30 marzo 2010

fino al 7.IV.2010 Maurizio Anzeri Torino, Luce Gallery

 
Presso la galleria torinese, Anzeri prende la condizione umana “per i capelli”. Tra maschere e segni remoti, l’artista d’origine ligure propone al pubblico un percorso nelle viscere della nostalgia...

di

Dopo la personale romana dello scorso anno –
evocativamente intitolata Family DayMaurizio Anzeri (Loano, Savona, 1969; vive a Londra) ripropone i
suoi “ritratti di famiglia” presso la galleria torinese Luce che, per
l’occasione, si arricchisce anche delle sculture dell’artista ligure
trapiantato a Londra.
Lo spazio è abitato da curiosi agglomerati antropomorfi
che l’artista realizza attraverso un lavoro di tessitura e grazie a un
materiale primario come i capelli che, sebbene sintetici, richiamano
potentemente il corpo umano. Lo stesso Anzeri precisa di aver lavorato per anni
con i capelli: “Con ago e filo li compongo e cucio finché diventano un
materiale plastico, una scultura. Maurizio Anzeri - Marianna - 2010 - ricamo su fotografia - cm 24x18 - courtesy Luce Gallery, TorinoConsidero i capelli un mezzo metaforico per
rappresentare o evocare una presenza corporea, una fisicità nello spazio.
Considero i capelli la parte più scultorea del corpo
”.
Maurizio Anzeri segue un processo rigoroso quanto
suggestivo anche con la fotografia: riporta alla luce ingiallite immagini degli
anni ‘30, ‘40 e ‘50: volti dimenticati e per questo ricchi di richiami per il
nostro sguardo desideroso di scorgere tra le pieghe degli abiti le capigliature
o le pose, la nostalgia di abitudini e atmosfere remote; all’interno di tale
dinamica emotiva volta al recupero del passato, Anzeri inserisce composizioni
di maschere ricamate o di segni realizzati con ago e filo.
Tra le forme e i colori emergono le mani sul grembo di una
donna o le acconciature ondulate tanto di moda negli anni ‘30 o, ancora, le
esili gambe di un bimbo o una divisa militare; le atmosfere di quegli anni
lontani invadono l’osservatore con immediatezza insieme allo straniamento
procurato dalle maschere colorate, ma sempre alterate, distorte ed
espressivamente improbabili; di tanto in tanto, attraverso fori sempre troppo
angusti e soffocanti, emerge come un’epifania, un occhio, una bocca.
Il contatto tradizionale con i documenti fotografici del
passato è bruscamente interrotto, ma – superato il disorientamento iniziale –
il lavoro di ago e filo dà sorprendentemente inizio a un dialogo nuovo: i volti
e le narrazioni dei personaggi sembrano generare autonomamente le geometrie e
mostrano una metamorfosi che finisce per autoalimentarsi e per integrarsi con
il personaggio stesso, tramutando la nostalgia in una lucida e spietata analisi
della condizione umana.
Maurizio Anzeri - Darwin's Tears - veduta della mostra presso Luce Gallery, Torino 2010
Lavoro con il ricamo e il disegno per esplorare
l’essenza dei segni nella loro manifestazione fisica. Traggo ispirazione dalle
mie esperienze personali e dall’osservazione di come, in altre culture, i corpi
stessi vengono talvolta concepiti come simboli grafici viventi
”, dichiara l’artista. E prosegue: Utilizzo il ricamo per
re-interpretare e marcare lo spazio con un segno umano, una traccia. L’azione
intima del ricamare è un rituale per rinnovare le storie e la storia di queste
persone. Sono interessato alla relazione tra l’intimità ed il mondo esterno
”.

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Anzeri
alla Biennale di La Spezia nel 2006

anna peres
mostra visitata il 26 marzo 2010


dal 25 febbraio al 7 aprile 2010
Maurizio
Anzeri – Darwin’s Tears
Luce Gallery
Corso San Maurizio, 25 (zona Giardino Reale) – 10124 Torino
Orario: da mercoledì a sabato ore 15.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0118141011;
info@lucegallery.com;
www.lucegallery.com

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