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Torna a Torino, negli articolati spazi di Gagliardi Art System, Daniele D’Acquisto, all’interno di una rassegna coordinata da Pietro Gagliardi che vede la contemporanea presenza di sei artisti legati alla sua galleria, presenti in “High resolution” con mostre personali e installazioni site-specific.
Congiungono oggetti reali che apparentemente non sono connessi da alcun vincolo di natura pragmatica; contestualmente s’insinuano nello spazio della fruizione visiva dello spettatore con un approccio che risente anche delle regole dell’architettura. Sollecitano poi una speculazione teorica sul fare scultura oggi, ma principalmente su un binomio improcrastinabile – la relazione tra massa materica e forma, naturalmente –, senza tralasciare le suggestioni di uno scenario polimaterico e impraticabile, se non dallo sguardo degli astanti. Le stringhe – “reverse” che Daniele D’Acquisto ha concepito in tempi recenti e che oggi trovano spazio in uno degli ambienti apparentemente dismessi di Gagliardi Art System palesano questi orientamenti, insieme a serie di indagini che rivelano l’organizzazione analitica di un ambiente espositivo, grazie a corpi variabili che innescano improvvisi scatti, egemonie e contatti inaspettati svelati dalle fasce di un materiale ricco di potenzialità e apparentemente fragile come il legno.
Virtualmente si tratta di un flusso che potrebbe non terminare mai, anche perché le stringhe fagocitano e rielaborano la fisionomia di una serie di oggetti appartenenti a un quotidiano deliberatamente esibito, anche nella sua dimensione propriamente domestica.
Sono elementi di uso comune, reliquie di una memoria ancora attiva, e per certi versi inespressa. Sabbia, blocchi legno, tronchi, coperte di lana, brandelli di cartoni assemblati a tavole, contenitori, strati di plastica: sono questi i materiali che si adattano alle conformazioni delle stringhe, posizionandosi nei pertugi, slabbrando il circuito, smagliando l’apparente ordine precostituito.
Lo scarto concettuale, e operativo, rispetto alle opere precedenti è proprio questo: dapprima gli elementi di legno erano difatti concepiti virtualmente, e poi realizzati, per adattarsi agli oggetti scelti per completare l’installazione. Quelle usate per quest’opera sono materie elementari, semplici, recuperate dall’artista nel proprio studio. Materie riciclate e riciclabili, che tautologicamente diventano parte integrante e sostanza necessaria dell’opera stessa.
Perciò le stringhe fagocitano, in un percorso apparentemente lineare, brandelli di realtà e immaginazione, rudimenti feriali e porzioni di spazio assolutamente tangibili, tanto che a loro volta gli oggetti connettono nuove stringhe. Da qui il titolo scelto per l’opera: Reverse, ovvero invertire. Cosa? Certamente un ordine precostituito, a sua volta manipolato per dar vita a un percorso che, secondo lo stesso D’Acquisto, “non sarà univoco”. In contemporanea, come accennato, installazioni e interventi di Giuliana Cunéaz, Glase / Kunz, Ralf Kaspers, Frank Thiel e Fabio Viale.
Lorenzo Madaro
mostra visitata il 2 dicembre 2014
Dall’8 novembre 2014 al 10 gennaio 2015
High resoluzion. Daniele D’Acquisto
Gagliardi Art System, Torino
Via Cervino 16, Torino
Info: 011.19.70.00.031 – gallery@gasart.it