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13
luglio 2010
fino al 26.VII.2010 Codice Sorgente Torino, Fusion Gallery
torino
Una collettiva che unisce tre giovani artisti che operano a Torino e che gestiscono con disinvoltura più d’un mezzo espressivo. Video, disegni e installazioni per talenti in crescita...
La giovane israeliana Yael Plat (Gerusalemme, 1980; vive a Torino) presenta in
mostra da Fusion tre lavori che, pur appartenenti a generi diversi, sono tutti
espressione di non comune sensibilità e acume: Piombo fuso
riassume la guerra di Gaza, inscatolata in una teca museale, rivestita di
velluto all’esterno come un feretro. Una planimetria del territorio lacerato e
una serie di numeri in trasparenza, asettici dati che riassumono un conflitto.
Al di sopra, un giocattolo tipico di una ricorrenza
ebraica, una specie di trottola che determina l’ineluttabilità di un destino
mai equo. Ancora, sua una casa in panno ancorata alla parete con tiranti che la
crocifiggono, simbolica ostensione dell’errare umano che non trova quiete se
non in un luogo in cui l’animo non è obbligato a stringere i lacci della
propria diffidenza. Eppure esiste anche il silenzio e il pianto laddove la
struttura diventa gracile, invasa da un enorme muro in cemento. Da guardare
anche il video in cui una casa lentamente si consuma e scompare.
L’universo di Guglielmo Castelli (Torino, 1987) appare troppo discreto per voler
realmente emergere, eppure il suo è un segno incisivo seppur lievissimo, non scevro
di risvolti poco limpidi. Un immaginario al limite del fiabesco che crea un
turbamento, come se tale semplicità nascondesse una soluzione inquietante.
In mostra un’interessante serie di disegni che evidenziano
una forte capacità di sintesi e che diventano pura narrazione. Estremamente
poetico nei dettagli accentuati, diventa misterioso e disincantato nei risvolti
nascosti delle figure appiattite senza colore, come non risolte, non
dichiaratamente presenti.
Massimo Spada (Massafra,
Taranto, 1980; vive a Torino) presenta infine un’installazione composta da un
video sonoro e da due grandi dipinti dal titolo Le nostre preghiere non
oltrepassano questo soffitto.
Virtuosismo pittorico che si autoalimenta nella
rappresentazione di un vortice nero che produce un movimento ipnotico nel video
e che, richiamando l’idea del petrolio, il combustibile più incriminato sul
pianeta, rende incerta ogni prospettiva futura. Anche il richiamo al
trascendente che nasce misteriosamente dal centro della spirale nei dipinti si
interrompe con l’orizzonte dello sguardo. Senza lasciare appello, una preghiera
senza ritorno.
mostra da Fusion tre lavori che, pur appartenenti a generi diversi, sono tutti
espressione di non comune sensibilità e acume: Piombo fuso
riassume la guerra di Gaza, inscatolata in una teca museale, rivestita di
velluto all’esterno come un feretro. Una planimetria del territorio lacerato e
una serie di numeri in trasparenza, asettici dati che riassumono un conflitto.
Al di sopra, un giocattolo tipico di una ricorrenza
ebraica, una specie di trottola che determina l’ineluttabilità di un destino
mai equo. Ancora, sua una casa in panno ancorata alla parete con tiranti che la
crocifiggono, simbolica ostensione dell’errare umano che non trova quiete se
non in un luogo in cui l’animo non è obbligato a stringere i lacci della
propria diffidenza. Eppure esiste anche il silenzio e il pianto laddove la
struttura diventa gracile, invasa da un enorme muro in cemento. Da guardare
anche il video in cui una casa lentamente si consuma e scompare.
L’universo di Guglielmo Castelli (Torino, 1987) appare troppo discreto per voler
realmente emergere, eppure il suo è un segno incisivo seppur lievissimo, non scevro
di risvolti poco limpidi. Un immaginario al limite del fiabesco che crea un
turbamento, come se tale semplicità nascondesse una soluzione inquietante.
In mostra un’interessante serie di disegni che evidenziano
una forte capacità di sintesi e che diventano pura narrazione. Estremamente
poetico nei dettagli accentuati, diventa misterioso e disincantato nei risvolti
nascosti delle figure appiattite senza colore, come non risolte, non
dichiaratamente presenti.
Massimo Spada (Massafra,
Taranto, 1980; vive a Torino) presenta infine un’installazione composta da un
video sonoro e da due grandi dipinti dal titolo Le nostre preghiere non
oltrepassano questo soffitto.
Virtuosismo pittorico che si autoalimenta nella
rappresentazione di un vortice nero che produce un movimento ipnotico nel video
e che, richiamando l’idea del petrolio, il combustibile più incriminato sul
pianeta, rende incerta ogni prospettiva futura. Anche il richiamo al
trascendente che nasce misteriosamente dal centro della spirale nei dipinti si
interrompe con l’orizzonte dello sguardo. Senza lasciare appello, una preghiera
senza ritorno.
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Spada
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mostra visitata il 22 giugno 2010
dal 10 giugno al 23 luglio 2010
Codice
Sorgente
a cura di Maria Cristina strati
Fusion Art Gallery
Piazza Peyron,
9/g (zona Cit Turin) – 10143 Torino
Orario:
martedì, giovedì e venerdì ore 16.30-19.30 o su appuntamento
Ingresso
libero
Info: mob. +39
3356398351; info@fusiongallery.it; www.fusiongallery.it
[exibart]
Dolce e poetico come Barbara.
niente di nuovo sotto l’afa
Gentile Luca,
ti ringrazio per la “simpatia” del commento,
ma dolce non mi sembra l’aggettivo adatto per descrivere questa recensione, peraltro piuttosto oggettiva.
Per quanto riguarda il secondo commento proviamo ogni tanto a considerare l’autenticità dei contenuti, che evidenziano un reale “essere” in potenza e non solo il desiderio di distinguersi.
Un caro saluto anche se non so chi voi siate.
“l’autenticità dei contenuti, che evidenziano un reale “essere” in potenza e non solo il desiderio di distinguersi”: cheeeeeeeeeeeee???
Attenzione! dato il buon successo, la mostra è stata prorogata. Sarà visitabile su appuntamento fino a settembre!
Perchè niente di nuovo sotto l’afa? Sarebbe opportuno evitare commenti scontati ed automatici
caro di mauro, mi dispiace, ma io ho lo stesso diritto che ha lei di fare commenti.
per me la mostra non porta nulla di nuovo, e sinceramente non credo che sia lei che deve decidere come e cosa commentare. regards
Va bene signor ale aspetto in futuro da lei indicazioni su quello che è nuovo..non mancherò di prendere nota
Se ci sono suggerimenti su ciò che è nuovo o artisti che si vogliono proporre con idee geniali sono i benvenuti! aspetto…
e gli artisti che vogliono proporre qualcosa di geniale a che indirizzo devono spedire?
hai ragione! clicca sul mio nome e trovi un indirizzo email.
A presto!