondamentale per far sì che tutto risulti omogeneo e che le diverse personalità siano vestite da un unico abito. L’abito veste gli interpreti di specifici atteggiamenti, ritmi e modi minuziosamente studiati. L’abito pone limiti che comprendono però infinite libertà. L’abito è tutto ciò che esorta alla decisione. Forse allora è l’abito la stessa consapevolezza? Isolamento, intimità, comunicazione, comunità sono le quattro parole chiave che pur restringendo il cerchio mantenendo la decisione più rispettosa, lasciano ancora infinite possibilità di interpretazione. Decidendo consapevolmente la parola chiave, i danzatori inizialmente riempiranno la scena, esistendo singolarmente ma anche e soprattutto aggregandosi. Analisi e rielaborazione porteranno poi alla versione finale».
Il 5 luglio in scena Sista, produzione Balletto Teatro di Torino, coreografia di Simona Bertozzi con le danzatrici Marta Ciappina e Viola Scaglione; segue Play_Bach Divertssiment di Manfredi Perego, con Nadja Guesewell, Luca Tomasoni, Noa Van Tichel, Luis Agorreta, Viola Scaglione. Scrive Perego: “La sfida coreografica è quella di dare concretezza visiva e dinamica all’emozione che ogni nota esprime, cogliendo le sfumature della musica di Bach traducendo in danza un processo di analisi emotiva su ciò che la partitura musicale suggerisce”.
Il 6 If you were a men coreografia di Mauro Astolfi e Forma Mentis di Jacopo Godani per la compagnia Spellbound. In chiusura del Festival, il 7 Melting Pot o116 della Compagnia Zappalà Danza, un lavoro che, come suggerisce il titolo, riunisce in una composizione originale frammenti di diverse creazioni realizzate nel corso del tempo da Roberto Zappalà.
Narãnji Dance Festival
Il Palazzo Beneventano di Lentini (Sr), diventa fucina di creatività e partecipazione e palcoscenico della terza edizione del Narãnji Dance Festival (dal 1 al 7 luglio), promosso da Megakl es Ballet con la direzione artistica dei coreografi della Compagnia Petranuradanza Salvatore Romania e Laura Odierna. Focus di questa edizione è il tema del “Corpo poetico”, inteso come ricerca della verità che, attraverso un autentico atto creativo, genera un nuovo sguardo sul mondo, reale o illusorio, riflettendo l’immagine di un corpo che vuole reinventarsi per approdare a quella “pace” in cui riscoprirsi in armonia con la natura, gli altri, la realtà di cui si è parte, per comprenderla e migliorarla attraverso l’arte. Festival dedicato principalmente alla danza contemporanea, e alla contaminazione con diverse discipline, come musica, teatro e arti visive.
12 i coreografi coinvolti. In programma: Agamennone criminal case della Compagnia Petranuradanza; SISTA del Balletto Teatro di Torino; Alle cose invisibili della Compagnia DNA; Respiro di Megakles Ballet e Empty di C.Bertuccelli; Lay Bare della Compagnia ResExtensa; Silenzio, Compagnia Cie Twain; La Caduta, Compagnia Interno 5; Africa Ocram Dance movement; Digital gaze Ire e Adi, A prisoner’s dream F. Esposito; Before Nights fall, DCollective Company.
A Bologna le letture di InChiostro
Prosegue la rassegna di spettacoli e appuntamenti estivi a cura di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale InChiostro, che anima il Chiostro del Teatro Arena del Sole di Bologna ogni martedì, mercoledì e giovedì fino all’11 luglio.
Il 2 va in scena Drone tragico – Volo sull’Orestea della compagnia Teatrino Giullare, che continua il suo lavoro di ricerca profonda dei linguaggi affrontando il digitale, senza mai abbandonare la propria impronta di raffinato artigianato che ne distingue le creazioni teatrali. Sulle tracce dell’Orestea di Eschilo, nelle trame delle parole tradotte da Pier Paolo Pasolini e insieme alle musiche della band finlandese Cleaning Women, utilizzando una videocamera a 360 gradi, un drone e maschere misteriose realizzate appositamente, prende vita un gioco sui punti di vista.
Il 3 luglio l’appuntamento è con Theatre for Democracy, la rete europea dedicata alla nuova drammaturgia, per presentare il testo Rexit! di Valentijn Dhaenens, Vincent Stuer & Bruno Vanden Broecke, commissionato dal KVS di Bruxelles. Le letture sono affidate a Stefano Moretti e Jacopo Trebbi, mentre l’incontro successivo è moderato dalla docente di Letteratura inglese, studi di genere, storia della cultura dell’Università di Bologna Rita Monticelli e vede ospite il giornalista e critico letterario Marino Sinibaldi.
Il 4 luglio, nell’ambito di CARNE focus di drammaturgia fisica, il danzatore Federica Tardito, accompagnato nella creazione da Aldo Rendina, presenta Sonja: una soggettiva sul personaggio di Sonja, un viaggio che si situa tra le pagine scritte dell’opera Zio Vanja di Anton Čechov. In scena viene evocato il mondo di una donna, dai delicati moti dell’anima a un amore non corrisposto. Il personaggio, arrestandosi sulla soglia della narrazione, ne prende distanza per farsi vicina alla dimensione interiore e dar voce alla parte invisibile.
Cuore di Polonia a Bologna
La 19a edizione del festival internazionale di Teatri di Vita di Bologna dedicato ogni anno a un Paese straniero, si apre alla Polonia. Cuore di Polonia presenta dall’1 al 7 luglio due spettacoli di danza in prima nazionale prodotti rispettivamente da due teatri prestigiosi come il Nowy Teatr e il Komuna Warszawa Theatre; un evento di teatro documentario in prima nazionale della coppia Turkowski & Nowacka; nove film lungometraggi realizzati tra il 2019 e il 2023, da registi come Jerzy Skolimowski, Lech Majewski, fino al debutto cinematografico di un’artista polacca che vive e lavora in Italia come Kasia Smutniak.
Il 4 debutta Silenzio!, spettacolo di danza di Ramona Nagabczyńska, che racconta, attraverso la rievocazione del ruolo della donna nel melodramma (con potenti performance vocali e fisiche delle quattro interpreti), lo scontro tra il protagonismo femminile e il potere maschile. Il 5 debutta JaWa della coppia di artisti Turkowski & Nowacka, specializzati in performance di narrazione con i video. I due artisti sono noti per questo loro particolare teatro documentario con cui rimettono in scena eventi cruciali relativi alle comunità locali, come questo che li vede protagonisti nel quartiere dove abitano, luogo di una stimolante esperienza di lavoro comunitario che diventa, come è scritto in una recensione, «Una storia commovente su dignità, libertà, ricchezza e povertà, amicizia e dipendenza».
Il debutta lo spettacolo di danza, Imperial di Paweł Sakowicz: una rievocazione contemporanea e trasgressiva del valzer, un’interrogazione sui dispositivi di evasione così come sulla natura di classe della coreografia, ossia i corpi plasmati nella danza a partire dalle classi sociali che la esprimono. Uno spettacolo pop e a sua volta irriverente, che vede in scena tre performer.
La danza del Gruppo E-Motion
Lo spettacolo Girugiru della compagnia Gruppo E-Motion, è un viaggio nel “viaggio” dove i performer vengono condotti con continuità in alcuni luoghi, procedendo lentamente nella medesima direzione. Esperimenti che riflettono il movimento del “procedere” dalla comunità al singolo individuo, dall’antropologia culturale alla mitologia personale, dalla drammatizzazione alla documentazione e ancora dal testo all’immagine, dall’ensemble alla performance solista.
«Attraverso la conoscenza delle memorie dei differenti miti dei paesi che si affacciano sul mare, ricerchiamo e sperimentiamo un sincretismo culturale acentrico ed eccentrico – dichiara la regista Francesca La Cava – in cui rientrano, nella loro eterogeneità, tutti i fenomeni umani nei quali la cultura si crea e si trasforma. In questo modo lasciamo il posto alla proliferazione dei punti di vista e alla moltiplicazione dei corpi narranti, che si delineano come spia della frammentazione della verità, di una realtà non più assoluta ma relativa e parziale».
In scena una “old dancer” rappresenta il tempo e la trasformazione. Un interprete accompagna i danzatori per tutta la durata della performance e li conduce in un viaggio verso la liberazione, esortandoli a manifestarsi liberamente e aiutandoli a predisporsi all’accoglimento della sorpresa. La danza e la musica si attraversano vicendevolmente, a volte si incontrano in sincronia gestuale e a volte emotiva, rimanendo due linguaggi indipendenti con una connessione tra loro sempre in mutamento.
Il 3 luglio ad Acqui Terme (Al), nell’ambito del Festival Internazionale di danza Acqui Palcoscenico – Be in side, il 18 e 19 a L’Aquila per il Festival I cantieri dell’immaginario.
A Genova, sogni che camminano nel bosco
Il regista Emanuele Conte torna a dirigere la compagnia del Teatro della Tosse negli spazi del Parco Storico di Villa Duchessa di Galliera portando in scena 12 attori per ONIRICON – Sogni che camminano nel bosco, la nuova produzione di teatro immersivo (dal 4 al 28 luglio, tutte le sere eccetto il lunedì). Scommettendo sulla vicinanza e lo scambio diretto di sguardi tra attori e pubblico, ONIRICON è uno spettacolo ispirato al mondo del sogno, un mondo che ricorda il teatro da molto vicino, con la sua dimensione inafferrabile ed immensa, misteriosa e antica, assolutamente perfetta per gli scenari naturali del parco ed i suoi percorsi magici alla scoperta di angoli sempre nuovi.
Nel bosco prenderà vita una epifania di scene, personaggi, luoghi in cui realtà e immaginazione, passato e presente si scambiano il passo, creando ogni volta una storia nuova. Un itinerario sorprendente tra miti, visioni, leggende, incubi e speranze, in cui cancellare il confine tra chi sogna e chi è sognato, tra autori e personaggi, tra spettatori e attori.
Le quattro stagioni dell’amore al Teatro Greco di Siracusa
Il regista e coreografo Giuliano Peparini mette in scena il 5 e 6 luglio Horai – Le quattro stagioni, una creazione pensata proprio per il Teatro Greco di Siracusa e l’INDA, una creazione che rappresenta un viaggio tra le stagioni dell’amore, i sentimenti della vita, le emozioni che superano l’età, i luoghi, il tempo. In scena Eleonora Abbagnato, direttrice del Corpo di Ballo e della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma, e il primo ballerino Michele Satriano, con accanto l’attore Giuseppe Sartori.
Le Quattro stagioni, attraverso un intenso dialogo tra la danza, la musica classica, di Vivaldi e Scarlatti, brani contemporanei, e i versi dei classici della lirica greca e latina tradotti dal grecista Francesco Morosi, segnano un percorso dentro l’amore universale: dai primi sguardi al fuoco della passione, dall’inerzia al gelo dell’inverno. Lo spettacolo coinvolge 25 artisti e 15 allievi dell’Accademia dell’INDA.
«È un racconto fatto anzitutto attraverso i corpi e la musica – spiega Peparini -. Un tour de force per due ballerini accompagnati da un corpo di ballo e proiezioni evocative, completato dai versi dei poeti greci e latini. La poesia classica paragona spesso l’amore ai fiori della primavera, al caldo dell’estate o al gelo dell’inverno. Assecondando questa tendenza abbiamo associato il movimento della danza e i suoni della musica alle parole di Aristofane, Catullo, Apollonio Rodio a Orazio».
Ultimi giorni di Fuori Programma
L’ultima settimana dellaIX edizionediFuori Programma, il festival internazionale di danza contemporaneadi Roma, con la direzione artistica di Valentina Marini, si sposta al Teatro India con una programmazione che vede grandi nomi della scena coreutica nazionale e internazionale. Il 2 luglio Graham Feeny con la prova aperta di Home, e il duo spagnolo Chey Jurado & Javito Mario Salcedo che si muovono all’incrocio fra danza contemporanea, acrobatica e breakdance, con la prima nazionale di Samsara.
Il 3 luglio la straordinaria coppia Brigel Gjoka & Rauf “RubberLegz” Yasit, il primo albanese, il secondo curdo, con Neighbours Part 1. Il 4, la compagnia svizzera Cie Linga di Katarzyna Gdaniec & Marco Cantalupo, presentano Semâ ispirato alla danza dei Dervisci Rotanti. Il 4 è la volta di Adriana Borriello insieme al compositore, regista e artista visivo belga Thierry De Mey/AB Dance Research con due lavori, uno spettacolo, Tempo Sospeso_walking through, e un’installazione, presentati entrambi in prima assoluta. E in chiusura il mosaico ipnotico Songs and Silences creato da Amos Ben-Tal insieme al collettivo Off Projects, di stanza nei Paesi Bassi, in prima nazionale.