24 marzo 2004

fino al 3.IV.2004 Christian Courrèges – Magistrats Torino, Galleria Photo&Co.

 
Dall’Italia alla Francia, dall’Aia a Bruxelles. I magistrati sono una categoria a rischio, da proteggere, o una casta sempre più potente da cui proteggersi? Ciascuno trovi le risposte che preferisce. Nelle fotografie di Courrèges…

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Lo spirito dei tempi non ha smesso di specchiarsi nell’arte. Christian Courrèges, fotografo francese di origine provenzale, lo rammenta egregiamente con una serie di grandi fotografie a colori che ritraggono le più alte cariche delle magistrature francese ed inglese. Sono uomini e donne non più giovani dalla fisionomia scolpita nell’arco di una vita trascorsa sui libri della legge per studiare le umane vicende e giudicarle
E proprio il peso della responsabilità del giudizio sembra incarnarsi in quei volti affrontati dal fotografo in piena luce, frontalmente, fuori da ogni contesto e in espressioni neutre; in una ritrattistica che richiama i grandi dipinti dei secoli passati, in Christian Courreges - Lord_Woolf cui si specchiavano virtù e meriti (ma anche umana finitezza e tratti interiori) di notabili e potenti.
La figura imponente del giudice, sostituzione temporanea di Dio in terra, sembra assumere in questa galleria di personaggi abbigliati con costumi da cerimoniale solenne, un aspetto quasi carnevalesco. Dentro le stanze della galleria, le figure a grandezza naturale mettono lo spettatore in uno stato di colpevolezza presunta esistenziale (colpevole per il solo fatto d’esistere!), provocando una sindrome da Pinocchio braccato.
Il volto umano della giustizia, di uno dei poteri dello stato tanto discussi di questi tempi, nelle foto di Christian Courrèges assume connotati inquisitori per chi guarda con occhi colpevoli, ma si ammanta anche del fascino di un’austera e rigorosa equità che sembra antica di millenni, stoica, e dà fiducia. La Giustizia è cosa delicata, ma queste foto sono molto solide. Allestita come un tribunale dal curatore Valerio Tazzetti, tocca uno dei temi più attuali del nostro tempo e tra i meno considerati dall’arte da quando i giudici non li ritraggono più gli artisti ma (come tutti) le televisioni ed i rotocalchi. Il lavoro di Christian Courrèges, come ogni buon ritratto, isola questi uomini e donne “metafora della Giustizia” per “decentrarli dall’attenzione dei media”, recuperando il loro stato fisico-psicologico (finitezza umana), ma anche un’immagine più pellicolare e suggestiva (quasi mitologica o statuaria) che colpisce l’immaginazione e incute timori e speranze. Nelle due nazioni il dibattito sulla giustizia è acceso e, come anche in Italia, “questi protagonisti della funzione pubblica sono diventati emblematici e popolari attraverso giornali e televisione”. sono loro le nuove celebrità?
Christian Courreges - CanivetCourrèges vuol fare incontrare “in terreno neutro” le concezioni e tradizioni giudiziarie differenti di due paesi fondamentali per la nascita della nuova Europa. Come dice Valerio Tazzetti: “Luogo di sorde tensioni tra rivelazione e dissimulazione, tra naturalezza ed atteggiamento, tra trasparenza ed ambiguità umana, il genere del ritratto continua a sorprenderci […] ancora una volta percepiamo l’irriducibile enigma e l’unicità di ciascun essere umano. Mentre il loro sguardo ci osserva e, schiavo della sua funzione, è forse già pronto a giudicarci

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nicola angerame
mostra visitata il 3 marzo 2004


Torino, Galleria Foto&Co.
Christian Courrèges “Magistrats”
A cura di Valerio Tazzetti
fino al 3 Aprile 2004
Galleria Foto&Contemporary, Via dei Mille 36, 10123 Torino
Tel. 011889884, Fax: 0118178693 e-mail: photoco@libero.it
dal martedì al sabato 15,30-19,30


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