Dopo le due giornate di Incontri e Fotografia, che hanno offerto anche quest’anno ad artisti, critici e galleristi italiani e stranieri la possibilità di trovare un luogo d’incontro e conoscere il reciproco lavoro, l’Associazione Culturale Spazio Fine ha appena inaugurato due eventi espositivi incentrati sul rapporto e lo scambio culturale con altri paesi europei, in particolare la Francia.
Un primo evento espositivo ha riguardato la fotografa francese Sabine Macher, i cui lavori sono esposti nella sala superiore del Centre Culturel Français di Torino. Un secondo evento è invece ospitato nelle sale dell’associazione ai Docks Dora, dove sono esposti fino al 25 maggio lavori di Jill Culinere e Fabienne Charles. I lavori presentati nelle due sedi espositive hanno in comune una spiccata attenzione per il rapporto esistente tra fotografia e spazio, sia inteso come spazio espositivo, sia nel senso dello spazio delimitato dalla stessa immagine fotografica.
Le esperienze e le iniziative dello Spazio Fine, insomma, si moltiplicano. Continuano a incentrarsi sulla promozione del dialogo e dello scambio culturale, sia concentrandosi sul rapporto tra Italia e Francia, sia riguardando la realtà locale torinese.
Come affermano i fondatori storici dell’associazione, Claudio Cravero, Claudio Isgrò e Maurizio di Pasquale – cui è da aggiungere il quarto componente romano Gerardo Regnani – l’idea di Spazio Fine è nata qualche anno fa a partire dall’esperienza di alcuni incontri privati, in cui si era sentita l’urgenza di creare un luogo espositivo e di dialogo culturale al di fuori delle logiche di mercato e degli schemi convenzionali, che avesse al centro il tema della fotografia. Fin dall’inizio, Spazio Fine non si è pensato in antitesi agli spazi tradizionali e istituzionali, ma piuttosto come un punto di vista nuovo e libero, parzialmente critico rispetto al mondo delle gallerie commerciali. L’idea è anche quella di portare la gente comune all’arte contemporanea, e in particolar modo alla fotografia, uscendo dai limiti imposti dalle sedi espositive più tradizionali, cercando di creare la possibilità d’incontrarsi e scambiare idee liberamente.
In quest’ottica sono da interpretare anche le iniziative di scambio con altri paesi europei, come le mostre da poco inaugurate. Lo scambio culturale qui è vissuto come possibilità viva e produttiva, in cui gli organizzatori si mettono in gioco personalmente, alla ricerca del contatto umano con il pubblico e di un’esperienza dell’arte che sia per tutti completa e gratificante. L’idea, insomma, è quella di coinvolgere più persone possibili: anche per questo Spazio Fine non vuole essere un luogo di tendenza, ma piuttosto uno spazio super partes in cui diventi possibile un concreto scambio creativo e culturale.
Come è avvenuto per gli incontri della rassegna Tra parole e Immagini, che hanno visto coinvolti personaggi di spicco dell’ambiente artistico torinese – dalla gallerista Antonella Nicola alla direttrice della Fondazione Italiana per la Fotografia Luisella d’Alessandro, che parlerà con il pubblico il prossimo 17 maggio.
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