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dal 25.IX.1999 al 3.X.1999 Il viaggiator curioso Pralormo (to), Castello di Pralormo
torino
Il Castello di Pralormo: lo scenario più coinvolgente ed affascinante per la mostra più breve, purtroppo, di quest'inizio d'autunno ricco di interessanti iniziative culturali in Piemonte
Il Castello è sempre stato abitato dalla famiglia dei Conti Beraudo di Pralormo, che tuttora vi risiedono e lo conservano attraverso un continuo percorso di restauri.
Nel 1985 i proprietari pensarono di restaurare la struttura in modo da poterla utilizzare sia per uso privato che per temporanee locazioni a terzi. Recentemente si è iniziata un’attività di esposizioni temporanee che permette un’apertura parziale al pubblico e quindi la fruizione del giardino e dell’Orangerie. Gli argomenti delle esposizioni sono connessi con il luogo e le sue tradizioni, così negli anni passati sono state ospitate rassegne su giardini di agrumi e di rose, sull’arte del tè nel mondo, sui segreti del vento, fino alla magnifica mostra “Maharaja, l’India al Castello di Pralormo “, nell’ottobre 1997, che ha trasformato l’Orangerie, i giardini, la serra e le scuderie del Castello in un paesaggio indiano.
Lasciamo a Consolata Pralormo descrivere il tema dell’esposizione di quest’anno “Il viaggiator curioso“: “ogni evento a Pralormo è per me un’esperienza affascinante di ricerca e di ideazione, un’occasione di contatti e conoscenze… ora partiamo insieme per mete insolite o molto conosciute, in mongolfiera, in treno oppure al volante… spinti dalla curiosità che animava gli antichi viaggiatori e dalla passione che oggi trasforma tutti in pionieri ed esploratori!! “
Come per gli eventi presentati al Castello negli anni scorsi, anche quest’anno il tema della mostra (il modo, lo stile, il fascino del viaggio…) trae ispirazione da due personaggi di famiglia. Carlo Beraudo di Pralormo, ambasciatore a Vienna e a Parigi (1821 – 1831), che viaggiò in grande stile con carrozze e bagagli particolari: un baule che diventa scrivania per permettere di scrivere importanti relazioni da inviare al Re, diari di viaggio, guide del viaggiatore e tutto ciò che allora rendeva i lunghi viaggi più confortevoli.
Edoardo Beraudo di Pralormo che inseguì e realizzò il sogno di costruire un treno in miniatura fra il 1890 e il 1940… un treno che attraversa paesaggi ideali, luoghi sognati e che interpreta il desiderio di viaggi e mete speciali.
Per chi ama scoprire il mondo, dai gioielli di nicchia nascosti in qualche posto per lo più sconosciuto alle grandi realtà turistiche, vedere i ricordi delle proprie villeggiature è forse bello quanto viaggiare…e la mostra a Pralormo permette sia di ammirare tante piccole meravigliose curiosità, sia di volare con la fantasia, aiutati da mongolfiere, treni, auto principesche…
Ci sono rifacimenti di treni famosi come l’Orient Express, ma anche modellini da collezionismo…ci sono pranzi in crociera ricostruiti e yacht anni ’30…
Si parte per “viaggi guidati dalle stelle” con cannocchiali antichi, carte, sestanti e mappamondi, ma anche telescopi moderni per vedere le stelle veramente…
Una mongolfiera volerà sul Roero e una mostra sul volo in mongolfiera (“La grande storia del volo in pallone – Dai pionieri a Bertrand Piccard, due secoli di straordinarie avventure sulle ali del vento “) ne illustra la storia e le avventure attraverso preziosi documenti ed oggetti.
L’esposizione comprende il nucleo principale della raccolta di proprietà della famiglia Caproni di Taliedo, in parte conservata presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni di Trento Mattarello. La mostra si compone essenzialmente del seguente materiale, globalmente rarissimo e datato tra il 1783 e la fine dell’ottocento: oltre duecento stampe, editti, manifesti e documenti (alcuni pezzi sono addirittura unici), una cinquantina di libri sul tema, piatti e suppellettili varie di porcellana settecentesca, una collezione di tabacchiere e altri portaoggetti con scene di aerostatica finemente incise o smaltate, alcuni orologi da tavolo a forma di aerostato, medaglie, monete e pezzi filatelici, lettere trasportate in pallone durante l’assedio di Parigi del 1870.
Pannelli descrittivi accompagnano il visitatore nell’itinerario dell’esposizione, che si conclude con un’ampia documentazione riguardante il recentissimo giro del mondo in pallone senza scalo compiuto da Bertrand Piccard e Brian Jones tra il 1° e il 21 marzo 1999.
Nella serra sono ospiti “i viaggi dei cacciatori di piante”, quelli che nel 1700 partivano dall’Inghilterra per tornare trionfanti con spezie ed essenze rare.
Potete visitare carrozze e bagagli eccellenti: la “Rolls Royce gialla” protagonista del film con Ingrid Bergman, la Fiat del 1902 della Principessa Letizia Savoia Bonaparte, ma anche la “Temperino”, piccola auto da corsa primordiale…
Un giardino Belle Époque, con antiche vasche delle terme di Acqui, evoca il fascino delle terme e tanti sono gli spazi per momenti evocativi e luoghi dell’infinito…
All’interno di una manifestazione dedicata al tema del viaggio non può mancare un appuntamento con i sapori del mondo a tavola: ogni giorno al Castello sarà possibile degustare i piatti prelibati di un Paese ogni volta diverso, seguendo un itinerario che attraverserà i continenti.
Alcuni pittori espongono le fantasie dei viaggi, tra acquerelli e bagagli d’artista. La collezione “Metafora di viaggio” nasce nel 1993: in quell’anno Paolo Cotza propone ad alcuni artisti dell’area torinese di intervenire su una valigia, a loro consegnata, per dare vita a opere autonome, legate però da un elemento comune. Un’iniziativa a prima impressione assai affascinante, infatti le numerosissime valigie raccolte negli anni da Paolo Cotza sembrano attendere nient’altro che i loro “viaggiatori”.
Partiamo, dunque, insieme per una nuova avventura… un viaggio particolare che toccherà tanti paesi, farà intravedere mete insolite o molto conosciute… mostrerà come si viaggiava un tempo, ma anche come si viaggia oggi… spinti dalla curiosità che animava gli antichi viaggiatori e dalla passione che oggi trasforma tutti in pionieri ed esploratori!!
Un’ultima nota: l’ultima mostra, sull’India e i suoi paesaggi, due anni addietro ha avuto trentamila visitatori in una settimana, record di affluenza rapportato alla durata; ed allora, pur consapevoli che le cose belle durano poco, perché non prolungare le splendide iniziative di Pralormo?
claudio arissone
Periodo: sabato 25 settembre – domenica 3 ottobre 1999
Orario: 10-18 (sabato e domenica 10-19)
Sede: Castello di Pralorrmo – Pralormo (To)
Ingresso: £. 15.000 (ridotti £. 5.000)
Informazioni: tel. 011/887740; fax 011/884870 — pagina web: www.reggecastelli.com
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