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fino al 15.II.2004 | Africa. Capolavori da un continente | Torino, Galleria d’Arte Moderna

di - 24 Ottobre 2003

Provengono dall’intero globo le oltre quattrocento opere esposte alla Gam di Torino. Coprono un arco di tempo che pare infinito: dal primo millennio a.C. fino alle soglie dell’Ottocento. La mostra Africa è suddivisa in quattro sezioni, a occupare ben tre piani del museo.
Con I grandi regni guardiamo all’arte africana antica: le terracotte Nok (VI-VII sec. a.C.) e le sculture-ritratto – ornate da cesellate scarificazioni – della città di Ife, provenienti dall’attuale Nigeria, poi i pezzi Tada, Igbo-Ukwu ed Esie. Trionfano il bronzo e l’avorio nelle produzioni “classiche” e nei rilievi Edo del Regno del Benin (XIV-XIX sec.), frutto della razzìa attuata dall’esercito della corona britannica nel 1887, quindi (!) di proprietà delle istituzioni museali europee. Esili ed elaborate sono le figure lignee dei Dogon del Mali (XI-XV sec.), rudi quelle dei Mbembe, grottesche quelle in pietra tenera dei Sapi e degli Sherbro della Sierra Leone.
La seconda sezione è quella più chiaramente coloniale: le teche sono colme dei tesori del Collezionismo delle Corti Cinquecentesche e gli avori afro-portoghesi. Splendide manifatture intarsiate, commissionate dall’Europa o più semplicemente sottratte ai regali proprietari africani: cucchiai e olifanti, saliere e forchette, gioielli atti a soddisfare il gusto per l’esotico degli antichi potentati del vecchio mondo, dai Medici agli Asburgo.
Con la parte dedicata a Gli artisti del Novecento e la scoperta del Primitivismo si potrebbe giustificare l’allestimento alla Gam della mostra. E tuttavia, il gradiente di ovvietà è piuttosto palese: qualche opera dei “maestri”, a testimonianza del furore collezionistico (il cui capostipite fu indubbiamente Paul Guillaume) e del demone dell’ispirazione che grandi artisti europei sopirono grazie all’art nègre, “scoperta” all’Esposizione Universale di Parigi del 1889. Figurano così lavori di Picasso, Matisse, Leger, Modigliani, Brancusi, Giacometti, Derain, Moore, Laurens e Lipchitz, oltre a certe statuette attribuite a Gauguin. Un peccato che i pezzi presentati siano relativamente pochi e spesso non proprio pregiati: nel caso di Modigliani, per esempio, la serie delle Cariatidi sarebbe potuta essere presentata meglio, piuttosto che esporre un olio su cartone, due disegni e un gouache.
Infine, la sezione dedicata all’Arte Africana tra Ottocento e Novecento, secondo potenziale giustificativo dell’iniziativa piemontese: 120 opere che superano l’approccio crono-topografico per diventare tematico, nel tentativo di svuotare le etichette affibbiate dalla critica occidentale (art nègre, tribale, arte primitiva). Gran parte di questi lavori provengono, tuttavia, da collezioni e musei europei e statunitensi, a riprova del carattere almeno implicitamente etnocentrico della rassegna. Fra di essi spiccano – anche grazie all’allestimento sensazionalistico – alcune maschere Kongo, ove si ricorre a materiali come vetro e chiodi metallici, a testimonianza della capacità di integrare acquisizioni tecniche recenti in oggetti d’uso sacrale e tradizionale. Allora perché non spingersi più in là col moderno, a lambire magari il contemporaneo: la scena africana non è certo priva di artisti degni di nota. Ciò vale, ci pare, aldilà del fatto che le iniziative collaterali alla mostra prenderanno in considerazione altri aspetti della produzione artistica recente del continente.
E dunque le polemiche a Torino hanno infuriato, soprattutto –e ne abbiamo dato notizia- sulle pagine del settimanale Torinosette.

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Africa. Capolavori da un continente
A cura di Ezio Bassani
Allestimento di Carlo Viano e Ferdinando Fagnola
Galleria d’Arte Moderna
Via Magenta, 31 – Torino
Orario: dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 19 (chiusura della biglietteria alle 18) – Biglietto: intero euro 7,50, ridotto euro 5,00/3,00. Prevendita TicketOne (costo euro 1,20 aggiuntivo): www.ticketone.it – numero verde 899500001
Informazioni: tel. 011-4429518 – http://www.mostraafrica.it
Catalogo ArtificioSkira, euro 38 in mostra, euro 68 in libreria. Testi di E. Bassani, A.M. Bouttiaux, S. Eisenhofer, O. Eluyemi, F. Fagnola, P. Guillaume, A. Kourouma, S. Malatesta, M.G. Messina, J.L. Paudrat


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  • La mostra poteva essere un'ottima opportunità per distinguersi nel panorama degli studi storico artistici italiani, che di solito prendono poco in considerazione gli ambiti extraeuropei. Peccato che abbia suscitato tante polemiche...

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