Si esce un poâ storditi e frastornati dalla serata di lunedĂŹ al Teatro San Fedele. Proprio al limite dellâipnosi e della trance. Di chi è la colpa? Dei piĂš insospettabili: i padri Gesuiti. Chi lâavrebbe mai detto? (forse dubbi derivanti da una visione un poâ stereotipata del mondo). Sicuramente i Gesuiti che gestiscono il Teatro San Fedele e la relativa programmazione musicale sono piĂš allâavanguardia di noi (devo confessare) ma vedere un Don compositore contemporaneo che parla di elettronica sperimentale risulta sicuramente inatteso e, senza dubbio, simpatico. Ad ogni modo, supportati da un avanzatissimo impianto sonoro, unico a Milano, di cui è dotato il teatro, la comunitĂ gesuita ha deciso di dedicarsi alla musica elettronica sperimentale con un programma niente male e, anche se per certe orecchie un poâ estremo, sicuramente interessante. Settimana scorsa, per citarne una, abbiamo assistito a due performance dal vivo âai limitiâ, e peraltro il titolo della serata era âViaggio ai confini della percezione audiovisivaâ. Gli olandesi Optical Machines hanno proposto SHIFT, una sorta di ping pong tra pulsione di luce e suono, in cui una tecnica artigianale di sovrapposizione e sfalsamento di matrici geometriche generava ombre e interferenze visive che andavano di pari passo con la musica. A seguire, ecco Il Cerchio Ipnotico degli Otolab generato da una versione rimodernizzata della lanterna magica di fine â700 usata per i primi tentativi cinematografici. Diversi dischi posizionati a turno in un teatrino di luci stroboscopiche e di movimento circolatorio, insieme a trame sonore generate da sintetizzatori e computer, danno vita a un vero e proprio gioco di ipnosi sonora e visiva degno del migliore incantatore di serpenti. ChissĂ che su questa scia di sperimentazione e innovazione non si faccia prima o poi vedere un gesuita avanguardista dâeccezione: Papa Francesco!
Tracce e percorsi acustici ed elettronici, Photo Caterina Failla e Giulia Restifo
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