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L’estate dei festival, il Teatro EcoLogico accende Stromboli, senza corrente
Teatro
Inizia l’estate, la stagione dei festival per antonomasia. Su exibart vi portiamo alla scoperta di alcune delle manifestazioni dedicate allo spettacolo dal vivo più curiose e interessanti sulla scena nazionale, parlandone con direttrici e direttori. Oggi vi portiamo a Stromboli, che dal 2013 ospita la Festa di Teatro EcoLogico, il festival di teatro e arti performative che non usa corrente elettrica, quest’anno dal 24 giugno al 3 luglio. Ne abbiamo parlato con il direttore, Alessandro Fabrizi.
Cos’è la Festa di Teatro EcoLogico?
«La Festa di Teatro EcoLogico è più una festa che un festival, perché non è una vetrina di spettacoli ma è un laboratorio, un esperimento in cui artisti, scienziati, scrittori sono invitati a passare sull’isola di Stromboli almeno cinque giorni per immergersi e partecipare. Un momento importante sono gli incontri la mattina al bar per chiacchierare di quello che è avvenuto il giorno prima, come una specie di piccolo simposio nel senso più antico del termine, un raduno dove si beve, si mangia e si discute attorno a un argomento.
Tutto il festival si svolge senza corrente elettrica, quindi senza microfoni, senza amplificazione per la voce o per la musica, senza illuminazione elettrica… Quando facciamo gli eventi dopo il tramonto usiamo torce e candele – quest’anno avremo dei led caricati con energia solare».
Qual è il rapporto del Festival con il territorio, come partecipano gli abitanti dell’isola?
«Gli abitanti di Stromboli sono una parte fondamentale della festa. Già a partire dal territorio, inteso come terreno, noi lo esploriamo per integrarlo nelle nostre pratiche, per portare il teatro e gli eventi in vari luoghi, rendendo la festa anche un’occasione per conoscere l’isola. Spesso usiamo le case o le terrazze che gli strombolani ci mettono a disposizione, o facciamo dei lavori in spiaggia, in piazza, sul sagrato… Tre mattine durante il festival organizziamo la pulizia della spiaggia: invitiamo artisti e pubblico a collaborare con le associazioni locali in questo atto simbolico di cura del territorio che ci ospita. È un rapporto di sempre maggiore collaborazione: in squadra sono entrati diversi strombolani che ci aiutano nell’organizzazione; gli esercenti e gli albergatori ci aiutano nell’ospitalità e nella realizzazione della manifestazione. Quindi il rapporto col territorio è fatto più di una partecipazione popolare che istituzionale».
Qual è il tema dell’edizione 2023?
«Il tema è nato dalla scoperta del centenario della nascita di Rocco Scotellaro, sindaco di Tricarico nato nel 1923 e morto a trent’anni impegnato in riforme agrarie e sanitarie, ma era anche poeta e narratore. Una figura utopistica nell’Italia del dopoguerra. È poi il centenario della nascita della poetessa polacca Wisława Szymborska e di Italo Calvino. Abbiamo quindi dedicato la festa al concetto di “Mondi possibili”, cioè quei mondi della fantasia, dell’immaginazione ma anche delle riforme politiche e scientifiche».
Gli appuntamenti da non perdere nell’edizione 2023?
«Partendo dal tema, spazieremo molto tra scienza e fantascienza, riforme e utopie. La prima tappa di questo viaggio sarà in Arcadia, con la versione site specific di Aminta di Torquato Tasso, accompagnata dagli incontri con l’archeologa Francesca Caprioli, l’attore e guida naturalistica Giuseppe Lanino e lo storico dell’arte Giovanni Careri; un’altra tappa sul pianeta è sul pianeta Gaia di Isaac Asimov, un mondo in cui tutte le creature sono connesse tra loro da una coscienza comune che permette un’autoregolamentazione costante, a partire dal libro Gaia di James Lovelock. Sempre con un occhio scientifico, il fisico Pierfrancesco Moretti affronta il tema dell’aldilà nell’incontro Teorie scientifiche dell’aldilà. E poi ancora Carullo Minasi ritornano sull’isola per raccontare i moti di Reggio Calabria, i cinque anarchici morti sulla strada, con lo spettacolo Umanità nova, cronaca di una mancata rivoluzione. Poi ovviamente delle serate dicate a Italo Calvino, con una lettura partecipata che coinvolge isolani e pubblico. Non mancheranno anche eventi laboratoriali. Per esempio Stefania Minciullo sta curando il progetto Ogni casa è un mondo, in cui porterà gruppi di persone a visitare delle case di Stromboli e parlare con chi le vive, innescando relazioni tra ospiti e abitanti».
La colonna sonora della Festa 2023?
«Anche quest’anno Gianluca Misiti che è il direttore artistico della parte musicale della festa ha composto dei pezzi originali per Aminta, che verranno eseguiti da Fabrica Ensemble Quartet. In realtà è una colonna sonora che non conosce nessuno, non si può canticchiare, ma è perfettamente calata nella festa».