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25
settembre 2018
THAT’S STORIES
That's contemporary
Quando la pietra diviene “tempo allo stato solido”: il progetto di Mattia Bosco per un ex cimitero torinese
di Elisabetta Rastelli
di Elisabetta Rastelli
Nelle sculture di Mattia Bosco, lasciate per lo più allo stato grezzo, si percepisce immediatamente quello che è il suo pensiero: la pietra è tempo allo stato solido. La roccia custodisce segretamente la storia del mondo, essa è contenuta nelle venature, nelle sfumature e nei colori che troviamo nelle parti più interne. Bosco non fa altro che soffiare via la superficie, portando alla luce la forma della roccia.
La ricerca di Bosco è tesa a restituire la facoltà arcaica intellegibile degli elementi primari; è dunque facile comprendere perché questi lavori si trovino esposti nell’ex Cimitero San Pietro in Vincoli, un luogo denso e binario, se non molteplice, all’interno del quale pietre e terra elevano allo stato spirituale la condizione umana.
La luce per l’artista vive nei frammenti di mica che scopre esistere nelle profondità delle pietre e che diventano poi elementi semantici propri dell’opera d’arte. Le sculture che vediamo esposte non sono dunque lotte per liberare figure dai blocchi di marmo, il suo è un agire che non si oppone al compimento perché lascia la forma essere, assecondando la linea naturale che la roccia comanda.
Mattia Bosco, Sezione aurea, Official Image, Torino, 2018
Attraverso l’intervento di Mattia Bosco la materia, che è necessariamente limitata, smette il proprio abito mutando sostanza, ma non senso e contenuto. Ci troviamo quindi in un territorio d’azione che si oppone all’invasività per muoversi invece lungo la linea del ricongiungimento della forma con l’idea di forma.
Lo stesso materiale che l’artista sceglie mantiene concettualmente questa doppia natura, essendo contemporaneamente nobile (marmo e oro) e umile poiché scarto di cava, roccia rintracciata per sorte e oro che sempre appartiene per nascita alle profondità terrestri. Proprio la presenza dell’oro però funge da salvacondotto per un transito nello spazio sacrale; il prolungamento ad opera dell’artista permette alla pietra di mutare e divenire spirituale, abbandonando il rigore logico e primitivo.
Questo progetto espositivo di Mattia Bosco, a cura di Federica Barletta, è stato realizzato dalla galleria Ncontemporary con il supporto di That’s experience e la collaborazione con Il Mutamento Zona Castalla e ISAU.
Elisabetta Rastelli
MATTIA BOSCO | MATERIA INTENSA
Curatela: Federica Barletta
Opening: Venerdì 28 settembre
Date: 28/09/18 al 12/10/18
Dove: Ex Cimitero San Pietro in Vincoli | Via San Pietro in Vincoli 28 – 10152 Torino
La mostra sarà visitabile fino al 12 ottobre su appuntamento
info: + 39 347 0016755 | ncontemporary.com