Aggiungiamo nuovi tasselli al grande puzzle dell’arte contemporanea e toni colorati ai ritratti dei suoi protagonisti: gli artisti sono essere umani! Animali sociali che hanno necessità primarie come mangiare, bere, dormire e, ovviamente, muoversi. Sì, anche loro si spostano, migrando (sempre più spesso) in cerca di opportunità di crescita, conoscenza, lavoro. Ecco allora Milano, pronta a soddisfarli, accogliendoli in quattro appartamenti super attrezzati in VIR (Viafarini-in-residence). Assegnate ad artisti, curatori e critici (italiani e non) le residenze fanno parte di un progetto volto a promuovere la mobilità artistica e a offrire al pubblico italiano il risultato di questo scambio di pratiche creative e curatoriali diverse. Selezionati per mezzo di una candidatura (va bene anche una raccomandazione personale da parte della Signora Abramovic o del Signor Creed), gli artisti convivono diversi mesi proprio con l’obiettivo di fare ricerca, approfondire e (s)cambiare il proprio linguaggio. L’esperienza condivisa si conclude con un Open Studio (mi raccomando, da non chiamare collettiva) in cui ogni inquilino esprime la propria riflessione, risultato del confronto col (florido?) contesto milanese. Allo stesso modo, VIR propone open calls per sguinzagliare artisti e curatori del Belpaese in analoghe residenze per artisti all’estero.
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that’s contemporary mappa l’arte contemporanea a Milano dal 2011.
that’s contemporary è un progetto curatoriale in forma di agenzia di produzione.
that’s contemporary commissiona, produce e cura progetti a metà strada tra la pratica artistica e un uso creativo delle tecnologie e dei meccanismi della comunicazione.
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