Alessandro Gallo è stato nominato direttore artistico alla Solares Fondazione delle Arti – Teatro delle Briciole. Subentrando a Giuliano Tenisci, alla guida della Fondazione da tre anni, Gallo, a 35 anni, diventa il più giovane direttore artistico di tutto il teatro d’infanzia in Italia.
Istituita a Parma nel 2007, dalla fusione tra il Teatro delle Briciole e il Cinema Edison, Solares Fondazione delle Arti è il frutto di una unione di percorsi e di saperi. Dopo 16 anni di attività, oggi Solares è diventata una realtà culturale con una identità artistica multidisciplinare, impegnata, in particolare, come un polo produttivo teatrale.
Tanti anche i progetti nel settore dell’arte contemporanea. Tra le collaborazioni, alcuni dei nomi più importanti della scena internazionale, come Dennis Oppenheim, Ilya Kabakov, Richard Nonas, Michelangelo Pistoletto, Marina Abramovic, Bertrand Lavier, Denis Santachiara e Yayoi Kusama. Come produttore ha partecipato a tre edizioni della Biennale di Valencia in Spagna. Ha realizzato mostre in diversi Paesi, anche al di fuori dei confini europei. Ha creato una fitta rete di contatti e collaborazioni con curatori del calibro di Lorand Hegyi, Seung-Duk Kim e Franck Gautherot, Claudia Gian Ferrari, Achille Bonito Oliva. Nel corso del tempi, SOlares ha anche assemblato una collezione d’arte di rilievo, con fotografia, pittura, scultura e installazioni. Il Presidente Andrea Gambetta ci raccontava le attività della Fondazione nello specifico, in una nostra ampia intervista.
«Dopo tre anni trascorsi a Parma, alla direzione artistica dell’area teatro della Fondazione Solares delle Arti, arrivo alla conclusione del mio mandato», ha dichiarato Giuliano Tenisci. «Sono stati anni di grande impegno per me, per lo staff ed il CdA della Fondazione. Nuove, significative e proficue sinergie sono state create con centri di produzione omologhi, con il territorio ed anche con alcuni partner europei», ha continuato Tenisci, ringraziando i vari soggetti che hanno contribuito a rendere possibile la realizzazione del progetto artistico. «Lascio la magnifica città di Parma, per dedicarmi ad un nuovo progetto professionale, che mi vedrà impegnato in Francia; manterrò tuttavia forte il legame con la Fondazione, le cui produzioni continuerò a promuovere nelle reti francesi ed europee».
Nato a Napoli, nel 1986, Alessandro Gallo è scrittore, attore, editore e regista teatrale. Da anni lavora nel campo dell’educazione alla legalità con progetti di teatro civile. Ha pubblicato i romanzi Scimmie (Navarra Editore, 2011; premio Iride, Cava de’ Tirreni 2012), da cui prende corpo lo spettacolo teatrale Di carne, prodotto da NTS – Nuovo Teatro Sanità di Napoli, Andrea torna a settembre (Navarra, 2014) e Tutta un’altra storia (Navarra, 2017). Per Caracò, è coautore, con Giulia Di Girolamo, del romanzo-inchiesta sulle mafie in Emilia-Romagna Non diamoci pace. Diario di un viaggio (il)legale (2014) e curatore delle antologie La giusta parte (2011) e La Grammatica di Nisida (2013), vincitore del Premio Napoli Cultural 2013. Nel 2014 ha ricevuto la Medaglia d’argento al valor civile del Premio Carlo La Catena per l’attività editoriale e per il teatro di impegno civile. Nel 2016 ha ottenuto il Carlino d’oro da QN – Il Resto del Carlino, per le attività educational al contrasto alle mafie.
«Ringrazio di cuore il CdA della Fondazione per la fiducia espressa nei miei confronti», sono le prime parole di Alessandro Gallo, a inizio del mandato di direzione artistica. «Questo incarico mi permetterà di poter lavorare al fianco di uno staff e di un gruppo di artisti che abitano gli spazi di cui da sempre ammiro il coraggio, l’ambizione e la volontà mai persa nel voler contribuire, anche nei momenti di difficoltà, al fertile dibattito sui nuovi linguaggi della scena per l’infanzia», ha proseguito Gallo, esprimendo l’orientamento del suo mandato: «Crescere, immaginare, giocare: saranno per me le tre parole chiave per un lungo cammino da condividere al fianco della Fondazione, dei teatri, delle compagnie, delle istituzioni pubbliche e soprattutto, al fianco di tutte le comunità educanti della città chiamate a costruire al nostro fianco una nuova anatomia degli spazi.
Oltre che un luogo deputato alla rappresentazione artistica il teatro deve trasformarsi in un’aula diffusa. Le scuole dovranno trasformarsi in arterie che spingono ossigeno al cuore del parco: il teatro. Oggi più che mai i giovani sentono il bisogno di autorappresentarsi e a volte questa autorappresentazione diventa un territorio emotivamente pericoloso.
Può il teatro in dialogo con altri linguaggi aiutare le nuove generazioni a comprendere i limiti da non oltrepassare quando si sceglie di essere protagonisti di un’esibizione, artificiale o reale che sia? Può un linguaggio artistico ricoprire un ruolo educativo importante nella crescita delle nuove generazioni?
Discussioni che dovranno anche e soprattutto incidere sul futuro delle produzioni e sulla rete di relazioni artistiche che andremo a costruire. Per questo vorrei progettare un percorso nuovo di crescita che possa rimettere in discussione gli assetti organizzativi, il dialogo con il territorio, mettere al centro le proposte artistiche, far crescere stimolanti e preziosi percorsi educational per le scuole di tutti i gradi. Provare a tracciare una nuova geografia produttiva che metta al centro lo sguardo autoriale sul mondo dei nostri artisti con le possibili relazioni, gli intrecci politici, poetici e sentimentali che si possono instaurare con il territorio. Vorrei che da questa esperienza possa trasformarci tutti in possibili “atleti del cuore”».
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