23 ottobre 2024

Mein Kampf o la formazione del male: Stefano Massini porta Hitler sul palco

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Il potere della parola da censurare: il drammaturgo fiorentino Stefano Massini porta in scena il testo proibito da cui è partita l'ascesa di Adolf Hitler, da underdog a dittatore

Stefano Massini, Mein Kampf, ph. Masiar Pasquali
Stefano Massini, Mein Kampf, ph. Masiar Pasquali

Nel 1924, in seguito alla condanna per tradimento per il “putsch di Monaco”, il tentativo di colpo di stato contro la repubblica di Weimar, Adolf Hitler trascorse 264 giorni nel carcere di Landsberg. Durante la detenzione dettò la sua biografia, dove oltre alle frustrazioni per la Germania post bellica sedimentò la sua ideologia, tra visioni razziste e nazionaliste. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Mein Kampf è stato vietato in molti Paesi, come simbolo di una guerra da dimenticare. Nel 2016 in Germania è tornato nelle librerie in una versione riesaminata e annotata, suscitando dibattiti sulla libertà di espressione e la responsabilità storica.

Ma può la parola scritta far così paura da doverla censurare? Può un testo aver bisogno di una “guida alla lettura”, altrimenti il lettore rischia di sviluppare pensieri neonazisti? Da queste domande il drammaturgo Stefano Massini, vincitore di cinque Tony Award tra cui il testo The Lehman Trilogy, in veste di narratore e interprete ci conduce attraverso le pagine del testo che ha portato alla genesi del nazionalsocialismo, il Mein Kampf, ora al Teatro Strehler di Milano, dopo l’anteprima al Teatro di Bolzano.

Stefano Massini, Mein Kampf, ph. Masiar Pasquali
Stefano Massini, Mein Kampf, ph. Masiar Pasquali

Per Massini, Hitler prima di diventare un dittatore era un underdog, un uomo comune immerso nelle sue personali ossessioni personali, che ha trovato nella scrittura un mezzo per plasmare il proprio destino. La sua autobiografia è presentata come un romanzo di formazione: un grido potente che si eleva in un’epoca di crisi, un’eco di emozioni che risuona profondamente con il nostro tempo (e in molti discorsi politici che ascoltiamo quotidianamente).

L’intero spettacolo è un atto di coraggio. Massini, senza maschere o travestimenti, è solo in scena su una grande pagina bianca retroilluminata, metafora del deserto morale in cui queste idee si diffondono. Si fa portavoce di un testo torrenziale, dal ritmo incalzante e dalla potenza nervosa, che esplora il profondo abisso della storia, il tumulto dell’animo umano e il potere inarrestabile delle parole.

L’oralità diventa lo strumento unico e centrale: le parole di Hitler, estratte dalla Torre di Babele della sua frustrazione, si trasformano in un monito per il pubblico sia di destra sia di sinistra, perfette nella loro elementare e ripetitiva articolazione, destinate a risvegliare gli istinti più primordiali. Massini sfida gli spettatori a confrontarsi con l’umanità del dittatore, a sondare le ombre che abitano in ognuno di noi.

Stefano Massini, Mein Kampf, ph. Masiar Pasquali

Il gioco teatrale si snoda tra citazioni dai comizi storici e dai discorsi, tessendo un arazzo di emozioni e concetti che raccontano non solo la nascita del potere nazista, ma anche la sua insidiosa seduzione. Ogni parola è un passo verso la comprensione e offre un’occasione per riflettere: come le masse possono essere trasportate dall’emozione, come l’istinto guidi le scelte politiche, allontanando il pensiero critico. Massini, come un oratore moderno seppur senza spiccata verve attoriale, fa risuonare il messaggio in tutta la sua crudele seduzione, costringendo ogni spettatore a confrontarsi con il potere delle parole e con il peso della responsabilità.

In un’epoca in cui la comunicazione è mediata e distorta, il teatro offre una opportunità di resistenza, un atto di presa di coscienza, dove ogni spettatore è invitato a riflettere sulla banalità del male e sulla fragilità della democrazia. Il Mein Kampf di Massini non è solo il libro-ricordo di un passato oscuro ma un avvertimento impellente per il presente e il futuro, una chiamata a mantenere viva la memoria, la consapevolezza e la responsabilità dell’agire individuale e collettivo.

Stefano Massini, Mein Kampf, ph. Masiar Pasquali
Stefano Massini, Mein Kampf, ph. Masiar Pasquali

Prossime date:

29-30/10 Parma – Teatro Due (Sala Grande)
06-10/11 Trento – Teatro Sociale
12-17/11 Firenze – Teatro la Pergola
06-07/12 Pontedera – Teatro Era
13/12 Cuneo -Teatro Toselli
17-18/12 Perugia – Teatro Morlacchi
03/02 Riccione – Palacongressi
05/02 Grosseto – Teatro Moderno
07-09/02 Genova – La Corte
26/02 Como – Teatro Sociale
28/02-01/03 Bologna – Teatro Celebrazioni
11/03 Rovereto – Teatro Zandonai
24-30/03 Torino – Teatro Carignano
15-16/04 Trieste – Teatro Rossetti
22-27/04 Napoli – Teatro Bellini

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