La definizione della propria visione del mondo è fondamentale per ogni individuo, ognuno deve potersi esprimere, ma deve anche saper rispettare gli altri in convivenza civile. Gli artisti presentati alla Galleria Maze offrono, come recita la presentazione di Gigiotto del Vecchio, una …proposta della propria visione assieme a quella degli altri. Nel rispetto e nel tentativo di proporre un ulteriore codice di tolleranza e convivenza civile.
Framing my view comprende una serie di artisti che gridano o sussurrano la loro ed altrui diversità, con forza e senso critico Sono presenti in mostra i lavori di: Delia Brown, Ethan Crenson, Christian Flamm, Pamela Fraser, Henrik Plenge Jakobsen, Scott King, Patrick Tuttofuoco, Richard Woods.
Delia Brown presenta il jet set vuoto e superficiale, ritraendone scene e personaggi in modo non convenzionale, forse ammirato, sicuramente con sguardo incuriosito, ma non giudicante. Sicuramente notevole il video di Crenson, trappole per topi che non uccidono ma esaltano e creano sorpresa e movimento, accattivante per chi invece si aspettasse un significato più convenzionale e prevedibile. Il video è già stato esposto al PS1/MoMA in occasione della mostra Greater New York. In Rivolta e negazione, in tre pannelli, si conferma quanto Flamm riporta ad uno stile lontano, anni settanta.
Patrick Tuttofuoco espone una installazione che permette, a chi osserva, di vivere la nostra realtà contemporanea fatta di reti e connessioni: opera e spettatore a confronto non fanno altro che creare istantaneamente il rapporto uomo – tecnologia su cui l’autore focalizza la sua attenzione, nonché sulla capacità di adeguamento delle persone alle strutture che le circondano. Richard Woods presenta una delle sue “alterazioni ambientali” che si richiamano alle decorazioni di interni tipiche anglosassoni, già apprezzate in Italia presso la Fondazione Trussardi di Milano.
Tutti gli artisti presenti in questa collettiva confermano quindi la definizione che Jackobsen (presente alla Maze con una opera) dà dell’arte: …l’arte non dovrebbe limitarsi alle questioni formali. Dovrebbe rappresentare un’alternativa e non un’asserzione. L’arte è uno strumento della critica…, ricordando che l’arte deve stimolare ad accettare il diverso, a porgerci con positiva consapevolezza verso chi dissente dal nostro modo di essere e di esprimersi, imparando a costruire sulla critica e sulla diversità.
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