Le abitazioni costituiscono un luogo di rifugio, di vita, del tempo trascorso in esse da migliaia di persone. E sono proprio queste persone che non vanno dimenticate. Sradicate e costrette a un esilio forzato, sono ricordate dall’artista attraverso lo strumento che in occidente rappresenta per eccellenza la memoria : il libro. Un altro elemento che Dubravka Vidović inserisce tra i mattoni e le pietre degli shikumen sono lavori fatti a maglia o a uncinetto : rappresentazione delle chiacchiere, del tempo trascorso per confezionarli, dell’uso quotidiano che ne viene fatto da chi li utilizza. Si potrebbe anche pensare che l’uso di questi oggetti sia nuovamente legato alla memoria e alla scrittura stessa : la maglia e il ricamo sono espressioni della comunicazione e della preservazione di certe società a tradizione orale che attraverso i punti e ricami tramandano storie e insegnamenti della propria cultura.
Sergio Bonelli pubblica una nuova graphic novel dedicata alla straordinaria vita di Otama Kiyohara, pioniera nell’integrazione tra arte orientale e…
A Milano nasce la Fondazione Emilio Scanavino, per celebrare un maestro del Novecento: si inaugura con una mostra che racconta…
Gli Uffizi di Firenze hanno acquisito per 450mila euro uno dei capolavori del grande Salvator Rosa, a rischio di disperdersi…
Il calendario del 2025 si apre nel segno dell’arte con IFA - Italian Fine Art e BAF - Bergamo Arte…
Jonathan Calugi, Ray Oranges e Alberto Casagrande sono gli artisti italiani di public art a cui Plenitude ha affidato la…
Al Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli, Giulia Piscitelli intreccia simboli religiosi e personali, per interrogare il senso…