Andate subito a vedere Calcinculo di Babilonia Teatri, compagnia italiana cult.
Non c’è più. Ma andate a vederlo la prossima volta, correte!
Perché è bellissimo, perché fa morir dal ridere, perché fa venir da piangere, perché si canta, perché si balla. Perché ci sono i cani veri e gli alpini finti.
Perché Valeria Raimondi ed Enrico Castellani, stavolta, si sono inventati uno spettacolo che va oltre tutte le aspettative. Teatro pop, performance, meta-narrazione, animali e non.
La commistione dei linguaggi, insieme a una riuscitissima collaborazione con Lorenzo Scuda degli Oblivion, fa sì che lo spettacolo si snodi in una serie iper ironica di canzonette che non vorremmo smettere più di ascoltare. Lei in versione divetta youtube canta super accattivante, super convincente: La mia depressione fa orario continuato, ha chiesto il part-time , ma non gliel’hanno dato. Oppure: Devo fare il tagliando ai miei ideali, senza manutenzione, non c’è rivoluzione.
Mentre il suo lui ci parla di isolamento, di razzismo, di paura con i toni stralunati di un leghista pazzo che indossa una giacca Dolce e Gabbana col leone di San Marco sul petto. E la bandiera di San Marco sventola per tutto il palco, infilzata dentro a dozzine di bombole antincendio, che un signore obeso sposta compassato per comporre nello spazio un palco per un comizio improbabile.
Calcinculo, Babilonia Teatri
Solitudine, ignoranza estrema, profondo nord-est italiano ma anche internet, Amazon e tutto a portata di mano, senza filtri, senza tregua. Il presente è fatto di filastrocche sciorinate due o tre volte da questo duo implacabile, da questo mondo implacabile che ci è imposto e postato ogni minuto, che non salva nemmeno un pezzetto di vita privata né di quella pubblica, né di quella immaginata.
Una volta sconnessi da ideali e utopie, quello che rimane è una vita pop e consumista, raccontata con un lavoro minuzioso proprio su questi linguaggi e per questo così avvincente, così ironico, così trasgressivo. Uno spettacolo rivoluzionario fatto con niente, Calcinculo è un titolo ma anche un messaggio, vieni a fare un giro con me oppure te lo do io – come dicono certi demagoghi del buonsenso. E non vi voglio raccontare di più perché se no tolgo la sorpresa.
Due cose, anzi una preghiera per gli autori: vorrei le vostre canzoni su Spotify o anche su un vecchio nostalgico CD. E poi, lo facciamo un video insieme? With love.
Marcella Vanzo