fino al 31.X.2002 Costa Vece e Toby Paterson Torino, Galleria Franco Noero

Franco Noero inaugura la stagione espositiva con una doppia personale dedicata agli artisti Costa Vece e Toby Paterson.
Mentre il lavoro di Costa Vece occupa i locali tradizionali della galleria, a Toby Paterson è dedicato il nuovo spazio appena inaugurato e antistante la sede di via Mazzini 39/a.
L’artista svizzero Costa Vece presenta per questa mostra un’installazione realizzata per la prima volta nel 2001 – 2002 dal titolo Heavens gate III . Si tratta della riproduzione in scala quasi reale di una sorta di magazzino – abitazione: all’interno della galleria è ricostruita una piccola stanza dalle nere pareti metalliche a cui si accede attraverso una rudimentale scaletta di legno. Il piccolo spazio ha la forma di un angusto modulo abitativo costruito in lamiera scura e scarsamente illuminato da una elementare lampadina appesa ad un filo. Sul pavimento giacciono alcune scatole di cartone, vecchie riviste accatastate e un materasso adagiato a mo’ di letto, in un angolo sul pavimento. L’atmosfera è volutamente intensa, povera e austera. 
Dal soffitto cola una goccia d’acqua, con un movimento lento, impercettibile a prima vista quanto inesorabile. Il gocciolio costante segna, in certo senso, una dimensione temporale da aggiungersi a quella spaziale dell’installazione. Ma soprattutto rimanda al senso di deterioramento che il tempo porta inevitabilmente con sé, lasciando supporre lontanissimi, ma quasi certi esiti catastrofici. La dimensione temporale allude però anche a un senso d’intimità, per cui lo spettatore gira intorno all’installazione e quasi esita a varcare la soglia di quello che appare in tutto e per tutto uno spazio privato.
Nella sala posteriore dei primi locali della galleria è poi esposto un secondo l avoro di Costa Vece: una colonna apparentemente realizzata in un materiale nobile, come marmo, e invece fatta soltanto di fogli di carta bianchi, alta quanto è stato fisicamente possibile all’artista accatastando i fogli l’uno sull’altro con regolarità.
Il lavoro di Toby Paterson è invece ispirato a un progetto architettonico di Carlo Mollino ed è stato pensato dall’artista appositamente per questa esposizione. Casa del sole (foto in alto) traduce complessi motivi architettonici in un’articolata, ma essenziale, composizione artistica composta di segni grafici dai colori freddi, ripetendo su larga scala motivi geometrici ripetuti. Paterson rivitalizza l’ambiente iscrivendolo in una dimensione di acuta razionalità e di armonia formale fatta di segni e moduli astratti.

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www.franconoero.com

maria cristina strati
mostra visitata il 18 settembre 2002