Categorie: torino

fino al 28.VI.2008 | Simon Starling | Torino, Franco Noero

di - 28 Aprile 2008
La visita nella nuova galleria di Franco Noero inizia nell’ufficio al di là della strada. L’interesse degli “addetti ai lavori” è scontato, quello dei cittadini, invece, quasi intenerisce: la Fetta di Polenta ha ripreso vita, è accessibile, le fantasie del borgo alimentate prima dalle persiane chiuse svaniscono ora nel bianco luminoso delle pareti, nel rigore del nuovo allestimento, nel rispetto e nella cura dei dettagli. Si tratta di un difficile equilibrio: si ha a che fare con la storia, con la tutela di un bene prezioso, ma al contempo non è un museo, anche se è uno spazio in cui l’architettura dialoga con le opere di artisti contemporanei.
Sfogliando un antico saggio su Antonelli scopriamo un dettaglio curioso. Fra i progetti per la città di Torino non realizzati dal novarese architetto e ingegnere si rileva che gli fu richiesto, intorno al 1860, di disegnare una galleria d’arte moderna da elevarsi a ridosso del palazzo del Demanio di via Bogino. Insomma, era destino che l’arte fosse ancora una volta contenitore e contenuto e s’incontrasse con il contemporaneo. E, in questo caso, il risultato è molto più che interessante. Perché la Fetta di Polenta è un edificio unico, un ritaglio di pianta triangolare che s’innalza e sfida il vuoto, e Antonelli nel 1881 chiede di sopraelevare di due piani più un frontone i tre fuori terra esistenti. Poi, abusivamente, aggiunge alla casa acquistata dalla consorte Francesca Scaccabarozzi un altro piano e modifica completamente i prospetti.

Che Antonelli fosse un uomo sicuro di sé è noto: fu “invitato” ad abbandonare o a modificare il progetto della Mole in modo piuttosto deciso, più volte. La scienza delle costruzioni non aveva simili modelli matematici a cui riferirsi, ma Antonelli seppe osare, utilizzando razionalmente le conoscenze a sua disposizione. E Simon Starling (Epsom, 1967; vive a Copenhagen) gli rende merito aumentando il carico e appoggiando sul pavimento in originaria pietra di luserna tre grandi blocchi di marmo, con un movimento ascensionale a spirale.
In ognuno dei sette piani, Starling srotola un pezzo di una storia composta da molte storie: il numero sette rimanda all’infinito della creatività umana, le interpolazioni e le biforcazioni consistono proprio in un continuo gioco di rimandi e riferimenti culturali che rievocano i protagonisti dell’architettura, del design, dell’arte e del cinema legati alla storia vera di un Maharajah che ha saputo catalizzare l’interesse e l’impegno di artisti quali Costantin Brancusi, Fritz Lang, Thea Von Harbou e Joe May.

In mostra si respira la magia dell’India che ha ispirato la nascita di tre film, ma anche un intelligente sguardo allo scatto del secolo ormai trascorso. Starling rivive il sogno della residenza di Manik Bagh affidata all’architetto Muthesius. Ne esalta la struttura razionalista, che immediatamente evoca Le Corbusier, ironizza sul narcisismo del progettista, pronto a modificare il reale pur di rispettare il gusto europeo. Esalta la finzione misurando lo spazio e ricostruendo un piano della galleria, che viene a sostituirsi alla realtà nelle foto. Ma in queste permane solenne il soffio del mutamento inevitabile, ora poeticamente citato con una porta chiusa, ora tristemente documentato con le attuali foto della residenza, in stato di semiabbandono.

articoli correlati
Noero il polentone

barbara reale
mostra visitata il 31 marzo 2008


dal 3 aprile al 28 giugno 2008
Simon Starling – Three Birds, Seven Stories, Interpolations and Bifurcations
Galleria Franco Noero
Via Giulia di Barolo, 16/d (zona corso San Maurizio) – 10124 Torino
Orario: da giovedì a sabato ore 14-19 solo su prenotazione
Ingresso libero
Info: tel. +39 011882208; info@franconoero.com; www.franconoero.com

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

“La Caduta degli angeli ribelli. Francesco Bertos” in mostra a Vicenza

Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…

23 Dicembre 2024 0:02
  • Architettura

«L’umano al centro dell’architettura». La prossima edizione della Biennale di Seoul raccontata dal suo direttore

La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…

22 Dicembre 2024 19:15
  • Libri ed editoria

Quel che piace a me. Francesca Alinovi raccontata da Giulia Cavaliere in un nuovo libro

Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…

22 Dicembre 2024 17:00
  • Cinema

Napoli-New York: il sogno americano secondo Gabriele Salvatores

Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…

22 Dicembre 2024 9:00
  • Arte contemporanea

Sguardi privati su una collezione di bellezza: intervista a Francesco Galvagno

Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…

22 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02