Come succede ormai da cinque anni alla Cittadellarte (Biella), le iniziative per la rassegna annuale Arte al centro di una trasformazione sociale responsabile mettono in discussione il concetto tradizionale di arte e ridefiniscono il ruolo dell’artista nella realtà contemporanea.
La mostra La nuova Agorà, apertasi il 21 giugno nell’ambito della rassegna, è la realizzazione dell’auspicio contenuto nel titolo a che lo spazio espositivo sia un luogo di scambi in cui le idee proposte ne scatenano delle nuove, un campo di interazione tra i diversi campi del sapere (politica, cultura, impresa) e non un tempio consacrato all’art pour l’art.
Così, contemporaneamente all’apertura della mostra, la 2a Fiera Internazionale di Cittadellarte è stata per tre giorni (21, 22, 23 giugno) teatro di una intensa rassegna di conferenze e conversazioni tra personaggi provenienti dal mondo dell’arte, dell’economia, dell’informazione. Ne è scaturito un quadro complesso, ma fortemente propositivo, dove la figura dell’artista si è trovata scaraventata in profondità nel sistema, per individuarne le contraddizioni e proporre soluzioni alternative.
La sinergia tra figure sociali diverse, la moltiplicazione delle idee unite da un’unica finalità di trasformazione sociale responsabile è espressa in
Un’idea simile – che l’arte e la creatività devono dare una risposta alla società internazionale in mutamento – muove tre progetti nati in contesti diversissimi che adesso, dopo gli scambi di questi giorni, puntano alla convergenza: la fondazione del Primo Partito Intermediterraneo da parte di Pistoletto stesso; l’ideazione della Transnational Republic da parte di un gruppo di artisti/giornalisti/politologi/ingegneri internazionali (in prevalenza tedeschi); l’incursione decisa ed amara nella critica situazione mediorientale di Pettek – partito di artisti israeliani guidato da Tal Adler. Con metodologie di presentazione del contenuto propriamente artistiche (installazioni multimediali, video-arte, poster) questi movimenti dichiarano perentoriamente la necessità per l’arte di creare, ed essere, l’alternativa, una nuova via per risolvere quello in cui la politica tradizionale ha fallito.
Espressione e risposta alle situazioni di disagio urbano l’opera degli artisti-architetti Key Portilla-Kawamura & Ali Ganjavian che, con il loro motore di ricerca spaziale sviluppano un’organizzazione capillare ed efficiente per il rilevamento degli spazi vuoti a Londra affinché possano essere usati da che ne ha bisogno – immigrati, squatters, artisti in cerca di laboratori.
L’arancio dei patchinko e delle elaborazioni grafiche di Etoy hanno una posizione di primo piano in questa mostra: del resto la Etoy corporation vanta diverse azioni di effettiva trasformazione della realtà, dal virtual hijack praticato in rete cinque anni fa, alla costrizione alla chiusura della compagnia concorrente eToys, fino alle contaminazioni tra arte e mercato tramite la vendita delle etoy.shares. Riflessivi ed icasticamente ironici, Judith Wilske e André Erlen di Why do you shop presentano My first shopping book, libro che insegna ai bambini a districarsi nel mondo dei prodotti e dei marchi. Nonostante l’asetticità
Altri lavori sono una diretta filiazione della tendenza della fondazione ad integrarsi con le imprese: Pierre Guillet de Monthoux, presidente del centro europeo per l’arte ed il management, collabora con l’imprenditore Giorgio Borrione di Barbisio per indagare sui rapporti tra estetica e produzione; la rappresentazione della struttura d’investimento dell’Economia Organica è stata invece affidata all’artista inglese Charlie Jeffery in collaborazione con Francesco Bernabei, esperto finanziario passato dagli uffici per lo sviluppo e la promozione culturale di BancaEtica alla progettazione del primo ufficio di Economia Organica presso Cittadellarte.
A separare le diverse sezioni della mostra, i mattoncini di legno degli Assembleurs du Vide che, in una sala a parte, invitano anche il visitatore a costruire qualcosa.
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link correlati
www.cittadellarte.it
www.pettek.org
www.transnationalrepublic.org
www.assembleurs.org
www.etoy.com
valeria burgio
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