fino al 26.II.2003 Masterpieces/Capolavori Torino, Palazzo Bricherasio

Palazzo Bricherasio apre i battenti alla mostra-mercato Masterpieces/Capolavori. L’artista artigiano tra Picasso e Sottsass, uno degli importanti eventi torinesi che animeranno le celebrazioni in occasione del Centenario dell’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna . Vengono presentati al pubblico artefatti, “campioni” d’arte applicata di designers, artisti, stilisti europei contemporanei.
L’esposizione è articolata in sezioni: la prima, intitolata In situ, è ospitata al primo piano dell’edificio e presenta lavori realizzati appositamente per la mostra. In particolare è da segnalare l’installazione dell’architetto Ettore Sottsass Vasi in ceramica e vetro (2002), dalle forme inconsuete e coloratissime, collocata proprio sotto l’enorme lampadario al centro della sala degli arazzi,che però male si addice ad ospitarla per l’evidente stridore di stili così lontani cronologicamente.
La seconda sezione denominata Atelier, sempre al primo piano, offre una ironica quanto misteriosa teatralizzazione: una statua di cera raffigurante Picasso che dipinge un vaso di ceramica al tornio da ceramista è collocata in una cella illuminata da un’unica lampadina.Dopo aver superato la sala degli abiti improponibili dell’olandese Pilon, si può ammirare una delle migliori opere presenti, Creation (1991) di Kettle, realizzata con punti di filo metallico su tela: l’opera è suddivisa in 4 pannelli, su uno dei quali compare una figura umana di grande forza espressiva. Banc d’essai I e II è la terza sezione, collocata al secondo piano e presenta, nella prima parte, opere orafe di grande pregio quali Bracciale e spille (1998-2000) di Corvaja, in platino, oro e niello e la collezione di brocche d’argento Slowdrink (2001) di De Vecchi. Di impronta neo-futurista le ciotole d’argento Spirale e Gekreutz dei due Kaufmann, mentre ingegnose sono le collane e spille realizzate con carta riciclata e filo d’acciaio dalla finlandese Syvanoja.
Nella sezione Banc d’essai II, spiccano le opere dei belgi Beague, Pannelli (2001) in cemento e grès – evidentemente ispirate al segno magico ed efficace di Paul Klee – e l’opera di Legrand dal titolo Arpents (2001), 3 frammenti in grès di grande impatto visivo, frastagliati e segnati da buchi cubici e, nel terzo, da un inserto blu oltremare.
Per i più attenti è da notare, alla cima dello scalone che introduce alla mostra, un busto femminile di Schmidlin, Eliza-Bette (2002), realizzato in terracotta policroma.

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www.palazzobricherasio.it
www.a-torino.com/eventi/artigiano.htm

marco cuttica
mostra visitata il 24 gennaio 2003