Più da vicino, bisogna fare uno sforzo per mettere a fuoco le migliaia di punti, affiancati uno all’altro, in un insieme dall’effetto ipnotico. La sensazione si rafforza quando s’infila la cuffia e si fa partire il CD, nel lettore appeso di fianco all’opera.
E’ una mostra che gioca con i sensi, questa di Maria Bruno, allestita alla Galleria Carbone.To. Con l’udito e la vista, principalmente, in un gioco di stimolazione percettiva dell’osservatore, nel segno del tradizionale connubio tra arte e illusione.
Il lavoro svolto dall’artista è basato sulla sovrapposizione e l’integrazione tra l’opera pittorica e le campionature sonore. Ad ogni colore di fondo, corrisponde un suono continuo, mentre ai punti corrispondono suoni intervallati, che mutano la percezione sonora da quadro a quadro, anche a seconda della dimensione dei punti stessi.
Naturalmente non sono arie di Bach o di Mozart ad accompagnare la visione delle opere ma suoni elettronici, musiche sperimentali che possono risultare un po’ monotone ma che rispecchiano bene il tipo di ricerca sonora e visiva della Bruno, che si spinge ad esplorare il complesso ambito delle sensazioni mentali, evidenziando, con una sorta di pratica illusionista, i differenti metodi percettivi che a volte adoperano l’occhio e la mente umana. Provare per credere.
Bruno Panebarco
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