Il pubblico si muove curiosamente, tra i quattro piani del Museo d’Arte Orientale, alla ricerca delle opere di artisti contemporanei. Lo spettatore deve compiere un percorso di indagine, impegnarsi nell’esplorazione di un ambiente, esaminare le possibilità di attivare un’operazione concettuale nel dialogo tra due realtà distinte. Alla collettiva curata da Francesca Solero e Elisa Lenhard, i viaggi, reali e immaginari, custodi dell’altrove che nutre lo spirito, sembrerebbero rappresentare ogni verosimile possibilità che muove l’invenzione. Allestita come una quête che pare interrogarsi dinamicamente su se stessa, la mostra si nutre di scambi, omaggi e tensioni dialettiche tra opere contemporanee, allestimento museale e contenuti estetici delle esperienze artistiche orientali. Itinerante per vocazione, trasferirà i video negli ambienti della metropolitana di Torino e, in seguito, a Edimburgo, Maribor, Rotterdam, Bordeaux, Tirana e Glasgow.  .
Gosia Turzeniecka presenta una serie di Polaroid, acquerelli che assumono la forma di fotografie. Una sorta di rivisitazione turistica della creatività rinnova il rapporto dell’artista contemporaneo con le categorie di testimonianza individuale, di osservazione del paesaggio e di riproducibilità tecnica.
Andrea Massaioli contrappone una scultura da perturbanti connotati fantascientifici, Bambina e Coda, con un’opera orientale di impianto religioso. Il risultato che ne scaturisce è la messinscena di un immaginario itinerario temporale, inscritto in un contesto votivo.
Michael Höpfner, Walking artist, frequenta luoghi decentrati e marginali, seguendo le vie dei pellegrini e i percorsi delle carovane. Registra poi i cambiamenti, ripercorrendo le tracce dei suoi iniziali spostamenti. I negativi fotografici in mostra invitano lo spettatore ad osservare con una lente d’ingrandimento. Località periferiche, se considerate come i momenti di un passaggio iniziatico, conservano i segni dell’esistenza e il valore ancestrale di ogni esperienza comunitaria.
Maurizio Cilli e Cosimo Veneziano intervengono all’interno della collezione del museo, ricostruendo, attraverso una stampa in 3D, la parte mancante di uno Stupa, monumento buddhista.  Di questa rivitalizzazione dei legami tra contemporaneità e archeologia è parte integrante anche una sorta di libro di istruzioni, Imago Mundi, esposto accanto all’opera.
Nell’installazione di Ilana Halperin si può udire, tra i suoni registrati su una barca che attraversa un ghiacciaio, la voce della prima donna che sciò al Polo Nord. Di lei si persero le tracce alcuni anni dopo, proprio nei luoghi mostrati dal video. Simbolo estremo dell’esigenza del viaggio come scoperta, l’opera d’arte rappresenta l’inevitabile rischio che si cela nella conoscenza di sé e del mondo, nella vana ma ineludibile ricerca della verità .
ivan fassio
mostra visitata il 6 giugno 2012
dal 6 giugno al 15 luglio 2012
TorinOver012
Autori: Rebecca Agnes, aiPotu, Paola Anziché, Franco Ariaudo, Diego Canato, Maurizio Cilli, Donika Çina, Claudio Conti, Marco Cordero, Simona Da Pozzo, Michele Dantini,Misha de Ridder, Julien Discrit, Ilana Halperin, Michael Höpfner, Michael Höpfner, Hilario Isola, Matej Jarc, Erion Kadilli, Judit Kurtág, Andrea Massaioli, Matteo Norzi, Antonio Rovaldi, Eastern Surf, Gosia Turzeniecka, Eric Van Hove,Cosimo Veneziano, Kathrin Wolkowicz
MAO Museo d’Arte Orientale
Via San Domenico 11 (10122) Torino
Orari: da martedì a domenica, 10:00/18:00
Info: +39 0114436927 – mao@fondazionetorinomusei.it – www.maotorino.it