Categorie: torino

fino al 26.III.2006 | Il gruppo dei Sei e la pittura a Torino | Settimo Torinese (to), La Giardinera

di - 25 Gennaio 2006

Nel 1929 Carlo Carrà sostiene che nelle opere di Jessie Boswell (1881-1956) “non vi è mai aneddoto” e che ciò che ispira la pittrice “non è l’episodio, ma l’accordo di tre o quattro tonalità che l’hanno impressionata”. Questa considerazione lungimirante mette in luce uno degli elementi principali che fanno dei Sei di Torino un’antenna vibrante della cultura francese, obbligando ad affrontare immediatamente l’assunto principale di questa mostra.
Il gruppo composto dalla citata Boswell, Gigi Chessa (1898-1935), Nicola Galante (1883-1969), Carlo Levi (1902-1979), Francesco Menzio (1899-1979) ed Enrico Paulucci (1901-1999), che portò Torino al centro del divenire artistico internazionale alla fine degli anni Venti, è al tempo stesso un fenomeno strettamente italiano e un filo diretto con l’Europa. Binomio, questo, che secondo il critico Persico, è “degno di essere assunto dalle nuove generazioni come il motivo più originale del loro lavoro”.
È vero che i curatori della mostra di Settimo, Rolando Bellini e Ivana Mulatero, insieme a Pino Mantovani, Giorgina Bertolino e Fabio Minazzi che hanno i saggi del catalogo, hanno allargato lo sguardo ad aspetti finora meno indagati, come il rapporto tra i Sei dopo lo sfaldamento del gruppo, il confronto con altri pittori (da Deabate a Spazzapan) o il ruolo e le suggestioni del pensiero matematico in relazione al processo cognitivo nel pensiero del torinese Geymonat.
Tuttavia, l’ampia e circostanziata selezione di opere (alcune provenienti da collezioni private raramente esposte in pubblico) evidenzia in modo esemplare il dialogo di questi sei amici nel clima particolarmente vivo della cultura torinese di Gobetti e Casorati in opposizione con l’accademia imperante di Grosso e di una parte del Novecento. Complice anche la perfetta idoneità dei luoghi, La Giardinera del comune di Settimo che, con le sue piccole ma luminose stanze, permette un raffronto diretto e parlante tra le opere.

Paesaggi, ritratti, interni e nature morte: questi i soggetti che attraversano tutte le sezioni della mostra, semplicemente suddivise per periodi, dagli esordi del gruppo agli sviluppi individuali d’ognuno dei sei pittori.
È dunque la sapiente disposizione delle opere che permette di notare come l’Impressionismo diventi più una “preferenza invincibile ma cauta” che una diretta filiazione dovuta ai ripetuti soggiorni-studio di Menzio, Levi, Paulucci e Galante a Parigi. Questo gusto che trapela è, come suggerisce Bernardi, sottomesso, risponde cioè ad una rilettura tutta italiana della pittura –a volte nettamente casoratiana- o che preannuncia le migliori opere di Sironi e Rosai.
L’unità del gruppo sorge chiaramente in questo amore per il fare pittorico, questa passione per il mestiere che, invece di marcare il loro appartenere ad una realtà provinciale, innalza quel loro dilettantismo a caratteristica nobile, al mestiere del fare pittura appunto.
Difficile scegliere qualcuna delle opere esposte per raccontare l’essenziale bellezza degli interni della Boswell (come in Bambino nello studio, c. 1926 o Interno con fiori, c. 1929), l’enigmaticità alla Modigliani dei ritratti di Levi (come Figura – Ritratto di Maria Rosselli, 1930) in un dialogo di sfumature di blu con quelli di Chessa (Ragazza in blu, 1931), o la forza espressionista di alcuni paesaggi di Menzio (Paesaggio Monte dei Cappuccini, 1929) a confronto con il tocco più di rapido e morbido di Paulucci (Paesaggio a Rapallo, 1928) e quello più frammentato e tirato di Galante (Paesaggio, 1930).

Il pubblico non mancherà di individuare citazioni dal “Maestro Casorati” in alcune nature morte (Menzio, Natura morta con cavallino, 1928 o Chessa, Uova e brocca, 1920), ma anche raffinati rinvii a Bonnard e ai post-impressionisti più “intimi” negli interni con figure di Boswell. Eccezionale, sul versante di più chiara attinenza italiana, la luminosità calda e immobile della Spiaggia di Carlo Levi (con appena un accenno a un certo Picasso degli anni Venti).
Il legame con la propria terra e l’internazionalismo, la semplicità e la raffinatezza del tocco, la serietà e la grazia del fare pittorico: sono alcune delle definizioni che descrivono il valore di questo evento, promosso dalla Fondazione Torino Musei insieme all’Associazione Ligure Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea.
E anche un buon motivo per vantarsi d’esser torinesi…

emanuela genesio
mostra vista il 9 gennaio 2005


Il gruppo dei Sei e la pittura a Torino 1920-1940, fino al 26 marzo
La Giardiniera, via Italia 90 bis, Settimo Torinese (TO)
Orario tutti i giorni, tranne lunedì, 10-19
Ingresso 4 €; catalogo Edizioni Fondazione Torino Musei, 35 €


[exibart]

Articoli recenti

  • Musei

Il Museo Bagatti Valsecchi fa 30 anni e guarda al contemporaneo: la parola al direttore

Il Museo Bagatti Valsecchi di Milano fa 30 anni ma la sua storia è molto più lunga: per celebrare il…

19 Novembre 2024 18:05
  • Arte contemporanea

Luc Tuymans in Cina: la grande retrospettiva all’UCCA di Pechino

All’UCCA Center for Contemporary Art di Pechino la prima grande mostra di Luc Tuymans: 87 opere per ripercorrere la lunga…

19 Novembre 2024 17:28
  • Mostre

Al Castello di Rivoli c’è una mostra di opere “organiche”

Non si tratta dell'ennesima mostra sul rapporto uomo-ambiente: Mutual Aid offre una profonda visione multispecie e interspecie, con opere nate…

19 Novembre 2024 16:36
  • Progetti e iniziative

Fondazione Maria Cristina Carlini: a Milano, un nuovo spazio per la scultura

Aprirà a gennaio, a Milano, la nuova sede della Fondazione Maria Cristina Carlini, per custodire 50 anni di scultura e…

19 Novembre 2024 12:25
  • Mercato

Tutta l’arte moderna e contemporanea in vendita da Phillips, a New York

Tempo di grandi aste newyorkesi. Sguardo agli highlights della Modern & Contemporary Art Evening Sale, da Warhol a Pollock a…

19 Novembre 2024 11:08
  • Musei

Dopo l’uscita dalla Pinacoteca di Bologna Maria Luisa Pacelli prende le redini di Accademia Carrara a Bergamo

Dopo le dimissioni di Martina Bagnoli, l’Accademia Carrara di Bergamo si riorganizza: Maria Luisa Pacelli, già alla Pinacoteca di Bologna,…

19 Novembre 2024 10:59