L’artista racconta e si svela attraverso l’utilizzo dei tradizionali disegni geometrici, la vegetazione e la fauna tipici della tradizione islamica quali: fiori, rami, pavoni, e uccelli che diventano ornamenti di barelle e strutture di metallo per trasformarsi in lampade e opere d’arte che si guardano e si parlano l’un l’altra.
Tutte le opere costituiscono la tela di una narrazione “universale”, antica, tramandata oralmente di generazione in generazione. Entrando in questo giardino rigoglioso di fiori variopinti e alberi sui quali, tradizionalmente, spesso si posano piumati uccelli solari beneaguranti, iniziamo a percepire ambiguità , contraddizione. Gli ornamenti floreali, cornice della narrazione, dovrebbero costituire una specie di catena protettiva che delimita uno spazio benefico, entro cui l’individuo è protetto da ogni influsso maligno. Invece noi vi troviamo, sì degli uccelli, simbolo di immortalità , ma non propriamente beneauguranti: specchio della propria società questo luminoso giardino idilliaco ospita un pavone, simbolo di vanità e tutta una serie di uccellini morti. Percepiamo che la narrazione è malata: gli stessi supporti alle opere rimandano ad arredi ospedalieri, quali barelle e sostegni per attrezzature mediche. Morte e sofferenza si scontrano con la bellezza dei dettagli degli ornamenti, con la luminosità dei colori accesi e con la pulizia e l’ordine rigoroso della disposizione delle opere che interloquiscono in perfetta simmetria e sintonia tra loro.
Sara De Paoli
mostra visitata il 15 ottobre 2012
dal 28 settembre al 17 novembre 2012
Adeela Suleman
Galleria Alberto Peola
Via Della Rocca 29 – (10123) Torino
Orari: da lunedì a sabato dalle 15.30 – 19.30 (mattino su appuntamento)
Info: 011 8124460, info@albertopeola.com, www.albertopeola.com
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