La mostra è divisa in tre parti. La prima opera fa sezione a sé: è una sorta
di grande sfinge che consente di oltrepassare il valico per accedere alla
seconda stanza, dove una serie di vetri trasparenti lavorati a pennarello
costituiscono la sezione Paesaggio alle
spalle. Nello spazio conclusivo, le opere raccolte in Ricordo di esserci stata. Percorrenze si fanno ambientali e
includono le mura della galleria tra i loro elementi costitutivi.
Questa mostra nasce dopo che l’artista ha camminato per diversi giorni
sulle montagne della Val Varaita. È la dichiarazione della necessità di abolire
la distanza tra il soggetto e l’oggetto, accentuata nell’ultima serie di lavori,
KWh (2007). Come alcuni artisti
sanno, l’essere negli elementi naturali e il camminare possono divenire il modo
esclusivo per fare l’esperienza del mondo.
Hamish Fulton in prima linea, ma anche James
Turrell o lo scrittore Henry David Thoreau stanno dentro la natura senza
trasfigurarla, ma vivendone in diretta la coincidenza con la propria urgenza
creativa.
L’arte che è nata inseguito porta in sé l’odore delle cose naturali e del
corpo dell’artista, l’incontro tra l’essere scisso e l’essere dentro. Per
risolvere questa tentazione di frattura, Laura Pugno ha deciso di usare
l’essenza del riflesso. Si è portata in spalla pezzi di vetro, si è fermata
alla cima di una vetta e ha disegnato il riflesso del paesaggio che aveva alle
spalle, confrontandosi con la potenza del sole, le pretese del corpo (dove mi
siedo, come mi siedo, quanto posso restare seduta così) e le esigenze del
proprio sguardo. Ne sono nati schizzi essenziali, linee incisive e delicate
apposte sulla fragilità del vetro, gesti-impressione dell’essere lì che
riportano tutta la serie di contrasti a cui obbliga l’incontro con la natura.
In Percorrenze, Pugno rende
omaggio all’esperienza vissuta. Consente alla propria immaginazione di
ricomporre una mappatura di colori e linee che racconti la stratificazione
dell’esperienza. Per mezzo di carte ritagliate, pellicole e spray, l’artista
investe i muri della stanza di tracce rivisitate, di ricordi. È una sezione
meno forte della precedente, più indulgente alla tentazione del decorativo.
La risposta alla necessità di astrarre è ancora troppo artificiale rispetto
alla bellezza semplice ed essenziale dei vetri di Paesaggio alle spalle. Un percorso da portare a compimento, ché
come scrive Francesco Tomatis in Filosofia
della montagna, “non c’è limite senza
oltre, senza l’illimitato”.
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Personale
a Bologna
Laura
Pugno da Peola nel 2007
Intervista
con l’artista
emanuela genesio
mostra visitata il 6 novembre 2010
dal 6 novembre 2010 al 29 gennaio 2011
Laura Pugno – Ricordo di esserci stata
Alberto Peola Arte
Contemporanea
Via della Rocca, 29 (Borgo Nuovo) – 10123 Torino
Orario: da lunedì a sabato ore 15.30-19.30; mattino su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 0118124460; fax +39 01119791942; info@albertopeola.com; www.albertopeola.com
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questa qui è la brutta copia di pusole!
scopiazza qua e là alla ricerca di cosa? l'informale?
per sentirsi più vicino agli amici che fanno arte sociale?
suvvia.
pittrice di alto livello?? ma staimoa scherzando spero. non si pososno usare le parole tanto per parlare per favore.
concordo con penny sul fatto che la pugno è l'ennesima artista che scopiazza qua e là e per stare in piedi ora si avvale solo di strategie.
dovrebbe ringraziare che qualcuno la invita ancora alle mostre.
Risposta ad entrambi i commenti:
Se leggete l'articolo, vi rendete conto che non vado nella direzione di ciò che si legge nel cappello. Purtroppo, ed è il caso qui, i termini usati dalla redazione non corrispondono alle parole che con accuratezza ho cercato di evitare nell'articolo. I termini "pittrice figurativa di alto livello" e "naturalismo padano" sono definizioni perentorie che non mi appartengono.
(i titoli, occhielli, abstract sono sempre redazionali).