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fino al 3.V.2003 | D’Après – Da Anzinger a Warhol | Torino, GAS Art Gallery

di - 3 Aprile 2003

Almeno una volta nella vita, davanti ad un’opera d’arte chi di noi non ha pensato di intervenirci direttamente? Di interpretarla a suo modo, non soltanto col pensiero o la parola scritta, ma attraverso il gesto. Interpretazione dell’opera dalla quale scaturisce altro, un nuovo messaggio. Dice Peter Weiermair: “dall’inizio del ventesimo secolo, la riflessione sull’iconografia e sui sistemi estetici dell’arte classica e moderna diventa un tema centrale dalla Pop art alle strategie dell’arte concettuale…la maniera di riflettere sulla storia dell’arte”.
Riflessione sull’arte, sui modi di farla propria senza diventare un’estensione dell’originale. Con quest’idea si deve affrontare il viaggio attraverso le opere degli artisti riuniti da GAS attorno al concetto del d’après .
Interpretazione dell’arte e della società delle immagini che ci stimola, invade, ossessiona a tal punto che per “esorcizzarle, bisogna violentarle e ridurle a carta straccia” come ha fatto Marco Silombria con la più classica delle immagini di Warhol; che a sua volta dà uno schiaffo alle coscienze con il disegno a matita nato a seguito di un motivo del fotografo Wilhelm von Gloeden, che a sua volta prendeva spunto da altro ancora.
Immagini e parole si confondono in questa mostra nella quale, per espressa richiesta del curatore, gli artisti accompagnano le loro espressioni da descrizioni poetiche dei propri pensieri.
Tra queste, il rimando all’iconografia sacra di Histories n. 19 di Stefano Scheda è inscindibile dalle parole di chi dice: “Vi guardo oh amici/ e vi vedo con gli occhi / di chi vi ha già guardati./ Vi metto a nudo rispetto/ la storia che è già stata./ Portati sulle spalle/ di chi vi lasciò le ossa./ Ambigui dimostranti/ del mistero di esistere.”
Salvo ci offre un curioso esempio di autoritratto con natura morta che esorcizza il suo essere copia con le parole di Michael Ayrton: “in passato soltanto i pazzi aspiravano a essere originali”.
Originale ed ambiziosa lo è senz’altro questa rassegna, che riesce perfettamente a coinvolgere il visitatore nel dialogo tra artisti tanto diversi quanto distanti sia nel tempo sia nello spazio: Europa, Asia, America, da Ugo Nespolo a Anzinger, da Warhol a Morimura, audace trasformista e coraggioso traduttore della modernità che in un tripudio di rosa e oro ci dona una delle “attrici” più sensuali del ultimo decennio.

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fino al 3 maggio 2003 – GAS Art Gallery
Corso Vittorio Emanuele II, 90 – 10121 Torino
Orari: da martedì a sabato dalle 15 alle 20.
tel. +39.011.19700031
fax. +39.011.19700032
www.gasart.it/gallery
email: gallery@gasart.it  


[exibart]

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