È il Primo Maggio. Un grande macigno gonfiabile viene trascinato e sospinto da una folla festosa e divertita per le vie del centro di Torino. Sopra di esso, a caratteri cubitali, c’è scritto “crisi”: rimbalza, rotola, fino a sgonfiarsi, e la crisi sembra uno spauracchio lontano. È una delle ultime sequenze del filmato May Days in Turin 1981-2013, realizzato da Piero Gilardi, ultima acquisizione della Videoteca GAM. Il videodocumentario (40 min. circa, a colori) è la testimonianza delle azioni di Piero Gilardi in occasione dei festeggiamenti del Primo Maggio torinese. Intervallato tra riprese in diretta e montaggi in sequenza, il video è a metà tra il documentario e la celebrazione delle forme di produzione artistica nate spontaneamente, al di fuori dei circuiti legati alle gallerie. Gilardi tributa lo spirito di protesta legato alla manifestazione del Primo Maggio, così come i suoi valenti collaboratori e la gente comune che partecipa ai festeggiamenti. I sentimenti delle proteste degli anni Settanta e Ottanta sembrano un ricordo passato, avvolto in un sapore nostalgico di cui il video è partecipe. Molta più gente in piazza negli anni Ottanta rispetto ad oggi, certo; molta più attenzione ai temi caldi della politica e alle modalità di espressione del dissenso. Il video, in qualche modo, intende anche questo, ma non viene detto esplicitamente.
Nelle proteste degli anni passati si scorge a più riprese lo stesso Gilardi, intento a dirigere un cordone del corteo. Si vedono anche fantocci di politici, e politicanti, ormai decaduti, dimenticati. Appare anche Umberto Bossi, nelle vesti di vampiro, Berlusconi, i cartelli contro la Fininvest, Andreotti, simboli e slogan contro la Lega Nord, e poi ancora malefici apparecchi televisivi in gommapiuma con lingue sibilanti, teste di porco e altri animali simbolici da cui la satira italiana ha attinto a piene mani per criticare le azioni di governo. La verve immaginifica di Gilardi non si è spenta a distanza di anni: il video testimonia questa sua attenzione spasmodica ai temi della socialità e del vivere quotidiano. Le forme di creatività collettiva si intrecciano così al valore simbolico che la manifestazione sottende. L’acquisizione del video nella collezione della videoteca è anche un tentativo di sottolineare l’importanza della figura di Gilardi nel panorama nazionale – a Torino, si sa, è sua l’idea del Parco di Arte Vivente. Un video, quindi, all’insegna del sovvertimento, a tratti carnevalesco, del quale il vero protagonista è, oltre Gilardi, chi lavora tutto l’anno, e, almeno un giorno, scende in piazza e manifesta. Elena Volpato, curatrice dell’iniziativa, ha corredato la sala espositiva con gli stessi fantocci originali di Gilardi.
Alessandro Ferraro
mostra visitata il 18 aprile
Dal 27 febbraio al 2 giugno 2016
Piero Gilardi May Days in Turin 1981-2013
Galleria di Arte Moderna, Torino
Via Magenta 31, Torino
Orari: da martedì a domenica 10.00-18.00