“Red, green, blue, loom music” si presenta quale nuovo capitolo narrativo strutturato sulle specificità di Torino, che Simon Starling indaga ancora una volta addentrandosi nella storia dell’industria locale per sviscerarne il fondamento umano. Riposto nelle stratificazioni della storia e delle storie, l’uomo è assunto quale fautore del pulsare nel tempo di una realtà mai unicamente meccanica.
Presso gli spazi di origine industriale che accolgono oggi la galleria Franco Noero, Starling dispiega una costellazione di tracce, elementi recuperati dal mondo esterno e reintegrati in una nuova e altra dimensione, dove l’estetica e il poetico superano il contingente. Numerosi oggetti esposti, appartenenti a differenti tipologie, materiali e classificazioni, nel loro ordine espositivo disorientano la vista, cui corre in aiuto l’udito. La temporalità della fruizione è scandita dalla musicalità di un brano classico, interrotta dalla sonorità ingombrante dei macchinari tessili e rallentata dalla percezione degli oggetti presenti, vere sezioni di un processo narrativo da ricomporre con la mente. L’interesse di Starling per la storia industriale e l’elaborazione dei dati prende forma nella concatenazione di codificazioni che, partendo dal pianoforte auto-funzionante, diventano spartito del brano La macchina tessile di Rinaldo Bellucci da questo eseguito a intervalli fissi, la cui partitura diviene ancora griglia visiva per una scheda perforata, la quale comanda al telaio la produzione di due intrecci colorati di rosso, verde e blue. Identici ma opposti, questi recano l’rgb, alla base del meccanismo che, proiettando tre raggi dei rispettivi colori, rende visibile il video registrato da Starling presso l’Antica Fabbrica Passamanerie Massia Vittorio 1843, dove tutto il progetto ha avuto inizio, quasi un anno fa.
Il percorso espositivo si presenta inoltre disseminato da oggetti legati alla vicenda del ritratto di Jacques Marie Jacquard, acquistato dal matematico Charles Babbage sulla via per Torino nel 1840, per essere regalato alla moglie del re Carlo Alberto. Realizzato con macchinari a schede perforate, tecnologia inventata dallo stesso Jacquard sul finire del Settecento, il ritratto in seta diventa parte di un processo tautologico che lo vede trasformarsi nelle parole lasciate dal matematico in Passages from the Life of a Philosopher. Le due pagine che narrano la consegna del dono, fotografate e riprodotte in immagine digitale e arazzo, riportano un’idea del caso capace di scardinare un momento formale rendendolo ironico e leggero, effettuando un passaggio proprio a tutta l’opera di Starling, tanto stratificata e celebrale quanto estremamente poetica e lieve.
Toccando vari e variabili aspetti del costruire narrazioni, egli seziona il sogno della gesamtkunstwerk, facendolo rivivere in una complessità spazio-temporale che ci impone la presa di coscienza circa il suo lato sensibile, accolto presso l’apertura dell’opera nel desiderio di farsi abitare dall’osservatore. Così il senso della storia che domina quest’opera, e l’intera produzione di Starling, è racchiuso entro lo spettro più grande dell’immaginazione che governa e guida lo sguardo e il vedere dell’uomo.
Alessandra Franetovich
mostra visitata il 20 gennaio
Dal 20 gennaio al 5 marzo 2016
Simon Starling
Red, green, blue, loom music
Galleria Franco Noero
via Mottalciata 10/b, Torino
Orari: lunedì e sabato: 15:00 – 19:00
martedì-venerdì: 11:00 – 19:00