Una mostra, questa di
Xavier Veilhan (Lione, 1963; vive a Parigi), che annuncia e crea un’attesa per un video che sarà proiettato solo in occasione della ormai prossima Artissima. L’artista francese trascura le sue grandi sculture pluri-poliedriche e occupa con esigue opere il quarto piano dello scrigno di
Renzo Piano, sofisticata struttura in legno, metallo e vetro caratterizzata da un tecnologico progetto di schermatura della luce esterna.
I lavori esposti sono i modelli utilizzati per narrare il viaggio onirico del protagonista dell’annunciato filmato: un musicista che raggiungerà il mare e lo solcherà a bordo dello Stealth, la barca di regata appartenuta a Giovanni Agnelli. Chi è appassionato di aeronautica ricorderà che Stealth è anche il nome di una tipologia di velivolo progettato al fine sfuggire al controllo dei radar; il significato del termine,
Furtivo, è il titolo della mostra e lascia presagire l’atmosfera della visione che il musicista desidera realizzare.
Il viaggio inizia al Lingotto, probabilmente sulla suggestiva rampa elicoidale progettata dall’architetto
Mattè Trucco per permettere alle automobili di raggiungere la pista, un doppio rettilineo di oltre 400 metri sul tetto dell’edificio.
L’artista inizia a lavorare su questi dettagli architettonici nel 2005, ma per la mostra realizza una serie d’immagini dette
Papiers. Si tratta di grandi cartoncini sovrapposti, abilmente intagliati, per restituire attraverso una stessa sequenza cromatica il rilievo della profondità , con grandi zone di luce e masse fluttuanti degli elementi rappresentati: dai pilastri e dalle aperture della rampa al mare e alla baia di Genova. Il tutto sostenuto da invisibili spilli, che segnano un flusso di energia in una ricerca dai contenuti essenziali.
Più interessanti le sculture di piccole dimensioni, realizzate con la tecnica della stereolitografia 3d. Questo metodo permette di far “modellare” complicate figure al computer, che trasforma in solido tridimensionale i dati inseriti. Cavalli dal profilo frastagliato come per effetto di una distorsione ottica e calessi dalle ruote aguzze e irregolari appaiono esili su immacolati piedistalli. Il dichiarato omaggio al dinamismo boccioniano appare forzato nelle sagome svuotate, con elementi concavi e convessi che s’intersecano senza un senso apparente.
I temi del movimento e del trasporto, accostati alla produzione di massa e alla sua evoluzione, sono le linee guida del video. A questo punto attendiamo di poter osservare come unifichi le varie discipline artistiche coinvolte.