Categorie: torino

fino al 15.I.2004 | Thorsten Kirchhoff | Torino, Galleria Alberto Peola

di - 3 Dicembre 2003

Vecchia come l’arte stessa, la pratica del riuso di ‘testi’ preesistenti (siano essi immagini, sequenze cinematografiche, suoni o parole) ha assunto negli anni ’80 la perentorietà di una dichiarazione programmatica. “Tutto è stato fatto, non ci resta che ripetere e ricombinare l’esistente” è stato il ritornello di tutto un decennio.
Oggi, nell’epoca del digitale, del cut&paste, del remake di Psycho, del ‘nuovo’ maggiolone e della ‘nuova’ mini, la ‘ripetizione differente’, evoluta nel frattempo in cover theory, non è più un imperativo, ma una pratica quotidiana e quasi banale.
Formatosi a Copenhagen nei primi anni Ottanta (ma attivo in Italia dal 1984), Thorsten Kirchhoff è esponente di rilievo della generazione che gestisce questa transizione. Kirchhoff individua il suo database nel cinema, con una predilezione (non esclusiva) per il noir hollywoodiano: un archivio immenso di temi e di fotogrammi, su cui lavora principalmente con i mezzi della pittura, pur non disdegnando di giocare occasionalmente con altri linguaggi, dalla scultura all’installazione al cortometraggio.
Le opere proposte da Peola, tutte del 2003, lavorano in maniera diversa su tre distinti sottotesti. I quadri riprendono fotogrammi da Blow Up di Michelangelo Antonioni, combinando una pittura sciatta e impersonale con curiose estroflessioni concentrate negli occhi dei personaggi o lungo le direttrici della composizione, quasi a rendere percepibile quell’insistenza dello sguardo che è il tema centrale di tutto il film.
Meno evidente la ripetizione in Lifeboat, la piccola scultura che accoglie lo spettatore all’ingresso della galleria. Una flebo mezza piena, con una barca lignea in miniatura, si assume il difficile compito di riproporre l’inquietudine dei protagonisti di Lifeboat di Alfred Hitchcock (I prigionieri dell’oceano, 1943), che alla solitudine del naufragio sommano quella generata dalla reciproca diffidenza.
Nasce infine da un film (in preparazione) dello stesso Kirchhoff, dedicato alla convivenza tra uomo e tecnologia, l’Mst – Ministero della Sanità e Trasporti: una normalissima scrivania da ufficio, grigia e demodé come la sua destinazione, ibridata con una pianta che vi si innesta in più punti. Un evidente sberleffo al plumbeo razionalismo di tanto design (cui sembra opporre una rivincita del floreale), fatto però con la lucida consapevolezza della sua natura di mostro, blasfemo e inquietante.

articoli correlati
Cover Theory. Intervista a Marco Senaldi

domenico quaranta
mostra visitata il 26 gennaio 2003


Thorsten Kirchhoff
Torino, Galleria Alberto Peola, via della Rocca 29
orario di visita: da lunedì a sabato, 15.30 – 19.30 – mattino su appuntamento
per informazioni: tel. 011 8124460 – fax. 011 8396467 – email. a.peola@iol.it


[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Andrea Fogli, figure senza nome: la mostra alle Gallerie Riunite di Napoli

Dare un corpo e un volto alla memoria ancestrale: le opere di Andrea Fogli, tra sculture di terracotta e disegni…

29 Dicembre 2024 9:20
  • Arte contemporanea

Giulio Boccardi. «Credo che in noi esseri umani r-esista una visione della natura primitiva»

In occasione di "Il rituale", primo atto del progetto "Sodalizio" che ha preso vita presso Boccanera Gallery, incontriamo Giulio Boccardi…

29 Dicembre 2024 0:02
  • Moda

Louis Vuitton × Murakami: la nuova collaborazione tra arte e moda

Louis Vuitton e Takashi Murakami insieme, per una nuova collezione tra arte e moda, a 20 anni dall’ultima collaborazione: le…

28 Dicembre 2024 12:20
  • Mercato

Stranger Things! Gli oggetti più curiosi passati all’asta nel 2024

Dinosauri, gioielli reali, cimeli cinematografici e sportivi. La nostra rassegna dei lotti insoliti aggiudicati all'incanto, da gennaio a dicembre

28 Dicembre 2024 11:29
  • Attualità

Un anno di arte e cultura: le notizie che hanno segnato il 2024

Un anno bisestile che ha unito farsa e tragedia: i momenti salienti del 2024 nel mondo dell’arte e della cultura,…

28 Dicembre 2024 11:00
  • Fotografia

Other Identity #140, altre forme di identità culturali e pubbliche: Rachele Gabrielli

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

28 Dicembre 2024 10:20