Il video è per
Rä di Martino (Roma, 1975) un naturale mezzo d’espressione. Lei stessa spiega che “
il mio interesse per le immagini in movimento deriva da una riflessione sugli effetti che esse hanno su di me, come anche sugli altri, ma anche da una genuina passione per il cinema e il video”. Lavorare con questo mezzo comporta “
lucidità e consapevolezza su quanto ci circonda”. È stimolante esaminare le modalità attraverso le quali i media agiscono sull’inconscio, imprimendovi segni.
Ogni mostra è un progetto incentrato su un tema specifico. In questo caso si tratta di
The Night Walker (titolo ispirato da un horror movie di serie B), che evoca la memoria di una figura ricorrente in molte poesie e racconti preromantici. Trasferito nel mondo contemporaneo, il cavaliere è immerso in un’atmosfera dark, segnata dall’angoscia, dall’incertezza, dalla perdita dell’identità: l’errare diventa dunque un mezzo per fuggire dalla vita reale.
Di Martino ha scritto una fiaba moderna: il protagonista è un uomo che ha paura di tutto e che, per sentirsi bene, prova il bisogno di leggere notizie sulla breve vita e sulla morte drammatica di persone di successo. Solo in questo modo, appropriandosi della tragicità, gli sembra di riuscire a comprendere meglio la propria esistenza, così da poterla vivere con maggior intensità.
Due momenti in particolare segnano il racconto, narrato dalla
voice over di Stephen Campbell Moore: la nascita e la morte di Marilyn Monroe e l’ossessione della madre del poeta Rimbaud, che era solita sdraiarsi sulla propria tomba. Il protagonista sceglie, invece, di giacere nell’oscurità del bosco: in questo modo riesce a esorcizzare la paura e il ritorno a casa gli dà la gioia necessaria per affrontare la vita.
Nello spazio della galleria sono disposti due schermi. Su uno di essi scorre la storia, che alla fine si condensa nella figura del protagonista, fissata in un fermo immagine per diversi minuti. Sul secondo schermo, dialetticamente, in modo giocoso e ironico, sono mostrate le fasi di elaborazione della canzone che il duo londinese Smoke Machine compone sulla base della storia. Viene seguito ogni passaggio, mentre si ode la voce fuori campo dell’artista che fa da accompagnamento ideale.
La mostra è completata da un ciclo di fotografie della tomba di Marilyn, sviluppato a partire dal 2004. Le immagini, di diverso formato, scattate da differenti angolazioni, riprendono la tomba, dall’aspetto anonimo, che custodisce le spoglie di un’icona dell’inconscio collettivo. In occasione della mostra è stato inoltre realizzato un 45 giri della canzone, prodotto in edizione di 500 esemplari.