Dare un senso a un tessuto urbano – a un testo, quindi, nella sua accezione etimologica – ha a che vedere con indicazioni di significato e direzione. La direzione, per quanto riguarda i segnali veicolari dell’architettura e dello studio del paesaggio, rappresenta, di per sé, un contenuto. Non c’è, infatti, intenzione sociale che non mantenga radici e finalità progettuali in un luogo, sia esso reale o metaforico. La nostra stessa conoscenza, la nostra capacità di produrre simboli e di leggere il mondo che ci circonda, si basa sulla spazialità e sulla percezione di forme archetipiche. Muoversi dal territorio, dalla città, dal paesaggio, analizzandoli come testi, equivale a cercare in essi delle opposizioni e dei punti di tensione – dei momenti in cui il cammino delle idee si confonde.
La mostra personale Istanbul New Stories di Paola De Pietri, presentata da Alberto Peola Artecontemporanea a Torino, indaga i meccanismi direzionali di genesi, rinnovamento e decadenza riguardanti singole unità, quartieri e agglomerati abitativi metropolitani, all’interno delle dinamiche di crescita economica e demografica della Turchia. Il dibattito urbanistico nutre alle radici la pratica estetica della fotografa, a partire dagli intenti concettuali: recenti conferenze e ricerche, da cui l’artista attinge in termini programmatici, hanno evidenziato le potenzialità, le complessità e le contraddizioni di una società proteiforme, in progressiva espansione.
La città di Istanbul conta oggi più di 15 milioni di abitanti e la sua posizione geografica tra Europa e Asia ne fa un importante crocevia culturale e commerciale tra i due continenti. Le fotografie in mostra colgono sapientemente i momenti di precarietà, di impensato cambiamento, di metamorfosi. I paesaggi naturali e urbani si trasformano in una scenografia che sa accogliere la nascita di inediti crogioli etnici, contemporaneamente alla cancellazione di tradizioni e consuetudini passate. Rapporti di vicinanza fragili sono costituiti a causa di micro-immigrazioni, spostamenti, ritorni alle radici: si tratta di relazioni umane e culturali ancora prive di conflitti per la scarsa conoscenza reciproca tra popolazioni, in bilico tra vocazione nomade e stanziale. L’interesse alla base di questo ciclo di opere si lega strettamente agli accadimenti scaturenti a partire dalla progettazione di un’area residenziale: un viaggio al grado “zero” di ogni formulazione comunitaria, uno studio sulla creazione – vorticosa, casuale, apparentemente imprevedibile – di una collettività.
Ivan Fassio
dal 5 dicembre 2013 al 31 gennaio 2014
Paola De Pietri
Istanbul New Stories
Alberto Peola Artecontemporanea
Via della Rocca, 29 – 10123 Torino
Orari: da martedì a sabato dalle 15 alle 19.