La sacralità, il femminino, il mondo islamico: i tre elementi si combinano nella ricerca di Patrizia Guerresi Maimouna, che si esprime mediante il linguaggio della scultura, della fotografia e del video. Il comun denominatore dei lavori è la volontà di recuperare un punto di riferimento, divenuto necessario data la perdita di una dimensione assiologia che caratterizza il mondo contemporaneo. Guerresi si rifugia nello spazio interiore, dove è possibile trovare una sacralità autentica: le sue figure femminili palesano equilibrio e armonia, paiono rispondere ad una domanda originaria, sono simboliche, richiamano una purezza ascetica. Il mondo islamico è assolutamente privo di connotazione politica; piuttosto rappresenta una cultura originaria ideale: il colore bianco è indizio di trasparenza e luce, il nero è la cifra dell’enigma.
Sul contrasto tra i due colori, che caratterizza il lavoro di Guerresi, è impostata anche la mostra Mystic Body: l’elemento mistico suggella la perfezione cosmica, fuori della razionalità, nel segno dell’ineffabile. Il corpo trascende la sua realtà materiale e diventa esso stesso il tramite tra l’uomo e l’universo. In una sala della galleria sono concentrati due gruppi di opere scultoree, White Kunta e Black Kunta: due figure femminili, avvolte da abiti bianchi, appoggiate sul pavimen
tiziana conti
mostra visitata il 29 marzo 2007
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