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La fotografia Earthrise di William Anders evidenzia come l’uomo contemporaneo stia perdendo progressivamente coerenza biologica; come in un’apparizione surreale, egli vede il pianeta Terra sempre più distante e anonimo. “Earthrise”, curata da Marco Scotini, conferma il PAV come uno dei principali luoghi di riflessione sull’arte contemporanea, l’ecologia di pensiero e la pratica collettiva. Dopo la precedente “Vegetation as a political agent”, incentrata sul recupero storico del significato politico degli ambienti naturali, Earthrise offre uno spunto per comprendere il nesso tra pratica artistica e riconfigurazione della società alla luce dei movimenti ecologici.
La scelta degli artisti, che copre un lasso di tempo tra il 1967 e il 1973, è estremamente indicativa: Gianfranco Baruchello, Ugo La Pietra, il collettivo 9999, Piero Gilardi. Molti gli elementi documentari presenti in mostra, capaci di ricontestualizzare la pratica artistica dei movimenti “pre-ecologici”: Marco Scotini parla infatti di “visioni pre-ecologiche”, ovvero di soluzioni che emergono dagli interstizi della storia, capaci di indirizzare la collettività verso la messa in pratica di queste “visioni”. Spontaneità, coerenza ed efficacia sono i concetti chiave dell’interpretazione dei lavori presenti.
La prova della contemporaneità non svilisce il progetto di Gianfranco Baruchello, Agricola Cornelia S.p.a., un progetto durato dal 1973 al 1983, che insiste sul rapporto tra estetica e politica: un grande appezzamento di terreno coltivato mette in crisi le relazioni tra economia, fruizione estetica e partecipazione collettiva. Baruchello realizza un cortocircuito artistico capace di mettere in discussione la quotidianità e l’efficacia della soluzione politica, privilegiando una soluzione cara ai situazionisti: destabilizzare il sistema produttivo, proporre un’alternativa efficace alla cultura capitalistica, offrire un possibile detournement. I lavori di Baruchello presenti i mostra permettono di definirlo come artista-coltivatore, capace di far nascere nuovi conflitti e nuovi saperi dall’interazione con la natura; lo testimonia Il grano, documentazione video della maturazione del grano, osservato durante l’intero ciclo naturale dalla crescita al raccolto, così come Convivere con la morte?, vero e proprio pendant critico della mostra. I temi introdotti da “Earthrise” si confrontano non tanto con la sfera ideale dell’ecologia, spesso fraintesa, bensì con la pratica dell’agire quotidiano. I progetti di Ugo La Pietra (Recupero e reinvenzione) fungono sia da monito sia da ispirazione: la caratteristica etica dei suoi lavori si pone in parallelo con la pragmatica quotidiana. I tappeti natura di Piero Gilardi sembrano invece invecchiati, complice la loro onnipresenza in ogni evento artistico, perdono la loro capacità critica nel contesto espositivo. Figurano come scenografie teatrali i progetti di 9999, incentrati sull’idea del riciclo e della sostenibilità.
Alessandro Ferraro
mostra visitata il 6 novembre 2015
Dal 6 novembre 2015 al 21 febbraio 2016
Earthrise,
Parco d’Arte Vivente, Via Giordano Bruno 31, Torino
Orari: venerdì 15-18, sabato e domenica 12-19
Info: 0112182235, press@parcoartevivente.it