Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
04
marzo 2008
fino al 29.III.2008 Nightmares & Dreamscapes Torino, Alberto Peola
torino
Pittura newyorkese d’atmosfera, sospesa tra sogno e incubo. Uno scenario che incuriosisce. E mostra il lato oscuro dell’esistenza. Sette artisti da New York sbarcano a Torino...
La memoria dell’11 Settembre permane, nitida e viva: un evento che ha segnato in modo indelebile la Storia e ha impresso nelle coscienze il senso di una provvisorietà minacciosa. La Grande Mela è un crogiuolo di forze, una vetrina di esperienze mutevoli e dinamiche, cemento, acciaio, vetro, una potente scenografia spettacolare che la tragedia ha solo scalfito. New York è lo specchio esemplare dell’America: da un lato la crisi economica, dall’altro la variegata suggestione che emana dalla sua invadente eterogeneità.
Ne deriva l’immagine di un’esistenza che si colloca, indecidibilmente, tra sogno e incubo, due realtà la cui linea di demarcazione è sottile, impercettibile. Il sogno alleggerisce le tensioni, decanta il quotidiano, consente il recupero della qualità immaginifica; l’incubo nasce dall’incontro con i fantasmi privati, che non riescono a confrontarsi con un mondo denso di oscurità.
Sette artisti che vivono a New York e che si esprimono attraverso il linguaggio della pittura sono proposti nella mostra Nightmares & Dreamscapes: il comun denominatore dei lavori è costituito proprio dal fatto che si collocano in una posizione indefinita, in una metarealtà ambigua e provvisoria. Talvolta si colora di rosa, tal altra sprofonda in un’atmosfera “dark”, il lato oscuro dell’esistenza, che sconfina nel grottesco e nell’ambiguo. Così lo spettatore procede nel percorso in uno scenario che incuriosisce e spiazza al contempo.
Zachary Clement propone figure dal sapore neoespressionista, con contorni forti e cromatismi decisi, in netto contrasto con le statuarie modelle messe in scena da John Grande, tanto perfette e regali da assomigliare a involucri vuoti, che si stagliano sullo sfondo di eventi apocalittici.
La tragica morte di Kennedy rivive nei due dipinti di piccolo formato, dal titolo 112363, realizzati da Jonathan Podwil, dove l’immagine sembra sempre sul punto di dissolversi. Jeffrey Beebe sottrae frammenti all’immaginazione e li trasferisce in raffinati acquerelli di carta, dall’effetto inquietante; Dasha Shishkin crea microcosmi popolati da bizzarre figure; Bradley Castellanos sottopone allo spettatore intrichi boscosi oscuri e misteriosi nei quali si intravedono enigmatiche presenze, mentre Ana Garcés Kiley affascina con la perfezione formale delle sue composizioni.
La mostra offre uno scenario pittorico stimolante, che palesa l’attitudine degli artisti a coniugare la sensibilità individuale con il contesto sociale nel quale sono immersi.
Ne deriva l’immagine di un’esistenza che si colloca, indecidibilmente, tra sogno e incubo, due realtà la cui linea di demarcazione è sottile, impercettibile. Il sogno alleggerisce le tensioni, decanta il quotidiano, consente il recupero della qualità immaginifica; l’incubo nasce dall’incontro con i fantasmi privati, che non riescono a confrontarsi con un mondo denso di oscurità.
Sette artisti che vivono a New York e che si esprimono attraverso il linguaggio della pittura sono proposti nella mostra Nightmares & Dreamscapes: il comun denominatore dei lavori è costituito proprio dal fatto che si collocano in una posizione indefinita, in una metarealtà ambigua e provvisoria. Talvolta si colora di rosa, tal altra sprofonda in un’atmosfera “dark”, il lato oscuro dell’esistenza, che sconfina nel grottesco e nell’ambiguo. Così lo spettatore procede nel percorso in uno scenario che incuriosisce e spiazza al contempo.
Zachary Clement propone figure dal sapore neoespressionista, con contorni forti e cromatismi decisi, in netto contrasto con le statuarie modelle messe in scena da John Grande, tanto perfette e regali da assomigliare a involucri vuoti, che si stagliano sullo sfondo di eventi apocalittici.
La tragica morte di Kennedy rivive nei due dipinti di piccolo formato, dal titolo 112363, realizzati da Jonathan Podwil, dove l’immagine sembra sempre sul punto di dissolversi. Jeffrey Beebe sottrae frammenti all’immaginazione e li trasferisce in raffinati acquerelli di carta, dall’effetto inquietante; Dasha Shishkin crea microcosmi popolati da bizzarre figure; Bradley Castellanos sottopone allo spettatore intrichi boscosi oscuri e misteriosi nei quali si intravedono enigmatiche presenze, mentre Ana Garcés Kiley affascina con la perfezione formale delle sue composizioni.
La mostra offre uno scenario pittorico stimolante, che palesa l’attitudine degli artisti a coniugare la sensibilità individuale con il contesto sociale nel quale sono immersi.
tiziana conti
mostra visitata il 12 febbraio 2008
dal 7 febbraio al 29 marzo 2008
Nightmares & Dreamscapes
a cura di Ombretta Agrò Andruff
Alberto Peola Arte Contemporanea
Via della Rocca, 29 (Borgo Nuovo) – 10123 Torino
Orario: da lunedì a sabato ore 15.30-19.30; mattino su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 0118124460; fax +39 01119791942; info@albertopeola.com; www.albertopeola.com
[exibart]