Categorie: Danza Teatro

Stagioni Invisibili: l’Estate di Fabrizio Favale, tra i campi della Bassa bolognese

di - 8 Agosto 2020

Danza e paesaggio. Un binomio certamente non nuovo nella sua fruizione site specific, di performance immersiva dentro contesti naturali, urbani, o di archeologia industriale. Si colloca nell’ambito di un’originale idea di mappatura organica di un territorio specifico, quello bolognese, di immaginifica “transumanza” esperienziale nella realtà, per connettere la bellezza del paesaggio con il corpo dei danzatori, il progetto Le stagioni invisibili – ciclo coreografico infinito realizzato dal coreografo Fabrizio Favale con la Compagnia Le Supplici, giunto alla sua seconda edizione (progetto speciale di Agorà con la direzione artistica di Elena Di Gioia, e promosso dalla Unione Reno Galliera, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, produzione Associazione culturale Liberty). Quattro performance coreografiche nell’arco di un anno, scandiscono il ciclo delle stagioni, con il pubblico itinerante invitato a un’immersione fisica, all’aperto, dentro scenari naturali, agricoli o industriali.

Fabrizio Favale porta l’Estate in Bassa

Il lockdown di quest’anno, dovuto alla pandemia e relative cancellazioni di ogni forma di spettacolo, ha fatto slittare in luglio la rappresentazione delle ultime due stagioni, primavera ed estate. Quest’ultima ha avuto come location una vasta zona agricola attorno all’impianto idrovoro storico di Bagnetto, nella Bassa bolognese, dove si trovano gigantesche macchine che ogni giorno, dosando le acque, evitano che tutta la pianura si tramuti in un’arcaica inospitale palude.

Tra immensi campi con coltivazioni di mais, prati, zone rigogliose e canali d’acqua, il silenzioso attraversamento nomade, con soste per visioni performative lungo il sentiero nell’ora del tramonto, era foriero di rivelazioni che solo la natura, e la sua improvvisa magia, sa regalare.

Fascinazioni di un’estate hippy, in tredici tappe

A caratterizzare il disegno performativo di questa quarta stagione è il fascino per l’epoca hippy che Favale nutre da sempre. Ritroviamo quel mondo nelle diverse sequenze coreografiche dislocate lungo il percorso a stazioni, che evocano una sparuta comunità di giovani sopravvissuta alla modernizzazione, «una popolazione che non ama mostrarsi, ma che può essere vista in lontananza in bizzarre e incomprensibili attività», spiega il coreografo. Scorgiamo i performer mimetizzati in cespugli spinosi, con luccicanti costumi azzurri a lunghe falde, con parrucche dai lunghi capelli mossi al ritmo lento di una danza popolare simile a una trance che ricorda il musical Hair, nelle posizioni yoga di un guru dentro una capanna stilizzata di soli giunchi, impegnati col potere della mente a piegare degli oggetti, viaggiatori nomadi in quel furgoncino anni ’70 con dentro una consolle musicale, che precede e accompagna gli spettatori sulla strada.

Una figura vestita di nero con campanacci indosso e rami appesi, dà inizio alla prima delle tredici tappe, soffermandosi a guardare, verso l’alto crinale della collina, la danza propiziatrice di un pastore a torso nudo. Lo stesso lo ritroveremo a cacciare delle anatre immaginarie, parlando in dialetto pugliese, nascondendosi per stanarle, aspettando, ritornando a inseguirle nel grande campo arso.  Incontreremo in lontananza lungo l’argine del canale d’acqua una fila di danzatori in pose immobili di uccelli, improvvisare braccia alate, oscillazioni del busto, piegamento all’indietro e cadute a terra. Entreremo nell’edificio dell’idrovoro per un assolo al femminile tra le grandi macchine dall’impianto e, infine, saremo invitati a gruppetti a scorgere da una piccola altura una parte del fiume nascosto tra gli alberi. Appuntamento al prossimo ciclo delle stagioni per questo canto dei luoghi, con una nuova formula che ci aprirà a ulteriori scoperte e altri inediti viaggi.

Articoli recenti

  • Fiere e manifestazioni

Il calendario fieristico 2025 si apre a Bergamo: le nuove edizioni di BAF e IFA

Dal 10 al 12 gennaio e dal 10 al 19 gennaio tornano alla Fiera di Bergamo BAF Bergamo Arte Fiera,…

5 Gennaio 2025 0:02
  • Mostre

Quella di Helen Frankenthaler è stata un’arte senza regole: la grande mostra a Palazzo Strozzi

A Firenze, fino al 26 gennaio, la retrospettiva ripercorre l’evoluzione di una delle protagoniste del Novecento, tra sperimentazione rivoluzionaria e…

4 Gennaio 2025 17:00
  • Mercato

Dentro l’asta. La Grande Dame di Leonora Carrington

Una rassegna di alcuni lotti significativi dell'anno appena volto al termine, tra grandi maestri e artisti emergenti. Ecco la scultura…

4 Gennaio 2025 12:31
  • Fotografia

Molichrom 2025, fotografie del conflitto: il festival arriva in Molise

La quarta edizione di Molichrom, il festival della fotografia nomade, sarĂ  dedicata al racconto visivo degli scenari di guerra e…

4 Gennaio 2025 12:05
  • Archeologia

Pompei rivive in Australia: la mostra immersiva al National Museum di Canberra

Al National Museum di Canberra, in Australia, una mostra fa rivivere gli ultimi momenti dell’antica Pompei, tra reperti archeologici e…

4 Gennaio 2025 10:20
  • Fotografia

Other Identity #141, altre forme di identitĂ  culturali e pubbliche: Slavica Veselinovic

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identitĂ  visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

4 Gennaio 2025 8:20