Se siete stati fra coloro che
hanno visto il video dei Masbedo
(Nicolò Masazza, Milano, 1973; Jacopo Bedogni, Sarzana, La Spezia, 1970; vivono
a Milano), Schegge d’incanto in fondo al dubbio, durante l’affollata inaugurazione del Padiglione
Italia a Venezia, vale la pena raggiungere Verbania per poterlo osservare nelle
sfumature che si rinnovano e per aver modo di valutare la produzione dei
videoartisti nell’ultimo decennio. Sono infatti presenti alcuni video dei primi
anni di attività e i migliori fra i più noti, da Teorema di
incompletezza a Glima, corredati da grandi fotografie che ne fermano ed
esemplificano la poetica.
Rei di amare l’immagine
esteticamente superiore e di accumulare eccessivo pathos nella narrazione,
accusati di arrivare a emulare visioni “da pubblicità”, i Masbedo raccontano la
loro evoluzione con naturalezza, ribadendo i cardini sui quali ruota la loro
ricerca: “Consideriamo l’arte un meccanismo di riscatto nei confronti della
vita: l’arte è per noi un’arma di resistenza, deve annunciare tempesta, gridare
pericolo, insistere nella piaga”.
Sublimazione estetica e
inquadrature che scoprono le viscere, panorami spettacolari e visi intrisi di
sofferenza, il tutto finalizzato alla scoperta della visione scarnificata
dell’anima, attanagliata da incubi e schiacciata da pulsioni non controllabili
negli abissi dell’inconscio. Il dittico mai visto come completamento, ma spesso
come opposizione, guerra, lotta fra pari. L’immensità vissuta come luogo senza
ostacoli apparenti al pensiero, teatro del conflitto interiore, a volte
immobile, a volte cruento, sempre colmo di sforzo e passione.
Protagonista della mostra, la
terra islandese, complessa isola che gli autori vogliono possedere, inglobare,
mercificare nei loro video, senza mai riuscirci totalmente. Kreppa babies, opera del 2010, nasce dal tentativo di inquadrare i
misteri e la società dell’Islanda, e probabilmente dal desiderio di dimostrare
l’abilità degli autori nello slittare verso un genere – il documentario – che
esula dalla loro esperienza. Documento atipico, basato su testimonianze e
interviste a eminenti personaggi della cultura e politica del paese e montato
in una complessa installazione a cinque schermi che esalta, qualunque siano i
dati di fondo, la struggente capacità dei Masbedo di trasformare in poesia
anche un difficile intreccio di immagini e opinioni. Anche quando la realtà
sembra più piatta di quanto si voglia ammettere.
Islanda, terra di nessuno,
terra da concludere, da sanare, nella sua eterna incertezza a sentirsi parte
dell’Europa e nella sua debolezza nel contraffarsi in stile America, accoglie
l’insanibile frattura dell’Occidente. L’opera calca la mano sulla crisi di
valori, sul capitalismo che ha portato il benessere ma che colpisce al cuore le
tradizioni e gli affetti. Le immagini ruotano alternate, numerosi gli aspetti
sviscerati, dopo i primi piani degli anziani e le evanescenti atmosfere dei
fantasmi del passato appaiono, ma non così semplicemente – i salti nel buio
sono tanti – i visi del futuro, spersi nella crisi.
E le parole risuonano: “Non
avremo niente in cambio del nostro denaro”.
Il conflitto ritorna su scala sociale, meno violento nei moti dell’animo, più
profondo nelle conseguenze che mutano la storia di un popolo.
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barbara reale
mostra visitata il 25 aprile 2010
dal 14 marzo al 23 maggio 2010
Masbedo
– Schegge d’incanto
a cura di Andrea Busto
CRAA – Centro Ricerca Arte Attuale
Villa Giulia
Corso Zanitello, 8 – 28922 Verbania
Orario: da mercoledì a venerdì ore 14-19.30; sabato e domenica ore 11-19.30
Ingresso: intero € 5; ridotto € 3
Catalogo disponibile
Info: tel. +39 0323503249; info@cravillagiulia.com; www.craavillagiulia.com
[exibart]
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E' una mostra bellissima, struggente, intensa. Totalmente diversa da quello che si vede nei musei e nelle biennali. Chi è l'attrice del video nella sabbia? BRAVI!!!!
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