La loro è stata una condizione di nomadismo fino ad Aprile 2013. Come i paladini delle loro leggende preferite, hanno vagato circa un anno in cerca di ospitalità. Ora si sono stanziati a Milano, in zona Turro, dando vita alla sede stabile di quello spazio espositivo indipendente che si chiama Dimora Artica, in cui sembrerebbero susseguirsi personali su personali. Il progetto è stato fondato da tre ragazzi (Andrea Lacarpia, Luigi Massari e Diego Cinquegrana) che, con esperienze e formazioni variegate, si sono riuniti nella direzione di questo spazio espositivo che, almeno nei principi, sembra avere un’impostazione abbastanza chiara. Si parte dal presupposto che l’arte, e tutte le sue manifestazioni, siano delle continue riproposizioni ed evoluzioni della forma archetipica, del modello originario da cui tutto proviene.
Lo stesso vale per il nome del progetto, ripreso dal titolo di un libro di fine ‘800, in cui l’origine della civiltà indo-europea viene spiegata come il risultato della migrazione verso l’India di un popolo proveniente dall’estremo nord, spinto dalla glaciazione dell’Artide, e portatore della conoscenza racchiusa in quelli che sono considerati i testi sacri più antichi, cioè i Veda. In questo modo, lo spazio acquista una dimensione legata al mito, alla leggenda e a una certa connotazione esoterica ed enigmatica. La ‘casa’, la ‘capanna’ primitiva, diventa allora l’ospite, il nido in cui avviene la genesi di nuove (ma sempre uguali) forme artistiche. Ad accompagnare la scelta degli artisti presentati, si pone anche un’attenzione particolare all’allestimento e alla presentazione grafica dei progetti: le locandine delle personali, infatti, diventano simboli di un mondo misterioso, in cui il logo e l’immagine rappresentante l’esposizione sembrano provenire da libri di astrologia o da manoscritti sacri trovati negli scaffali di qualche strano personaggio.
E per scoprire che cosa c’è realmente dentro questa nebbia formata da leggenda, filosofia, mito e arte, vi diciamo gli appuntamenti del 2014. Si apre l’anno con la mostra personale di Pietro Di Lecce che, fino al 1 Febbraio, sarà incentrata sui desideri e le aspirazioni che persistono anche in momenti di degenerazione sociale. Si prosegue poi con quella di Marco Useli (dal 7 Febbraio al 1 Marzo) dedicata all’intervento dell’uomo che nelle cave di pietra modella la natura con fini costruttivi, e, avvicinandoci alla primavera, si continua con due personali al femminile, Paola Angelini (dal 7 al 28 Marzo) e Francesca Ferreri (dal 4 al 25 Aprile).
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that’s contemporary mappa l’arte contemporanea a Milano dal 2011.
that’s contemporary è un progetto curatoriale in forma di agenzia di produzione.
that’s contemporary commissiona, produce e cura progetti a metà strada tra la pratica artistica e un uso creativo delle tecnologie e dei meccanismi della comunicazione.
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