Il linguaggio delle immagini è un atto comunicativo universale, in grado di trasportare istanti ed emozioni, capace di descrivere luoghi e persone e di delineare gli aspetti di culture e civiltà.
La fotografia accorcia le distanze temporali, nello scatto che fissa l’istante rendendolo immortale e al tempo stesso in movimento. La videoarte è figlia del grande cinema delle avanguardie, che intendeva oltrepassare la staticità delle riprese tradizionali. È evidente che la riflessione di
Ejzenštejn per dinamizzare la pittura è ancora presente negli intenti degli artisti contemporanei, così come il montaggio e le inquadrature azzardate. Il video è tempo, ed è il tempo l’elemento indissolubile della fotografia.
Shapes of Time è il tema che guida la prima edizione della Biennale di Alessadria di video e fotografia contemporanea. Non poteva esserci scelta più azzeccata: il tempo nella sua accezione universale, da quello interiore dell’uomo a quello che scandisce l’esistenza, sino al tempo mistico di Dio.
Nove sezioni si snodano in sale museali e luoghi d’interesse storico. La Cittadella rappresenta il clou, uno scrigno ideale che racchiude le innumerevoli opere. In questa sede si è immersi in un contesto atemporale, in cui passato e presente si fondono in un legame indissolubile. La sezione
Strategie di elusione racchiude una kermesse di video dei maggiori artisti italiani, a partire dai primi passi sino alle più ardite realizzazioni tecnologiche.
Sole Sole Sole è un lavoro ideato negli anni ‘70 da
Mariniella Pirelli, dove il tempo è scandito dai cicli della natura e il sole contrapposto al fuoco genera una forza attrattiva dirompente.
In
Ad Tensa degli
Olo, la scenografia del video è ripresa con elementi reali alle spalle dell’osservatore, che è coinvolto nella tensione interpretata da tre figure femminili identiche, che hanno differenti reazioni di fronte a un’attesa esasperante. In
The Death,
Ivan Piano è prigioniero di se stesso, la sua immagine su un fondale nero acquisisce tattilità inquietante. L’ironia la fa da padrone in
Romantici del gruppo degli irriverenti performer
Coniglioviola.
La sezione
Il tempo dell’uomo e il tempo di Dio è ricca d’interpretazioni legate al tema del sacro.
Passione di
Marinella Sassi è un’opera dall’impatto visivo notevole. L’artista è protagonista delle tre installazioni in cui la plasticità del corpo si carica d’intensità drammatica. Al contempo, sul volto della donna crocefissa è impressa un’estasi mistica e catartica.
Lo specchio del tempo attraverso l’occhio di Dio è un’installazione interattiva realizzata appositamente per la Biennale da
Riccardo Mazza. L’orologio della cittadella viene riproposto in una performance spettacolare, le lancette girano in senso antiorario e i rumori delle battaglie trasportano nel passato. L’osservatore diviene un’immagine in movimento che si riflette nelle scena come parte della storia narrata.
Barbara La Ragione propone le immagini della serie
Queens, dove la bellezza apparente è deturpata dalla bruttezza quale aspetto interiore dell’animo.
La parte legata a
Il mito della bellezza eterna è una riflessione sulla bellezza esteriore, che degenera col trascorrere degli anni. Un approccio corretto permette di vivere con serenità le fasi della vita. Le opere di
Giampiero Corelli,
Mamma Mia, s’inseriscono in questo contesto. L’effimero è scolpito sui volti di due bambine pitturate con un pesante maquillage, mentre tengono fra le braccia una Barbie a cui rassomigliano con una bellezza stereotipata. In un’altra immagine, una donna anziana sulla sedie a rotelle è nuda, la drammaticità del volto affievolita dal gesto delicato della donna che le sta accanto. Uno scatto raffigura la natività, Maria allatta Gesù scoprendo i seni, la scena non è dissacrante ma sublime. La videoinstallazione
Anima dell’
Elastic Group pare rievocare una performance di
Marina Abramovic.
La
Sezione giovani propone una selezione di opere di artisti under 32 di notevole interesse. Fra cui
Burrows con le sue
Dolls dai grandi occhi e
Aliza V con la serie
Composizione. Mentre lo spazio dedicato a
L’accademia di Belle arti di Venezia racchiude le opere di meritevoli studenti del corso di fotografia.
Successione atemporale di
Franco Del Zotto è un’opera notevole, due immagini separate da una lastra di lamiera, erosa dal tempo. La contrapposizione tra la figura del neonato e quella dell’uomo è sconvolgente, ma al contempo si percepisce un’armonia indissolubile. Le pieghe della pelle consunta dell’uomo rievocano la vecchiaia, mentre il volto struggente del bambino, dai lineamenti di un feto, incarna l’essenza della vita.
Histoire du temps è dedicata alla nazione ospite, la Francia. Un excursus storico dov’è evidente la finalità iniziale della fotografia, ossia fissare un istante e renderlo immortale. Lo si evince nelle opere ritrattistiche così come in quelle documentaristiche.
Rue de Pretres è uno scatto di
Atget. Per Walter Benjamin, “
quando l’uomo scompare dalla fotografia, per la prima volta il valore espositivo propone la propria superiorità sul valore cultuale. Il fatto di aver dato una propria sede a questo processo costituisce l’importanza incomparabile di Atget, che verso il 1900 fissò gli aspetti delle vie parigine, vuote di uomini”. Il tema sollevato dal filosofo sulla perdita dell’aura è ancora attuale e si ripropone ogni qual volta vi sia un’innovazione tecnica. E figlia del nostro tempo è la tecnologia digitale.
Guardando l’immensità delle produzioni proposte alla Biennale emerge un elemento tangibile: la creatività dell’uomo rende uniche le opere e, nonostante tutto, l’aura continua a sussistere.