Categorie: torino

fino al 22.V.2004 | Instant instincts | Torino, Galleria In Arco

di - 5 Maggio 2004

L’occhio contemporaneo è abituato a deambulare, assuefatto ad una epidermica quanto sintetica bellezza, sui corpi che affollano i manifesti della pubblicità o gli spot. Quest’occhio affaticato, annoiato e spento dalla reiterata dose quotidiana di folli desideri sintetizzati da art director (i nomi non sono mai casuali!), si riprende con un palpito di ciglia di fronte ad una mostra di polaroid erotiche pensata per affiancare il lavoro di cinque artisti che hanno accolto eros fra le pieghe della propria vita privata.
La dimensione microscopica delle fotografie e l’alone domestico che le sottende ben si combina con l’allestimento “a carrellata” di oltre cento immagini che parlano di differenti poetiche ma restituiscono il valore di fondo dell’impresa artistica: fissare l’erotismo in una forma. Abituato a pensare per grandi dimensioni, pelli patinate, sguardi ammiccanti, labbra sensuali e via dicendo, l’occhio contemporaneo scopre in Instant Insticts l’evanescenza preziosa dello scatto unico della polaroid e la sua fresca amatorialità, non annullata dalla bravura tecnica del quintetto in mostra.
Curata da Daniela Palazzoli, la collettiva propone in successione e senza soluzione di continuità i lavori di artisti di fama internazionale. Si va dai nudi orientali tipicamente legati di Nobuyoshi Araki (1940), artista che opera contro le distinzioni di alto e basso alternando collaborazioni con l’editoria porno e riviste filosofiche, alle elaborazioni pittoriche di Mario Schifano (1934 – 1998) che ripercorrono con pennellate nervose corpi impegnati in scene amorose, unendo il segno creativo alle funzioni ricreative di un eros svagato nelle dinamiche spettacolari di un sesso sempre più prodotto di consumo, spogliato di ogni filosofico mistero. Mistero che si preserva tra le pieghe degli abiti delle modelle di Carlo Mollino (1905 – 1973), l’architetto del Teatro Regio di Torino autore di un nudi eleganti, ambientati tra le quinte di tende e tappeti domestici, e che si amplifica nelle decine di travestimenti di Yasumasa Morimura (1951), il quale nei panni di dark lady, pop star o geishe postmoderne, decuplica la propria identità introducendo un gioco tra narcisismo e tensione erotica verso l’altro che viene accolto da Robert Mapplethorpe (1946 – 1989), vero fuoriclasse che riesce ad imporre il proprio classicismo anche alle istantanee. Fotografo della aids generation, Mapplethorpe trova nel fallo l’emblema erotico e prende a fotografarlo spesso, anche dopo un amplesso, tra le pieghe delle lenzuola di casa.
Figlio dell’abbondanza e del bisogno, come ricorda il “Fedro platonico, Eros è ancora pensabile, nelle foto di questa mostra, come colui che – sostiene Marco Vozza in Lo sguardo di Eros (Mimesis) – “non troverà mai appagamento in singole configurazioni del bello, nei suoi simulacri effimeri, bensì procederà sempre oltre, inesausto perché stimolato dalla mancanza”. Una “erranza metonimica” che rende Eros “atopico”. Per quanto si possa tentare di trovarlo tra le pareti di casa in una foto evanescente, egli è soltanto l’immagine di sé, una inconsistenza produttiva, un abbaglio evanescente come fuoco d’artificio che stupisce e strega, ma che si dà soltanto nel suo svanire e come svanimento. È la mancanza che chiama l’artista a scattare un’altra, cento, foto e quindi a produrre in abbondanza ritratti di Eros; in una esacerbante lotta tra colui che sta dietro l’obiettivo e colei che ne stimola il desiderio senza mai offrire l’immagine perfetta, conclusiva, appagante. Quella immagine che ormai inonda gli spazi congestionati in cui il nostro occhio contemporaneo, semi invalido, caracolla.

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link correlati
www.mapplethorpe.org

nicola angerame
mostra visitata il 22 aprile 2003


Instant instincts
1 aprile – 22 maggio 2004
Galleria In Arco, Piazza Vittorio Veneto 1 – 3, 10124 Torino
Tel. 0118122927 Fax 011 8140119
sito web: www.in-arco.com  
e-mail: info@in-arco.com
dal lunedì al sabato 15,30-19,30


[exibart]

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