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fino al 28.VII.2007 Tom Johnson Torino, Guido Costa Projects
torino
Una riflessione su cosa significhi oggi fare scultura. Lavori che spiazzano lo spettatore, ma che, al contempo, lo coinvolgono e lo inducono ad osservarli di nuovo. Con curiosità…
Tom Johnson (nato a New York nel 1966) è uno sperimentatore di stili, al limite della provocazione. La sua ricerca scultorea si esprime attraverso un linguaggio aperto, sia dal punto di vista formale sia per quanto riguarda i materiali utilizzati, tratti dalla vita quotidiana o “nobili”. Il lavoro pone in primo piano il contrasto come momento dialettico: levitas e pondus, presenza e assenza, statica e dinamica sono i poli tra i quali la realtà si distende. Le sculture si rapportano sempre con lo spazio, in funzione del quale sono realizzate: la gestualità dell’artista è forte, il coinvolgimento percettivo dello spettatore è molto intenso, le opere hanno un effetto piuttosto sconcertante, che necessita una lettura ulteriore, meno immediata. Il filo conduttore del progetto è il tavolo, un oggetto di uso comune che viene elaborato con materiali diversi, ma sempre con le stesse dimensioni e la stessa forma: esso è il supporto di un assemblaggio di cose accostate in modo apparentemente casuale.
Entrando nello spazio della galleria lo spettatore si confronta con Senza Titolo, un tavolo di alluminio satinato sul quale sono disposti due disegni a carboncino, uno del volto dell’artista, l’altro di quello della moglie, un frammento di polistirolo sagomato sul quale sono tracciati segni sottili, un incastro di figurine, un bronzo dalla forma improbabile, che ricorda una mano aperta. Il tavolo poggia su un sostegno costituito da forme tubolari di cartone da imballo, rivestite di garza e tratt ate a carboncino. Inheritance è un insieme costituito da due tavoli neri che suggeriscono in modo evidente il contrasto di leggerezza e peso: uno, di legno pesante, costituisce il piano di appoggio di due oggetti leggeri, molto colorati, dalla forma non definita, l’altro, realizzato con cine foil leggero, è il supporto di banconote di taglio pesante. La scultura che chiude il percorso, ancora Senza Titolo, ha una notevole complessità: accanto ad un tavolo, sulla cui superficie poggia una ceramica di Castellamonte, è posta una forma parallelepipeda di cartone, estesa in verticale: girandovi attorno si scopre che la parte posteriore è vuota, particolare che dimostra l’ambiguità della visione e dei punti di osservazione. Completano il progetto alcuni disegni a carboncino disposti sulle pareti, lavori preparatori delle sculture, che hanno, comunque, un’assoluta autonomia e che contribuiscono a rendere l’insieme ancora più spiazzante.
tiziana conti
mostra visitata il 5 giugno 2007
dal 29 maggio al 28 luglio 2007 – Tom Johnson – New works Guido Costa Projects – Torino, Via Giuseppe Mazzini 24 (10123)
zona centrale raggiungibile con tram n.18
lunedì-sabato ore 11.00-13.00 15.00-19.00
tel.0118154113 – info@guidocostaprojects.com
www.guidocostaprojects.com
[exibart]
una delle peggiori mostre viste da costa.
che delusione